L'Editoriale
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2024: un anno da vivere e da scrivere

Le guerre come eredità del 2023, le elezioni, le olimpiadi e il cammino sinodale tra le tappe già annunciate del nuovo anno

2024: un anno  da vivere  e da scrivere

L’agenda del nuovo anno che va a cominciare ha pagine già scritte e altre, quasi tutte le altre, ancora da scrivere. Quelle scritte continuano un discorso cominciato e non concluso. Tra queste ci sono quelle terribili delle guerre: annerite dagli scoppi e dalle bombe, insanguinate dalle vittime e dai feriti, bagnate dal pianto di chi ha perso affetti, casa, lavoro, il mondo di prima. Il pensiero va all’Ucraina, le cui sorti sono legate al sostegno di una parte del mondo, e alla Terrasanta dove Israele e Hamas si fronteggiano mentre la gente che scampa agli ordigni va morendo di fame. Sarà per questo che il primo dell’anno, da sessantadue anni a questa parte, si apre con la Giornata mondiale della pace: l’auspicio più bello, l’impegno mai condiviso davvero.

Nell’agenda del 2024 ci sono pure pagine meno drammatiche ma molto importanti come le elezioni, dalle quali dipendono le vite di una larghissima parte di persone a varie latitudini. Noi saremo interessati dalle elezioni europee, che riguardano complessivamente quattrocento milioni di persone nei ventisette stati membri e che si terranno ai primi di giugno (dal 6 al 9). Sospese in Ucraina, per via della guerra in corso, le elezioni sono state invece confermate nel paese attaccante, la Russia, con Putin candidato premier per la quinta volta. Anche al di là dell’Oceano si vota: andranno alle urne i cittadini degli Usa e gli esiti della loro scelta peseranno anche fuori dal continente americano. Al voto andranno nazioni molto popolose come Brasile, Messico, India, Bangladesh, Pakistan e una ventina di paesi in Africa: complessivamente voteranno 4 miliardi di persone sugli otto che abitano il pianeta. Fa meditare quanto svelato da uno studio dell’Ecomomist: sui 71 paesi coinvolti da tornate elettorali, solo 43 avranno libere e democratiche elezioni (tra cui l’Ue). Se i primi giorni dell’anno restano quelli degli auspici, auguriamoci di cuore che candidati prima ed eletti poi tengano presenti i bisogni veri dell’uomo e della sua casa, questa Terra che da tempo ci lancia i suoi segnali di insofferenza, piuttosto che farsi trascinare da logiche egoistiche e giochi di potere.

Tra le pagine dell’agenda 2024 ci sono pure quelle festose e sfidanti delle Olimpiadi, che si terranno a Parigi dal 26 luglio all’11 agosto. Per gli atleti italiani l’asticella è alta dopo il record di medaglie di Tokyo 2020: quaranta in diciannove discipline, con ben 5 ori nell’atletica. Venti giorni dopo, dal 28 agosto all’8 settembre, toccherà agli atleti paralimpici: anche in questo caso il record di Tokyo incombe come una sfida nella sfida: 80 i podi meritati dai nostri atleti con 14 ori.

Senza dimenticare le questioni dello spirito, nell’agenda che andiamo a sfogliare non manca il cammino sinodale, che fin dal 2021 coinvolge la chiesa tanto universale che diocesana. Per la prima, nell’ottobre 2024 è prevista la seconda fase del cammino, quella sapienziale, in vista della terza e ultima tappa (assemblea nazionale) che si terrà nell’anno giubilare 2025. Per la seconda, quella diocesana, i lavori sono imminenti: dal 24 al 27 gennaio si tiene l’assemblea sinodale generale e il 17 febbraio, giorno dei santi martiri concordiesi, in cattedrale a Concordia si celebra la chiusura con la consegna al Vescovo del Libro dell’assemblea sinodale.

Tra noto e non noto il 2024 ha inizio: Buon anno a tutti i nostri lettori

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