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Ciclismo, Roberto in sella per far scoprire il territorio

«Le guide ci sono, manca la volontà della Regione»

Ciclismo, Roberto in sella per far scoprire il territorio

Maestro di mountain bike, guida ciclo-sportiva turistica iscritta all’Acido lattico Team e, fra pochi giorni, diplomato come esperto promotore della mobilità ciclistica presso l’Università di Verona. Per il ragioniere Roberto De Lucca la bicicletta non è proprio un passatempo solamente. In attesa che l’amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia si decida a nominare una commissione attesa dal 2016…

Roberto, come ti sei innamorato della bicicletta?

Provenivo dal podismo, che mi aveva "massacrato" il fisico, per cui, con l’obiettivo di recuperare la forma, ho provato la bicicletta. Era il 2015 e non sono più sceso di sella. È stato uno shock perché in bicicletta ho scoperto quanto lontano potevo andare alla scoperta di posti nuovi a una velocità che né la motocicletta né l’automobile erano in grado di sostenere. Comprai una Trek e scoprii la divisione Trek Travel. Da lì mi sono impegnato sempre di più, prima frequentando i corsi di maestro di mtb e di guida ciclo-sportiva turistica della Fci, quindi ci ho provato con la Trek. In base al curriculum sono stato convocato in Wisconsin per la selezione mondiale aperta a 40 candidati. Lì ho sostenuto un test di quelli all’americana, veramente tremendo, dalla mattina alla sera e ho superato la selezione. Quindi ho partecipato a un corso in California per ottimizzare la preparazione. Non ne è scaturito un contratto ma è stata comunque un’esperienza unica.

Pensi che un giorno l’attività di guida ciclo-sportiva turistica possa diventare un lavoro a tutti gli effetti?

Le potenzialità sono notevoli. Sono certo che, una volta superato il Covid, ritornerà prepotente la voglia di escursioni guidate in bicicletta. Un’agenzia mi ha sostenuto per compiere il Giro del Friuli Venezia Giulia in sei giorni e la cronaca sui social è stata seguita da migliaia di visualizzatori. L’anno scorso ho organizzato delle uscite in biciclette con partenza da Pordenone. Ebbene alla prima a gennaio parteciparono 30 persone, a febbraio 50, quanto basta per farmi credere che in estate il gruppo si era notevolmente ingrossato. Purtroppo la pandemia ha messo fine all’esperienza.

Cosa offre il nostro territorio?

Moltissimo perché è praticamente sconosciuto ai residenti, figuriamoci a chi viene da fuori. Nella sola provincia di Pordenone le possibilità di escursione sono infinite. L’ideale è organizzarne fino a 30-40 chilometri, anche in e-bike per estendere la platea dei partecipanti. Il costo per un’escursione di una giornata, comprensiva di visite a luoghi di interesse eno-gastronomico, storico e artistico, magari a una cantina e a un ristorante per il pranzo, si aggira sui 50 euro, 80 con il noleggio della bicicletta.

Perché non parte allora l’attività di guida?

Le potenziali guide non mancano, manca la volontà della Regione. Dal 2016 per legge i maestri di mtb Fci sono gli unici a poter accompagnare i turisti in bicicletta previo esame presso la commissione nominata dalla Regione. Ecco, a oggi, la Regione non si è ancora decisa a farlo.

Fonte: Redazione Online
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