Veneto Orientale
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Concordia Sagittaria: 3 agosto pontificale del Vescovo per il patrono e Medaglie Santo Stefano

La messa pontificale per Santo Stefano, patrono della diocesi di Concordia Pordenone e titolare della cattedrale di Concordia: mercoledì 3 agosto, alle 9.30, col vescovo diocesano Giuseppe Pellegrini. Dopo la cerimonia consegna del Premio Medaglia Santo Stefano a tre insigniti: Gabriella Sartori, Adriano Ferraro e Sante Rosalen

Concordia Sagittaria: 3 agosto pontificale del Vescovo per il patrono e Medaglie Santo Stefano

La messa pontificale in memoria del rinvenimento delle reliquie di Santo Stefano, protomartire, patrono principale della diocesi di Concordia Pordenone e titolare della cattedrale di Concordia, viene celebrata mercoledì 3 agosto, alle 9.30, col vescovo diocesano Giuseppe Pellegrini e il parroco mons. Natale Padovese e altre numerosi concelebranti. Altre messe in cattedrale: ore 7.30; 18.30 - preceduta dal canto dei Vespri.

Giovedì 4 agosto, anniversario della dedicazione della Cattedrale, le messe avranno il seguente orario; 7.30; 10.30, solenne, coi Canonici, preceduta dal canto dell’Ora media; 18.30. Alle celebrazioni, i canti sono animati dal Coro della Cattedrale, col maestro Michele Franco; all’organo Daniele Toffolo.

In questa stessa data, nel VI secolo, furono ritrovate le reliquie di santo Stefano a Gerusalemme. Fu un evento straordinario. Tra i fedeli il rinvenimento contribuì a rivivere e riscoprire la figura e il messaggio del primo martire. A Concordia, intorno al 2011, il parroco di allora, mons. Livio Corazza, invitava a far rivivere il suo messaggio racchiuso nella vita di santo Stefano, nelle famiglie e nelle comunità. Suggeriva di riscoprire la Cattedrale come luogo d’incontro, di meditazione, promuovendo la conoscenza delle opere in essa contenute. Riscoprire i martiri dei nostri tempi, i testimoni della fede che oggi, in tante parti, danno la vita per il Vangelo, imitando santo Stefano che, come Gesù, ha pregato per i suoi persecutori.

Anche mons. Natale non manca di sviluppare, nel foglio settimanale, l’importanza di segnare la vita verso la santità, attingendo alla testimonianza dei martiri.

Il contesto nel quale si collocano questi due appuntamenti (3 e 4 agosto), è quello della “Fiera di Santo Stefano”, che aggrega folle di cittadini, provenienti da tutto il territorio circostante e che contribuisce a dare ulteriore solennità all’appuntamento religioso stesso, o ci tengono ad una visita in cattedrale.

Gli anni scorsi un costruttivo messaggio veniva rivolto anche ai numerosi laici presenti, da Concordia e dalla diocesi. Erano incoraggiati a vivere con esemplarità la propria identità, manifestando vicinanza a Vescovi, Sacerdoti e Diaconi, attuando lo spirito della “sinodalità”.

Nelle preghiere dei fedeli, col ritornello che invitava ad essere fedeli testimoni della Parola, sull’esempio dei santi Martiri, si prega per il Papa, per i Vescovi, i Diaconi, i Governanti e per i Giovani, in ricerca della propria vocazione.

Fa da preparazione all’evento anche la possibilità di ottenere la “indulgenza plenaria”, nei giorni 1 e 2 agosto, col “Perdon d’Assisi”. Si tratta della cancellazione, delle pene temporali per i peccati già confessati e perdonati sacramentalmente. Con la confessione dei propri peccati e il pentimento per averli commessi, si riceve la “assoluzione sacramentale”, che cancella i peccati; l'indulgenza cancella la “pena temporale”, dovuta ai medesimi peccati commessi – vale a dire le conseguenze che intaccano la sfera dello spirito. Le condizioni per ottenere i benefici dell'indulgenza sono la confessione sacramentale, la comunione eucaristica e la recita di alcune preghiere, secondo le intenzioni del Papa. È inoltre richiesta un’opera “indulgenziata”: ad esempio una determinata preghiera o la visita a una chiesa particolare. In questi tempi di emergenza sociale e sanitaria ben noti, la Chiesa dà la possibilità di ottenere l’indulgenza plenaria anche ai malati di coronavirus, agli operatori sanitari, ai familiari e a quanti, con modalità differenti, si prendono cura di chi sta male.

