Cultura e Spettacoli
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Pasolini e la Musica: dal 22 maggio una rassegna in dieci tappe in Friuli

Si comincia da Versuta luogo iconico legato alla vita e alle opere del poeta: domenica 22 ore 17 chiesetta di Sant'Antonio abate (foto Elio Ciol)

Pasolini e la Musica: dal 22 maggio una rassegna in dieci tappe in Friuli

L’evento in programma domenica 22 maggio, alle 17, nella chiesetta di S. Antonio Abate di Versuta (Casarsa), luogo profondamente legato alla vita e alle opere di Pasolini, apre la rassegna “La musica nell’universo letterario e cinematografico di Pier Paolo Pasolini”, nuovo progetto del Centro studi PPP di Casarsa in occasione del centenario del Poeta, in partenariato con Accademia d’Archi Arrigoni, Comune di San Vito al Tagliamento, Associazione culturale Altoliventina. Esso nasce dalla volontà di mettere in risalto i rapporti di Pasolini con la musica in tutta la sua complessità, a partire dal fascino che egli subì dalla musica classica, quella di Johann Sebastian Bach in primis, conosciuta negli anni trascorsi a Casarsa grazie alla violinista Pina Kalc, e di Wolfgang Amadeus Mozart, per giungere all’amore per la musica popolare, soprattutto quella friulana che lo porterà a dare vita a un singolare spettacolo.

I tre curatori scientifici, Roberto Calabretto, Domenico Mason e Franco Colussi, hanno costruito un percorso in otto appuntamenti, distribuiti fino a novembre, che prendono appunto il via domenica con l’evento intitolato “Pina Kalc e la musica di Johann Sebastian Bach”, relatore Roberto Calabretto, al violino Giulia Scudeller, voce recitante Paolo Mutti. L’incontro di Pasolini con Bach, ricordato e sottolineato in più luoghi come determinante nel suo cinema in forma di poesia, risale agli anni della primavera friulana grazie all’incontro con Pina Kalc, profuga a Casarsa in seguito all’occupazione tedesca della Slovenia. È Pina che gli fa conoscere il Siciliano e la Ciaccona, due opere che nel giovane Pasolini danno vita a delle vere e proprie folgorazioni, raccolte in appunti di rara bellezza in cui traspare la maniera singolare con cui egli si avvicina alla musica del Kantor tedesco.  Pasolini ascolta e interpreta Bach servendosi degli strumenti della poesia. Se leggiamo il suo saggio dedicato al Siciliano della Prima Sonata in Sol minore restiamo sorpresi dalla singolare maniera con cui egli si avvicina alla complessità di questa pagina. In questo scritto – letto in pubblico da Pasolini ma edito solo nel 1999 – compaiono alcune consapevolezze ermeneutiche, quali l’impossibilità di interpretare pienamente e adeguatamente un’opera musicale con il lessico ordinario oppure, quella ben più importante, che la musica,  arte impossibilitata a trasmettere un contenuto semantico, trova un senso non in se stessa ma ne viene piuttosto dotata da chi l’ascolta.

La rassegna proseguirà, sempre fra parole e musica e con diversi artisti importanti (fra i quali Laura Bortolotto e Leo Morello e l’Accademia d’Archi Arrigoni), il 10 luglio nella sala consiliare di Casarsa (“Meriggio d’arte”); il 3 settembre nello stesso luogo (“Vorrei essere scrittore di musica”); il 20. 24 e 25 settembre con l’evento “Pasolini e la musica di Bach” replicato a Udine, Casarsa e Malborghetto; il 29 settembre a Villa Frova di Caneva (La “leggerezza mortuaria” di Mozart), il 10 novembre e 11 novembre nel teatro Arrigoni di San Vito al Tagliamento (Pasolini e la musica contemporanea e “Madre; la pelle nuova”). Si chiuderà sempre l’11 novembre all’Essiccatoio Bozzoli di San Vito al Tagliamento con “Palinsesti per Pasolini”.

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