Cultura e Spettacoli
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Tre tappe per conoscere Pasolini e la musica di Bach

Il 20 settembre a Udine il 24 a Casarsa e il 25 a Malborghetto

Tre tappe per conoscere Pasolini e la musica di Bach

Con  tre tappe – la prima domani, martedì 20 settembre a Udine (alle 21) nella chiesa di Santa Maria Assunta, la seconda sabato 24 a Casarsa nel teatro Pasolini (alle 20.45) e la terza domenica 25 a Malborghetto nel Palazzo Veneziano (alle 17) prosegue la rassegna "La musica nell'universo letterario e cinematografico di Pier Paolo Pasolini", uno dei progetti del Centro studi Pasolini di Casarsa per il Centenario in partenariato con Accademia d'archi Arrigoni, Comune di S.V ito al Tagliamento, Associazione culturale Altoliventina – che nasce dalla volontà di mettere in risalto i rapporti di Pasolini con la musica in tutta la sua complessità, a partire dal fascino che egli subì dalla musica classica, quella di Johann Sebastian Bach in primis, conosciuta negli anni trascorsi a Casarsa grazie alla violinista Pina Kalc e di Wolfgang Amadeus Mozart, per giungere all’amore per la musica popolare, soprattutto quella friulana che lo porterà a dare vita ad un singolare spettacolo.

I tre curatori scientifici, Roberto Calabretto, Domenico Mason e Franco Colussi, hanno costruito un percorso in otto appuntamenti, distribuiti fino a novembre, che da domani approda allo spettacolo “Pasolini e la musica di Bach” che vedrà all’oboe Rossana Calvi, Erika Rampin, al violino Elisa Spremulli e relatore Roberto Calabretto, con l’Accademia d’archi Arrigoni diretta da Domenico Mason. “In questa «lotta cantata impassibilmente tra la Carne e il Cielo» - spiega Calabretto - già s’intravede la poetica musicale cinematografica di Pasolini che, servendosi dei repertori bachiani, darà luogo a quelle violente contrapposizioni che saranno una delle cifre stilistiche privilegiate del suo cinema”. E cita Pasolini quando scriveva che “In Accattone ho voluto rappresentare la degradazione e l’umile condizione umana di un personaggio che vive nel fango e nella polvere delle borgate di Roma. Io sentivo, sapevo che dentro questa degradazione c’era qualcosa di sacro, qualcosa di religioso in senso vago e generale della parola, e allora questo aggettivo, sacro, l’ho aggiunto con la musica. Ho detto, cioè, che la degradazione di Accattone è, sì, una degradazione, ma una degradazione in qualche modo sacra, e Bach mi è servito a far capire ai vasti pubblici queste mie intenzioni”. Le tre serate sono organizzate in collaborazione anche con i Comuni di Casarsa e Malborghetto, Fondazione Luigi Bon e Cinemazero.

Fonte: Comunicato stampa
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