Veneto Orientale
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Portogruaro, al Russolo l’Orchestra Giovanile Italiana

Domani nell'ambito del Festival Internazionale di Musica di Portogruaro presenta

Portogruaro, al Russolo l’Orchestra Giovanile Italiana

L’Orchestra Giovanile Italiana, ideata da Piero Farulli all’interno della Scuola di Musica di Fiesole, in 36 anni di attività̀ formativa ha contributo in maniera determinante alla vita musicale del Paese con oltre mille musicisti occupati stabilmente nelle orchestre sinfoniche italiane e straniere. Tenuta a battesimo da Riccardo Muti, l’Orchestra è stata invitata in alcuni fra i più prestigiosi luoghi della musica, tra cui Montpellier, Edimburgo, Berlino, Lubiana, Madrid, Francoforte, Praga, Budapest, Turku, Buenos Aires. Nell’aprile del 2010 ha eseguito il concerto in onore del quinto anniversario del pontificato di Sua Santità Benedetto XVI, offerto dal Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano. Annualmente è impegnata nel corso di direzione d’orchestra tenuto da Daniele Gatti presso l’Accademia Chigiana di Siena. Nel 2019, diretta da Marco Angius, l’OGI è stata protagonista del concerto al Quirinale per la Festa della Repubblica su invito del Presidente Sergio Mattarella. L’Orchestra Giovanile Italiana è stata diretta fra gli altri da C. Abbado, R. Abbado, S. Accardo, Y. Ahronovitch, P. Bellugi, L. Berio, K. Blacher, D. Gatti, C.M. Giulini, E. Inbal, Z. Mehta, R. Muti, G. Noseda, K. Penderecki, G. Sinopoli, J. Tate. Ha inciso per Nuova Era, Aulos, Fonit Cetra, Stradivarius; ha registrato per la RAI, Radio France e l’Unione Europea delle Radio. Hanno scritto per l’OGI Sylvano Bussotti, Giorgio Battistelli e Silvia Colasanti. Nel 2004 l’Orchestra è stata insignita del “Premio Abbiati” dell’Associazione Nazionale Critici Musicali quale miglior iniziativa musicale per la formazione. La sostengono il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, oltre alla Regione Toscana e alla Fondazione CR Firenze. La direzione artistica dell’OGI è attualmente affidata ad Alexander Lonquich.
Nato a Brescia nel 1963, Pier Carlo Orizio si è diplomato in pianoforte sotto la guida di Sergio Marengoni e in direzione d’orchestra con Donato Renzetti, specializzandosi con Emil Tchakarov (Venezia 1988) e Leonard Bernstein (Roma 1989). Ha diretto alcune delle principali orchestre europee tra le quali la Filarmonica di San Pietroburgo, la Russian National, l’Orchestra Filarmonica Nazionale Armena, la Camerata Salzburg con Salvatore Accardo solista, la Tchaikovsky Symphony, la Danish National Symphony. Con la Prague Philharmonia ha registrato per la RAI il “Concerto” n. 1 di Beethoven e il “Concerto” di Schumann, solista Martha Argerich. Un rapporto speciale lo lega alla Cina, ove è stato direttore artistico del Beijing International Piano Festival. Dal 2008 ha diretto nelle principali sale cinesi orchestre quali la Beijing Symphony e la Shenzhen Philarmonic Orchestra. Nella sua attività concertistica ha collaborato con nomi leggendari quali Mstislav Rostropovich, Sir James Galway, Rudolf Buchbinder, Boris Berezovsky su invito dei maggiori festival europei. Nell’aprile del 2018 Pier Carlo Orizio ha diretto nuovamente la prestigiosa Russian National Orchestra a Mosca. Nel luglio 2018 ha diretto la Zagreb Philharmonic Orchestra con solisti Julian Rachlin e Mischa Maisky. Nel 2019 ha esordito con alcune delle più importanti orchestre europee quali la Royal Philharmonic Orchestra e la Belgian National Orchestra. È docente di Direzione d’orchestra presso il Conservatorio “Luca Marenzio” di Brescia.
Alessandro Taverna si è imposto a livello internazionale con il Concorso Pianistico di Leeds nel 2009, dopo le significative affermazioni nei concorsi pianistici di Londra, Hamamatsu, al "Busoni” di Bolzano, al Premio Venezia e al Premio Arturo Benedetti Michelangeli. Da allora la sua carriera ha conosciuto una costante crescita che lo ha portato ad esibirsi per le più importanti istituzioni musicali: Musikverein di Vienna, Teatro alla Scala e Sala Verdi di Milano, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro La Fenice di Venezia, Teatro Carlo Felice di Genova, Teatro del Maggio di Firenze, Teatro Pavarotti di Modena, Auditorium Parco della Musica di Roma, Teatro Petruzzelli di Bari, Teatro Filarmonico di Verona, Fazioli Concert Hall di Sacile, Teatro Olimpico di Vicenza, Lincoln Center di New York, Wigmore Hall e Royal Festival Hall di Londra, Gasteig di Monaco, DR Koncerthuset di Copenhagen, Konzerthaus di Berlino, Musashino Hall di Tokyo. Ha suonato come solista con orchestre quali Münchner Philharmoniker, Royal Philharmonic, Kremerata Baltica, Filarmonica della Scala, Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Dallas Symphony Orchestra, Danish National Orchestra, Minnesota Orchestra, Orchestra della Toscana, Orchestra di Padova e del Veneto, Royal Liverpool Philharmonic, sotto la direzione di Lorin Maazel, Riccardo Chailly, Fabio Luisi, Daniel Harding, Michele Mariotti, Daniele Rustioni, Thierry Fischer, Pier Carlo Orizio, Alpesh Chauhan, Enrico Bronzi. Si è formato alla Fondazione Musicale S. Cecilia di Portogruaro, diplomandosi sotto la guida di Laura Candiago Ferrari col massimo dei voti, la lode e la menzione d'onore. Si è perfezionato all'Accademia Pianistica di Imola con Franco Scala, all’Accademia S. Cecilia di Roma con Sergio Perticaroli, alla Hochschule für Musik di Hannover con Arie Vardi e alla Lake Como Piano Academy con William Grant Naboré, Dmitri Bashkirov e Fou Ts'ong. Nel 2012 ha ricevuto al Quirinale da Giorgio Napolitano il “Premio Presidente della Repubblica”, per meriti artistici e per la sua carriera internazionale.

