Veneto Orientale
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Mostra: protagonista l'annonese Iuti Ravenna

Aperta al Bailo di Treviso fino al 4 febbraio 2024

Mostra: protagonista l'annonese Iuti Ravenna

E' stata aperta al pubblico il 14 ottobre al Museo Bailo di Treviso la mostra dedicata al pittore di origini annonesi Juti Ravenna, che rimarrà aperta fino al 4 febbraio 2024.
Già annunciata nella primavera scorsa, la rassegna vede la luce dopo l’esposizione di Arturo Martini, contemporaneo di Juti, per dare il dovuto rilievo ad una figura di pittore considerato tra i grandi del Novecento veneto.
Attraverso pù di un centinaio di opere tra disegni, bozzetti e dipinti è possibile seguire il percorso artistico fin dai primordi, quando Juti nella sua Spadacenta (frazione di Annone Veneto) comincia a disegnare, frequenta la vicina Scuola di Arti e Mestieri di Motta di Livenza e, soldato della Grande guerra, ritrae scene di vita di trincea che purtroppo sono andate perdute. Nel 1920 è a Venezia dove frequenta l’Acccademia e si inserisce tra gli artisti dell’Opera Bevilacqua La Masa e comincia ad esporre i suoi lavori in varie mostre in Italia. Nel 1947 si trasferisce a Treviso, forse perchè, come scrisse il critico d’arte Mesirca, "lo strutturalista Ravenna, severo difensore del coerente rapporto tra costruzione della forma ed uso del colore in relazione alla superficie" non si ritrova più nel nuovo vento culturale che soffia su Venezia. E trova più congeniale la città del Sile "con la sua forte corrente realista, naturalistica o figurativa". E’ lo stesso Juti a scrivere che a Treviso "il clima prodigioso e la cordialità della gente furono stimoli risolutivi al mio lavoro sereno e proficuo".
Fondamentale per capire la pittura di Ravenna, scomparso nel 1972, è la sua opera, uscita nel 1969: "Juti Ravenna, una vita per la pittura".
Dopo la retrospettiva a lui dedicata a Ca’ dei Carraresi nel 1992 (catalogo di Marco Goldin) e la mostra del 1997 nel suo paese natale, il Museo Bailo, che ospita una raccolta permanente delle opere di Juti, dedica a questo artista la mostra curata da Eugenio Manzato ed Eleonora Drago, "l’occasione per compiere un viaggio intenso e appassionante alla riscoperta di un grande artista trevigiano".
Orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 18.
Ada Toffolon

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