Pordenone
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La premier Meloni a Pordenone

Tappa al Teatro Verdi della presidente del Consiglio Giorgia Meloni per la firma con il presidente della Regione Massimiliano Fedriga, dell'Accordo di Coesione e Sviluppo: 190 milioni di euro che sosterranno le opere previste dalla Regione contro il dissesto idreogeologico, per l'uso della risorsa acqua, per le scuole, per il completamento della ciclovia Trieste-Venezia

La premier Meloni a Pordenone

Un abbraccio tra i suoi fedelissimi, dal palco verso la platea, sul palco con i sindaci in fascia tricolore, parlamentari ed esponenti della giunta regionale, e poi di nuovo al di fuori del Teatro Verdi tra una pausa caffè pronta per ripartire alla volta della Fiera di Pordenone in visita alla manifestazione fieristica Ortogiardino. È stato il pomeriggio pordenonese di Giorgia Meloni, la premier in abito bianco panna e sneakers, arrivata con un’ora di ritardo rispetto alla scaletta, ha preferito stare tra le persone che davanti alle penne e alle videocamere dei giornalisti. Ad accoglierla - con lei a Pordenone anche il ministro Raffaele Fitto oltre al ministro Luca Ciriani e la viceministra Vannia Gava - il presidente della Regione Massimiliano Fedriga con gran parte della sua giunta regionale, il sindaco Alessandro Ciriani, il prefetto Natalino Domenico Manno, vertici di Forze dell'Ordine, e ancora parlamentari, consiglieri regionali, comunali, per lo più di maggioranza (assenti come già preannunciato la gran parte degli esponenti di minoranza del consiglio comunale e del consiglio regionale, che hanno contestato la valenza elettorale del passaggio pordenonese della premier a favore della candidatura del sindaco Alessandro Ciriani all'Europarlamento).

Nel momento più istituzionale della visita a Pordenone all’interno del Teatro Verdi erano presenti - oltre al straordinario assetto di sicurezza con centinaia agenti di polizia e carabinieri - i massimi vertici civili e religiosi (presente anche il vescovo Giuseppe Pellegrini), per assistere alla firma dell’Accordo per lo Sviluppo e la Coesione tra Governo italiano e Regione Friuli Venezia Giulia. Un accordo che vale 190 milioni di euro “quando ci siamo insediati abbiamo fatto uno studio approfondito proprio sui fondi di sviluppo e coesione. Abbiamo visto che su 126 miliardi disponibili ne venivano spesi solo 46. Siamo giunti quindi agli Accordi con ciascuna singola regione, che stiamo firmando e che oggi mi hanno portato qui - ha spiegato la Presidente del Consiglio dei Ministri - Si tratta di denaro che vogliamo sia spesa realmente per le reali priorità tanto che abbiamo inserito delle norme per garantire che questi soldi arrivino a terra”. Il modello virtuoso “è quello del Friuli Venezia Giulia dopo il terremoto del 1976, modello pragmatico e di operatività” ha spiegato la premier Meloni citando la celebre frase di monsignor Alfredo Battisti, allora arcivescovo di Udine, “prima le fabbriche, poi le case e poi le chiese”, suscitando un forte applauso in platea. L’intervento di Meloni ha preso avvio con i saluti “a tutte le donne qui presenti e della nazione, sono orgogliosa sia cresciuta l’occupazione femminile, la vera libertà è data dal non dover scegliere tra diverse forme di realizzazione di pari dignità, quella familiare e quella della carriera”.

I soldi del fondo di coesione serviranno a sostenere “misure scelte in accordo col Governo e che già rientrano nella programmazione pluriennale” ha spiegato il presidente del Fvg Massimiliano Fedriga. Nello specifico verranno utilizzati per finanziare opere contro il dissesto idrogeologico, per migliorare l’uso della risorsa acqua, ma anche per completare il lotto della ciclovia Trieste-Venezia, “il Fvg è la prima regione italiana ad avere un piano regionale delle ciclovie”, ha spiegato il governatore del Fvg. Altri 16 milioni di euro “saranno destinati alle scuole” oltre a interventi per la lotta alle emissioni con la contribuzione a famiglie che attivino l’autoproduzione energetica (tema su cui Fedriga ha annunciato un ulteriore stanziamento di altri 40 milioni di euro oltre ai 150 già stanziati).

Sia all’arrivo - all’uscita dall’auto Alfa Giulia - sia prima di ripartire la Premier è stata raggiunta da grida di plauso da parte di sostenitori (come anche in platea del Verdi). Una calda accoglienza a cui la capo del Governo ha risposto accondiscendendo a scatti fotografici e saluti.

Nel frattempo già dal mattino a un centinaio di metri (in piazzetta Cavour) si sono avvicendate le manifestazioni di contestazioni, il mattino un piccolo gruppo di contestatori di Forza Nuova mentre nel pomeriggio la contestazione compatta di diversi movimenti di schieramento opposto.

Fonte: Redazione Online

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