All’attività concertistica affianca l’insegnamento presso la Scuola di Perfezionamento della Fondazione S. Cecilia di Portogruaro, al Conservatorio "Giuseppe Tartini" di Trieste e all'Accademia Pianistica Internazionale di Imola.
“Il programma di stasera ruota intorno a tre figure apparentemente molto diverse, ma che ebbero in comune una concezione eminentemente artigianale della musica: Mendelssohn, Saint-Saëns e Stravinskij” spiega Luca Ciammarughi nelle note di sala. “Questi tre compositori hanno un elemento cruciale in comune: la riscoperta della concretezza, la ripresa di fonti musicali del passato ricombinate in nuove creazioni: la storia della musica diventa in tal modo non tanto un oggetto da venerare, ma piuttosto una sorta di grande vocabolario a cui attingere – talvolta anche in chiave ironica – facendo rivivere stilemi passati in un modo nuovo e smitizzante.
Igor Stravinskij nel “Concerto” in mi bemolle “Dumbarton Oaks” dà seguito a quanto già avvenuto con il “Pulcinella” costruito su temi di Giovanni Battista Pergolesi: qui, ancora una volta, il richiamo al passato è evidente, in questo caso a Bach: Stravinskij si rivolge e rilegge il “Terzo Concerto” brandeburghese con lucidità e a tratti con irriverenza venata di nostalgia, molto lontano dalla celebrazione pomposa e retorica. Il titolo riporta il nome della tenuta del distretto americano di Columbia, il cui proprietario Robert Woods Bliss aveva commissionato al compositore la stesura di un concerto per festeggiare i trent'anni d'anniversario delle proprie nozze: la prima direzione fu affidata a Nadia Boulanger.

