L'Editoriale

Rieletta presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. Straordinariamente elevata la sua idea d’Europa, antica per saldezza di valori e attuale perché ancora molto da attuare: “Insieme dobbiamo batterci – ha dichiarato – per la politica della speranza, per il sogno che è l’Europa, per le promesse dei nostri padri e delle nostre madri ancora incompiuti”.

Se i cattolici si sono mossi e hanno lavorato attorno a questo tema è anche perché sentono che manca una realtà politica che li rappresenti. I dati sull’astensionismo confermano che non solo i soli. Il rischio è il disinteresse, il lasciar fare ad altri ma, come ribadito da papa Francesco: “L’indifferenza è il cancro della democrazia”.

"Per tutto ciò, saremo a Trieste per affermare l’idea che è necessario partecipare attivamente alla vita della comunità e che c’è bisogno di più politica per far rifiorire la democrazia a favore del bene comune, che rimane la nostra priorità". Dal 3 al 7 luglio con due ospiti di eccezione: il 3 luglio Mattarella il 7 luglio Papa Francesco

La legge in questione offre, è vero, “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia” solo alle regioni che ne facciano richiesta, ma gli ambiti per i quali questo è possibile costituiscono un lungo elenco, di cui bastano tre voci – lavoro, scuola, sanità - a concretizzare quanto ci sia in ballo.

Alla fine di una settimana cruciale, in cui i grandi del mondo hanno potuto parlarsi direttamente guardandosi negli occhi, si può al fine dire che gli incontri sono stati positivi ma non risolutivi: la guerra continua

A voler cercare una notizia buona possiamo almeno in parte cercarla in campo economico, dove del buono c’è ma – va detto subito – è sub conditione. Qualche giorno fa il governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, ha rivelato che l’Italia cresce più degli altri paesi dell’eurozona e che: “Non siamo condannati alla stagnazione”. Una luce, ma non priva di velature.

Nessuno è solo dentro la cabina elettorale. Ciascun votante, infatti, si porta nei pensieri e sulle spalle un bagaglio personale di memorie familiari (vicende di guerre, di impegno politico diretto, di simpatie discusse e respirate in casa), di prese di posizione condivise o – per opposto – osteggiate, ma anche insoddisfazioni e delusioni per voti precedentemente espressi, per fiducia accordata e poi tradita.

"Non siate mai nemici" ha insegnato papa Francesco ai piccoli, mostrando loro che la pace si fa stringendosi la mano. Lui l’ha data a un bambino, poi ogni piccolo ha fatto altrettanto, dando vita a un’unica ola di pace che ha attraversato il grande stadio romano. "La pace è possibile": è stato il controcanto del papa alle notizie che provengono da tanti angoli del mondo, figlie dei cuori neri che comandano la guerra.

A un mese dallo storico Patto sull’immigrazione che i 27 stati membri d’Europa hanno firmato, dopo un lungo lavoro diplomatico e oltre anni di negoziato, ci sono già defezioni allo stesso. Prima l’Olanda, poi anche 15 paesi membri dell’Unione, capofila Italia e Danimarca, hanno scritto una lettera alla Commissione Europea con la richiesta di valutare “la potenziale cooperazione con i Paesi Terzi sui meccanismi di hub di rimpatrio”

Cara Unione ti scrivo…. A chi poteva venire in mente una lettera all’Europa? Può aver suscitato stupore che il 9 maggio, in occasione della Giornata dell’Europa, lo abbiano invece fatto due uomini appartenenti alla Chiesa che ricoprono due ruoli importanti: S.E Matteo Zuppi e mons. Mariano Crociata, il primo presidente della Cei e Vescovo di Bologna, il secondo presidente della Comece

Per due anni di fila il premio World Press Photo ha scelto una foto legata alla maternità con analoga motivazione: documentare l’umanità ferita dalla guerra. Da due anni l’umanità ferita sta in una maternità dolente, in una donna che piange il figlio perduto. E così che il più grande atto d’amore – dare la vita – viene stroncato dalla più grande barbarie che l’uomo ha inventato: la guerra (In foto: A Palestinian Woman Embraces the Body of Her Niece, Mohammed Salem, Palestine, Reuters - dal sito del Premio World Press Photo)

Ipse dixit: il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha parlato. Lo ha fatto pacatamente, con quella schiettezza che è incontestabile poiché radicata alla verità storica. Le sue parole non pacificheranno forse tutti gli animi eppure, proprio perché adese ai fatti, sarebbe auspicabile si facessero, nei pensieri degli italiani, punto fermo, boa di saggezza cui aggrapparsi nel mare agitato di correnti, fazioni e sfinenti commenti social che sanno far traballare le barchette del pensiero comune, spinte dal vento della boria ideologica più che dalla sudata forza a remi che viene dalla sapienza storica.

Il 28 aprile e il 1° maggio di ogni anno si celebrano due ricorrenze molto significative per il mondo del lavoro: il 28 aprile si ricorda la Giornata Mondiale della Sicurezza sul Lavoro e il primo maggio la Festa dei Lavoratori. Ci saranno manifestazioni e celebrazioni. La principale manifestazione nazionale, organizzata da CGIL, CISL e UIL, si terrà a Monfalcone, nella nostra regione, con il titolo “Costruiamo insieme un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale”.

