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Il Giro d’Italia omaggerà il territorio dell’Alto Livenza

Sabato 22 maggio Cittadella-Monte Zoncolan con castello di Caneva e pedemontana

Il Giro d’Italia omaggerà il territorio dell’Alto Livenza

Manca un mese alla partenza del Giro d’Italia 2021 e cresce l’attesa degli appassionati per le tappe nostrane. A essere omaggiati dalla corsa rosa sarà il territorio dell’Alto Livenza con il passaggio dell’attesa quattordicesima tappa Cittadella-Monte Zoncolan (con il castello di Caneva e la pedemontana) sabato 22 maggio e la partenza dell’altrettanto topica sedicesima frazione, la Sacile-Cortina d’Ampezzo, lunedì 24 maggio in cui per la prima volta il Giardino della Serenissima ospiterà il Giro d’Italia.

L’UNICO VINCITORE FRIULANO Era proprio ora che la corsa rosa si accorgesse di Sacile, non ultima città d’Italia in fatto di ciclismo. A dire il vero, anzi, Sacile ha dato i natali all’unico corridore friulano ad avere vinto il Giro: il mitico Giovanni Micheletto (1889-1958) che si impose nel 1912 ovvero nell’unica edizione con la classifica a squadre in cui conquistò pure due traguardi di tappa. Nane, infatti, era un personaggio decisamente sui generis, sia per le evidenziate qualità agonistiche (nella sua breve carriera, interrotta per sua scelta ad appena 24 anni, fece suoi anche il Giro di Romagna, il Giro di Lombardia e una tappa del Tour de France) quanto per quelle umani e caratteriali. Schivo, amante dell’arte e delle donne, correva se, quando e come voleva, risultando il primo italiano a vincere una gara in linea all’estero: la Parigi-Menin del 1913. Era soprannominato "il conte di Sacile" per i suoi modi cortesi e l’abitudine di soffiarsi il naso in corsa… con il fazzoletto. Micheletto, cui sono intitolati il palasport di Sacile e il Museo del Ciclismo Altolivenza di Portobuffolé, in realtà aveva le idee chiare: appesa la bicicletta al chiodo, fu imprenditore di successo nel ramo dei vini e dei liquori, eroico responsabile del Comitato di Liberazione nazionale di Sacile e ricordato presidente dell’ospedale cittadino.

GLI ALTRI SACILESI AL GIRO D’ITALIA Sacile non è nemmeno l’ultima città in fatto di figli "prestati" alla corsa rosa. Sono nati a Sacile, oltre a Micheletto, i "girini" Antonio Carniel (1944), sfollato da Milano, in gara nel 1969; lo sfortunato Daniele Del Ben (1962-1995)nel 1985, 1986, 1988 e 1989; il compianto Denis Zanette (1970-2003) dal 1995 al 2002, con due vittorie di tappa; Enrico Gasparotto (1982) dal 2007 al 2014, 2017 e 2019. È sacilese d’adozione Biagio Conte (1968) in gara dal 1998 al 2003 con una vittoria di tappa.

Fonte: Redazione Online
Il Giro d’Italia omaggerà il territorio dell’Alto Livenza
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