Il Papa ha dedicato l'udienza di oggi alla virtù della temperanza. Al termine, l'appello per le "popolazioni in guerra" e l'auspicio per la liberazione dei prigionieri di guerra: "la tortura non è umana"
Seguo nella preghiera e con preoccupazione, anche dolore, le notizie giunte nelle ultime ore sull’aggravamento della situazione in Israele a causa dell’intervento da parte dell’Iran. Faccio un accorato appello affinché si fermi ogni azione che possa alimentare una spirale di violenza col rischio di trascinare il Medio oriente in un conflitto bellico ancora più grande. Nessuno deve minacciare l’esistenza altrui. Tutte le nazioni si schierino invece da parte della pace, e aiutino gli israeliani e i palestinesi a vivere in due Stati, fianco a fianco, in sicurezza. È un loro profondo e lecito desiderio, ed è un loro diritto! Due Stati vicini.
Il Papa ha dedicato l'udienza di oggi alla fortezza, la virtù che ci permette di "sconfiggere i nemici interni ed esterni". Al termine, un ennesimo appello per la pace: "la guerra è dappertutto"
Non venga meno la nostra preghiera per la pace, una pace giusta e duratura, in particolare per la martoriata Ucraina e per la Palestina e Israele. Lo Spirito del Signore risorto illumini e sostenga quanti lavorano per diminuire la tensione e favorire gesti che rendano possibili i negoziati. Che il Signore dia ai dirigenti la capacità di fermarsi un po’ per trattare, per negoziare.
“Il rituale era troppo sovraccarico”. Così il Papa, nel libro-intervista “El Sucesor”, del giornalista spagnolo Javer Martinez Brocal – in uscita oggi 3 aprile in Spagna per l’Editorial Planeta, e subito dopo l’estate in uscita anche in italiano per Marsilio
Papa Francesco ha concluso l'udienza di oggi, mercoledì 3 aprile, dedicata alla virtù della giustizia, rinnovando la richiesta del cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza ed esprimendo "profondo rammarico" per i volontari uccisi. "Si eviti ogni irresponsabile tentativo di allargamento del conflitto". Alla fine, la storia di un soldato morto nella guerra in Ucraina a 23 anni, con un Vangelo e un Rosario come testamento
Papa Francesco: Regina Coeli, “non rinunciamo alla gioia della Pasqua”
Solo lui ci apre le porte della vita, quelle porte che continuamente chiudiamo con le guerre che dilagano nel mondo. Oggi volgiamo anzitutto lo sguardo verso la Città Santa di Gerusalemme, testimone del mistero della passione, morte e risurrezione di Gesù e a tutte le comunità cristiane della Terra Santa.
“Se ci lasciamo prendere per mano da Gesù, nessuna esperienza di fallimento e di dolore, per quanto ci ferisca, può avere l’ultima parola sul senso e sul destino della nostra vita” e “se ci lasciamo afferrare dal Risorto, nessuna sconfitta, nessuna sofferenza, nessuna morte potranno arrestare il nostro cammino verso la pienezza della vita”. Così Papa Francesco
VIA CRUCIS: Papa Francesco: seconda stazione, “unisco la mia croce alla tua, ti porto le mie stanchezze e le mie miserie”