Leo Collin

I TRE INSIGNITI DEL 2022 - SECONDA EDIZIONE DEL PREMIO MEDAGLIA DI SANTO STEFANO

Mercoledì 3 agosto in cattedrale Santo Stefano di Concordia Sagittaria alle ore 9.30 il Vescovo S.E. mons. Giuseppe Pellegrini presiederà la messa solenne in occasione di Santo Stefano, patrono della Diocesi.
Al termine della celebrazione della S. Messa il Vescovo consegnerà per il secondo anno la "Medaglia Santo Stefano", istituita il 19 marzo 2021, quale "segno di riconoscenza nei confronti di quanti, con opere concrete nel campo della pastorale e del servizio, della ricerca e delle arti, del lavoro e della scuola, abbiano in qualsiasi modo giovato alla Chiesa diocesana, servendone con disinteressata dedizione le singole istituzioni o collaborando alla sua opera apostolica".
Nella prima edizione erano stati premiati: Giovanni Battista Cattaneo, Alberto Patron e Giovanni Strasiotto. In questa seconda riceveranno la medaglia: Gabriella Sartori, Adriano Ferraro e Sante Rosalen. Ecco un breve profilo per ciascuno degli insigniti.

GABRIELLA SARTORI
Nata ad Orsago nel 1936, docente al liceo Puiatti di Sacile, ha iniziato a collaborare con il settimanale Il Popolo negli anni ’70, prima sotto la direzione di don Antonio Giacinto, poi con quella di mons. Sante Boscariol. Nel 1986 viene nominata "Responsabile", carica che ricopre per dieci anni. Penna assai apprezzata, ha lasciato editoriali molto letti, approdando anche alle colonne del quotidiano Avvenire, del quale è stata collaboratrice. Oltre a questo impegno nel mondo della comunicazione, Gabriella Sartori ha presieduto per un decennio il Movimento per la Vita diocesano. Chiamata dal cardinale Tettamanzi ha fatto parte del Comitato per la preparazione del Convegno ecclesiale tenutosi a Verona nell’ottobre 2006.
La motivazione del premio: "Per essersi distinta nel campo della comunicazione dando voce alla comunità ecclesiale attraverso l’impegno nel settimanale diocesano "Il Popolo" e nel quotidiano cattolico "Avvenire"; e ancora per essersi distinta nel campo della promozione e difesa della vita attraverso la presidenza del "Movimento per la Vita".

ADRIANO FERRARO
Pordenonese, classe 1940, ha sempre partecipato alla vita della sua parrocchia di San Marco come delegato aspiranti di Azione Cattolica (1958-59), vice presidente associazione Ac "Beato Odorico" (1961-63), membro del Consiglio affari eocnomici dal 1986. Per quanto riguarda la Diocesi è stato membro del Consiglio diocesano dei giovani Ac (1958-63), del Consiglio di Amministrazione del Seminario per dieci anni, del Consiglio diocesano affari economici per venti, del Cda dell’Opera Beato Odorico dal 1986 al 2021, del Consiglio di amministrazione dell’Oda e nell’Istituto diocesano per il Sostentamento del clero (2010-20). Ha seguito la vita della Casa dello Studente Antonio Zanussi (socio e vicepresidente per un decennio), il Centro di iniziative culturali (socio e vicepresidente per un decennio), l’Irse (socio e Revisore dei conti), l’Ute (Revisore dei conti), Fondazione Concordia Sette (socio fondatore e presidente del Cda), Presenza e cultura (socio).
Il 17 settembre 1989 ha ricevuto da Giovanni Paolo II il titolo onorifico di Cavaliere dell’Ordine di San Silvestro papa.
La motivazione del premio: "Per essersi distinto nel servizio alla comunità civile e religiosa, mettendo a frutto le sue competenze professionali con generoso impegno e con spirito di vera collaborazione all’edificazione del corpo ecclesiale".

SANTE ROSALEN
Pasianese nato nel 1950, residente a Cecchini, Sante Rosolen è il fedele sagrestano della parrocchia da oltre cinquant’anni. Una attività di vicinanza alla vita della comunità e della attività dei parroci di lunga carriera. Ha infatti accompagnato l’operato di don Olivo Raffin, don Franco Zanus Cortes, don Antonio Prosdocimo, don Enzo Cigana, don Lelio Grappasonno e continua ancora con don Vittorio Brunello e don Emanuele Fiocchi. Si presta sempre volentieri nel seguire i sacerdoti nella visita agli infermi. Sa coinvolgere altri collaboratori nella vita parrocchiali, dagli adulti ai giovani fino ai giovanissimi chierichetti. I parrocchiani ripogono in lui ampia fiducia, vi affidano le intezioni per le sante messe.
La motivazione del premio: "Per essersi distinto nel servizio alla comunità religiosa quale valido collaboratore dei Parroci che si sono succeduti nella Parrocchia dei "Santi Antonio di Padova e Nicolò Vescovo" in Cecchini di Pasiano".

Simonetta Venturin

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