Veneto Orientale
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Turismo accessibile, Bibione verso un nuovo primato

Dopo la “spiaggia senza fumo”, la località veneta si conferma nel ruolo di apripista nel campo del benessere e dell'accoglienza di qualità

Turismo accessibile, Bibione verso un nuovo primato

Rappresentano un esercito di 10 milioni di persone in Italia, 140 milioni in Europa, 1 miliardo nel mondo. Sono persone affette da disabilità fisiche o mentali di tipo permanente, oppure soggette a intolleranze alimentari, allergie, problemi di diabete o dialisi. Ma sono anche mamme in gravidanza o con passeggino, oppure anziani che devono affrontare una disabilità temporanea a causa di un infortunio o una malattia. Persone con esigenze particolari che spesso si vedono negata la possibilità di trascorrere una vacanza a causa di una serie di ostacoli di accessibilità, non sempre e non solo di tipo strutturale. Proprio a loro è rivolto “Bibione Destinazione Accessibile”, il progetto che punta a fare della località balneare veneta la prima destinazione ad “accessibilità certificata” e che sarà presentato alla stampa e agli operatori turistici nel corso di un incontro in programma mercoledì 3 aprile alle 11 al Savoy Beach Hotel & Thermal Spa di Bibione. Parteciperanno alla presentazione l'assessore al Turismo della Regione del Veneto, Federico Caner, il vicepresidente della Regione del Veneto, Gianluca Forcolin, il sindaco di San Michele al Tagliamento-Bibione, Pasqualino Codognotto, oltre naturalmente alla presidente del consorzio Bibione Live, Giuliana Basso, e al presidente di Village for all, Roberto Vitali.

“Vogliamo diventare una destinazione al 100% per tutti, per riuscire a rispondere al meglio alle esigenze di tutti i nostri visitatori – spiega la presidente Basso –. Quello dell'accessibilità è un settore turistico in forte crescita e rappresenta quindi una grande opportunità per Bibione, che per vocazione e strutture ha grandi potenzialità in relazione a questo tipo di offerta. Inoltre dobbiamo pensare che costruire una destinazione accessibile significa attrezzarla e organizzarla in maniera tale da renderla più fruibile e accogliente non solamente per i visitatori, ma per i residenti stessi che la abitano”.  Un progetto che si svilupperà nei prossimi due anni ma che darà i primi risultati già dalla prossima stagione grazie alla partnership di Village for all, operatore specializzato in turismo accessibile che guiderà passo dopo passo tutte le attività del processo di potenziamento dell'accessibilità, dalla formazione del personale al monitoraggio delle strutture ricettive. “Un posizionamento strategico di questo tipo – ha spiegato Vitali – richiede necessariamente investimenti e un percorso di crescita consapevole e a 360 gradi da parte di tutto il sistema turistico di Bibione, non solo dal punto di vista delle dotazioni delle strutture, ma anche della formazione del personale e del modo di comunicare l'accessibilità”.

TURISMO ACCESSIBILE Da un punto di vista prettamente turistico quello del turismo accessibile è un segmento ancora ampiamente inesplorato, con 140 milioni di persone in Europa che ancora faticano a trovare destinazioni turistiche in grado di dare risposta alle singole esigenze di accessibilità a livello di dotazioni strutturali, ma anche di comunicazione, di servizi e di competenza del personale. Un segmento che in Europa produce un fatturato lordo da 352 miliardi di euro (786 miliardi a livello mondiale), che per caratteristiche preferisce i periodi di bassa stagione e vacanze lunghe (almeno una vacanza all'anno superiore a 10 giorni) e che può contare su una capacità di spesa medio-alta (fino a 120 euro al giorno in aggiunta al pernottamento). Senza contare che con l'ormai costante e diffuso invecchiamento della popolazione (le proiezioni dell'Istat indicano che la popolazione ultrasessantacinquenne in Italia passerà dall'attuale 23% a oltre il 34% entro il 2050) la platea delle persone con problematiche di accessibilità è destinata ad aumentare sensibilmente. A fronte di questi numeri molto però resta da fare, se è vero che in base a una recente ricerca condotta con il sostegno dell'Unione Europea (Tourism accessibility: Italian Sme's compliance), quasi il 93% delle strutture non riescono a rispondere alle necessità dei propri clienti con bisogni particolari. Lacune che vanno dalle barriere architettoniche alla competenza del personale, dalla mancanza di adeguati servizi di trasporto all'indisponibilità di menù per allergici o intolleranti. Non a caso la stessa ricerca condotta nei Paesi dell'Unione Europea stima che un miglioramento minimo dell'accessibilità nel 18% dell'offerta porterebbe a un aumento di quasi il 15% dei viaggi all'interno del continente europeo.

Fonte: Comunicato stampa
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