Il 15 aprile segna un anno dallo scoppio della guerra in Sudan: un conflitto su cui una buona parte di mondo ha chiuso gli occhi, tranne Papa Francesco che non manca di ricordarlo dopo l’angelus. Anche se noi non ce ne curiamo, gli esiti nefasti si fanno e si faranno comunque sentire. Secondo l’Onu, il Sudan rischia la più grande crisi di fame al mondo con milioni di vite umane in pericolo, in più l’intera regione africana è minacciata dalla instabilità per le conseguenze del conflitto.

Parlano chiaro i dati del 21° Rapporto "Ospedali e salute": di fronte ai tempi troppo lunghi rispetto ad un problema di salute, o quando ci si imbatte nell’impossibilità di fissare un appuntamento, il 31% dei cittadini cambia regione (migranti sanitari); il 34,9% ricorre alla sanità a pagamento (privato puro o intramoenia ossia dentro al pubblico ma in regime di prestazione privata a pagamento); e ben il 42% dei cittadini meno abbienti (reddito fino a 15mila euro) nel corso del 2023 ha rinunciato del tutto alle cure

Mentre celebriamo la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, ricordiamo che anche noi siamo risorti con lui. La Pasqua getta una luce nuova sulla nostra vita, sul nostro passato e sul nostro futuro

Papa Francesco. ogni volta che prende la parola trova sul suo cammino reazioni diverse, soprattutto quanto parla di emigrazione e di guerra. 

Il 9 febbraio la commissione elettorale, esaminate le richieste pervenute, ha reso noto l’elenco dei candidati ammessi. Ne sono rimasti quattro: Vladimir Putin e tre attuali parlamentari di fatto non rivali dell’attuale presidente e, senza un’opposizione, più che di elezioni si dovrebbe parlare di plebiscito, preparato con un lungo cammino.

E' stato ucciso un uomo che ha provato ad essere libero e non la libertà, non il suo sogno né tantomeno il suo bisogno. Lo hanno testimoniato le migliaia di russi che, sfidando tutti insieme - e ciascuno sulla propria pelle - la polizia del regime, hanno sfilato in silenzio davanti alla salma del politico morto nel penitenziario più lontano dalla civiltà, se civiltà è quella che elimina fisicamente chi la pensa in maniera diversa.

La prima legge europea sulla violenza sulle donne non include il reato di stupro. Infatti, dopo mesi di consultazioni, nei primi giorni di febbraio la legge è nata con un <+cors>vulnus<+tondo>: non considerare reato di stupro il sesso non consensuale.

La brutalità delle guerre di oggi non resta circoscritta ad eserciti e militari ma entra nelle città e nei villaggi, ruba le vite di chi trova, passa casa per casa, amplia i fronti ad ogni androne, lancia missili sui tetti di palazzi e ospedali. Per colpire il governo si massacrano civili, per colpire una nazione si uccidono o torturano o rapiscono i cittadini. E’ successo in Siria, sta succedendo in Ucraina e nella striscia di Gaza, come nei kibbuz il 7 ottobre.

Vivere social comprta dei rischi che una recente indagine condotta intervistando 4mila giovani ha così quantificato: il 63% ha dichiarato di essere stato vittima di atti di bullismo, il 19% di cyberbullismo (legato al web e ai social). Entrambi i mondi in cui si vive - reale e virtuale - possono dunque ferire, ciascuno a modo suo.

Un chip impiantato nel cervello di un tetraplegico per vedere se legge l'intenzione di muoversi e sa trasmetterla ad un robot: è davvero una prospettiva concreta? E’ aperta a tutti sia nel senso di una possibile ampia diffusione sia in termini economici di quello che è per ora un esperimento in corso dai risultati tutti da dimostrare? E soprattutto: ci si fermerà qui?

E' difficile celebrare serenamente questa 46a Giornata nazionale per la vita: il cuore, la mente, gli occhi sono pregni di immagini, di numeri, di pensieri che camminano su un mappamondo irto di zone di guerra sempre più numerose (foto Sir / Marco Calvarese)

Per la prima volta ad un’assise di vescovi sono stati chiamati a partecipare uomini e donne battezzati con diritto di voto; per la prima volta si è voluto procedere a partire dall’ascolto il più ampio possibile di tutti i cristiani appartenenti al popolo santo di Dio. Non un cammino solo per esperti di ‘cose di Chiesa’ ma un coinvolgimento di tutti 

 I credenti - diceva già Pio XII - devono leggere e pregare i testi biblici, “schivando con attenta cura quei sensi accomodatizi, escogitati da privata fantasia e stiracchiati da molto lontano, sensi che sono un abuso, anziché l’uso della divina parola”

il presidente Mattarella, mettendo a tacere il facile mormorio che declassa e svilisce  la pace ha dichiarato: "Parlare di pace, oggi, non è astratto buonismo. Al contrario, è il più urgente e concreto esercizio di realismo, se si vuole cercare una via d’uscita a una crisi che può essere devastante per il futuro dell’umanità”. Una pace urgente: figlia non di speranze e auspici ma delle “volontà dei governi”.

Le guerre come eredità del 2023, le elezioni, le olimpiadi e il cammino sinodale tra le tappe già annunciate del nuovo anno

Come può entrare Dio in questo nostro mondo distratto da coreografie pubblicitarie con le coreografie di luci, di regali, di gadget e panettoni, mentre è cosparso di macchie di sangue provocate dall’incancrenita guerra in Ucraina, dai flussi di immigrati e rifugiati, dalle stragi di Hamas e dai continui e inutili bombardamenti di Gaza? Come può nascere oggi Gesù nei nostri cuori straziati dai tanti e incomprensibili femminicidi che stanno insanguinando il nostro paese, accanto alle tante morti causate dagli incidenti stradali e sul lavoro?