Il “Concerto”per pianoforte n. 2 in sol minore, op. 22 di Camille Saint-Saëns, secondo di cinque, pur non essendo il più brillante, rimane scritto – come tutta la produzione pianistica dell’autore – con mano magistrale ed è ancora oggi una delle pagine più popolari dell’autore francese, forse anche grazie a quelle particolari e insieme affascinanti contraddizioni stilistiche che lo pervadono (e che hanno provocato la battuta – pur lontana da una lettura realistica – “inizia con Bach e finisce con Offenbach”). Tuttavia, sostiene ancora Ciammarughi, “potremmo collocarlo come un vero capolavoro del romanticismo francese”. Composto su commissione di Anton Rubinstein (cui il concerto è dedicato), la prima esecuzione vedeva il grande pianista impugnare la bacchetta di direttore d’orchestra, mentre l’autore era il solista al pianoforte. Fu, non senza stupore, addirittura Franz Liszt (la quintessenza dell’innovazione e dell’avanguardia del pianismo) a complimentarsi con l’autore, la cui fama era piuttosto quella di un autore legato al passato e alla conservazione degli antichi stilemi.
“Affinché una cosa abbia carattere, bellezza e grandiosità, bisogna che non abbia che un solo aspetto, a patto che questo unico aspetto sia portato alla sua più alta perfezione”: così Mendelssohn durante un suo soggiorno romano del 1831. E a questo “classicismo atemporale” (Ciammarughi) si aggancia anche la “Sinfonia” n. 4 in la maggiore, op. 90 detta “Italiana”. Lo spirito di gaiezza, la vivacità dei tempi di danza, la lucentezza del tessuto sonoro sottendono una scrittura cesellata e minuziosa, condotta con un rigore e una precisione quasi maniacali: la “Sinfonia”, infatti, ebbe una genesi complessa e molto lunga, tanto da non essere stata data alle stampe prima della morte del compositore (su suo stesso divieto), ma pubblicata postuma nel 1851.

Il calendario prosegue il 3 settembre con i Solisti del Festival, il 4 settembre con la Banda dell’Arma dei Carabinieri, per passare ai Nuovi Concertisti, al Duo Danelon Sanzin, al recital di Filippo Gamba (anticipato da un incontro in omaggio alla Fazioli), alla giornata dedicata alla Scuola di Musica e terminare con il concerto conclusivo dell’Orchestra di Padova e del Veneto con la violinista Anna Tifu e la direzione di Marco Angius.

È possibile acquistare i biglietti dei concerti: tutti i giorni dalle 18.00 alle 20.00 e nelle serate di concerto in teatro, dalle 18 alle 21. Biglietteria online: www.festivalportogruaro.it  - www.vivaticket.com .
I concerti del Festival necessitano di prenotazione e presentazione del Green Pass.
Per informazioni è possibile telefonare allo 0421-270069 (dalle 17 alle 18, dal lunedì al venerdì), scrivere a biglietteria@festivalportogruaro.it o consultare il sito del Festival www.festivalportogruaro.it .

Il Festival Internazionale di Musica di Portogruaro è realizzato in collaborazione con: Città di Portogruaro, Città Metropolitana di Venezia, Regione Veneto, Teatro Comunale “Luigi Russolo” di Portogruaro; e grazie al contributo dei main sponsor Santa Margherita, Adriatico2 e Banca Generali Private; degli sponsor Generali – Agenzia di Portogruaro San Nicolò, Genagricola, LTA Livenza Tagliamento Acque, ASVO; e degli sponsor tecnici Fondazione Collegio Marconi, Fazioli Pianoforti, FAI Delegazione di Portogruaro, Accademia d’Archi “G.G. Arrigoni”, ATVO, Fondazione Enzo Hruby; in convenzione con FAI Fondo Ambiente Italiano. Media Partner: RAI Radio 3, GRUPPO GEDI (La Nuova di Venezia e Mestre, Mattino di Padova), Giornale della Musica, Radio MCA. Grazie anche ai numerosi altri sostenitori, pubblici e privati, che hanno dato il loro apporto per la costante crescita della manifestazione.

Ulteriori informazioni sul sito www.festivalportogruaro.it

Fonte: Comunicato stampa
Portogruaro, al Russolo l’Orchestra Giovanile Italiana
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