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Mons. Livio Corazza: nominato vescovo di Forlì-Bertinoro

La sorpresa martedì 23 gennaio: il Santo Padre nomina mons. Livio Corazza, già direttore della Cariats diocesana, attualmente parroco della cattedrale Santo Stefano, vescovo della Diocesi di Forlì-Bertinoro. Tempo d'ingresso: entro tre mesi.

Parole chiave: Concordia (32), Caritas (38), Vescovo (147)
Mons. Livio Corazza: nominato vescovo di Forlì-Bertinoro

  a comunicazione è avvenuta alle 12 in punto di martedì 23 gennaio. Il vescovo della Diocesi di Concordia Pordenone, S.E. mons. Giuseppe Pellegrini, ha radunato i Vicari episcopali, i Vicari e Provicari foranei, gli officiali della Curia, i membri della Caritas diocesana, i familiari dell’eletto e rappresentanti delle foranie della Diocesi, in particolare delle Parrocchie dell’unità pastorale di Concordia. Quindi ha letto la comunicazione giunta dalla Nunziatura. In contemporanea, l’annuncio è stato dato anche a Forlì.

L’annuncio
S.E. Pellegrini ha rotto il silenzio, iniziando con l’invocazione dello Spirito Santo: "Vieni Spirito Santo, Vieni e vinci ogni paura dentro di noi".
Solo dopo ha comunicato, in forma asciutta, quello che per la nostra diocesi è un grande evento di gioia: "La Nunziatura ha comunicato che il Santo Padre, Papa Francesco, ha nominato mons. Livio Corazza vescovo della Diocesi di Forlì-Bertinoro".
Immediato e prolungato l’applauso degli astanti. Raggiante don Livio, tra il vescovo Pellegrini e il vescovo emerito Poletto. Vestizione spontanea e immediata: il Vescovo Pellegrini, estrandolo dalla tasca della giacca, gli ha posto sul capo lo zucchetto episcopale, mentre S.E. Poletto, togliendosela dal collo, gli ha fatto indossare la collana con la croce pettorale. Neonominato alle prove dei prossimi vestimenti.
Incontenibile per molti la commozione. Presenti, tra i familiari, il fratello maggiore Gianfranco parroco ad Aviano, la sorella Teresa, alcuni nipoti. La sorella si è detta contesa tra la gioia, grande e inaspettata, e il pensiero della separazione che verrà.

S.E. Pellegrini
"Dopo trenta anni nella nostra diocesi un sacerdote viene accolto nel Collegio episcopale. Non è un onore ma una gioia per tutto il presbiterio. Diciamo grazie di cuore a don Livio. Andrà in belle terre".
In effetti, l’ultima nomina episcopale per la nostra diocesi era avvenuta nel febbraio del 1988 e riguardava mons. Pietro Giacomo Nonis, nominato vescovo di Vicenza.
"Ora - si legge nel comunicato della Cancelleria - la diocesi vede un altro suo figlio inserito nella successione apostolica e si rallegra con la Chiesa sorella di Forlì-Bertinoro: sa di donarle, dopo il Vescovo Lino Pizzi, un altro valido pastore, esperto in umanità e capace di esprimere la vicinanza della comunità ecclesiale nei confronti dei poveri e dei disagiati, dei lavoratori e delle famiglie. Mons. Livio prima di giungere come parroco nelle Parrocchie di Concordia, Sindacale e Teson, ha compiuto, infatti, una lunga esperienza pastorale nella Caritas diocesana e nella Caritas Italiana. In quelle sedi Mons. Livio si è trovato a vivere gli anni degli inizi del fenomeno migratorio e delle nuove povertà. Accanto all’attenzione al fenomeno delle donne vittime di tratta e all’accoglienza degli stranieri, si era prodigato per l’abitare sociale e aveva saputo dare un contributo per lo sviluppo legislativo circa il fenomeno delle collaboratrici familiari straniere (badanti), favorendo l’impiego in famiglia in modo regolare delle collaboratrici familiari".

Mons. Livio Corazza
Queste le prime parole del neoletto vescovo di Forlì davanti ai confratelli, al personale della Caritas e del Centro diocesano: "Sono stato combattuto. Da una parte sentivo la fiducia accordatami, dall’altro intuivo lo strappo. Ma ho ricordato un proverbio africano: ’per educare un bambino ci vuole un intero villaggio’. E allora, mi sono detto, per educare un vescovo ci vuole una diocesi".
Ha confessato: "Se sono entrato in Seminario è stata tutta colpa del sorriso di don Basilio (mons. Basilio Danelon, già vicario generale, presente alla proclamazione e in festa come tutti ndr.). Mio fratello Gianfranco, del resto, ci era entrato dieci anni prima. In Seminario ho incontrato confratelli che sono ora amici: don Orioldo, don Dario, don Roberto e che oggi sono qui. Ho avuto parrocchie di servizio, anche a lungo: diacono a Maniago e, una volta ordinato, a San Giorgio di Porcia, a Fiume Veneto, a Orcenico di Sotto. Il vescovo Pellegrini mi ha mandato a Concordia dove, non lo dico per spaventare il successore, c’è molto da lavorare ma le relazioni con le persone sono belle e intense". Ha infine ricordato con affetto e sentita partecipazione l’impegno con la Caritas.

Forlì-Bertinoro
Ha dichiarato: "Non credo di essere mai stato a Forlì. É una realtà che non conosco, che desidero imparare. Vado come ambasciatore vostro, forte dell’esperienza di vita e di Chiesa che qui ho svolto. Porto con me voi e il percorso fatto insieme".

Il motto
Ha scelto come motto episcopale un verso tratto da un salmo: "In te, Domine, Speravi". E ne ha spiegato il doppio significato: "Perché tutti abbiamo bisogno di confidare in prima persona nel Signore. E perché abbiamo bisogno di esportarla, di portare a coloro che ci sono affidati questa speranza e questa fiducia in Lui".

I tempi d’ingresso
Mons. Pellegrini ha spiegato che l’ingresso in Forlì deve avvenire entro tre mesi dalla nomina, quindi dal 23 gennaio. "Ancora non sono fissate date. Possiamo dire che la consacrazione sarà in cattedrale a Concordia, presumibilmente prima di Pasqua, quindi in marzo. L’ingresso in Forlì, dopo Pasqua".
Simonetta Venturin

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