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la-Luna: progetto di co-housing operativo dal 28 settembre

  Vivere secondo uno stile di vita qualitativo, in equilibrio tra l’autonomia della casa privata e la socialità degli spazi comuni, all’interno di luoghi co-progettati da/e con le persone che li abiteranno: questo è il co-housing creato attorno alla comunità Cjasaluna di San Giovanni di Casarsa, socialità, orti e vita all’aria aperta in un contesto inclusivo. L’inaugurazione il 28 settembre.

Parole chiave: La Luna (1), Co-housing (1), San Giovanni di Casarsa (2)
la-Luna: progetto di co-housing operativo dal 28 settembre

  Letteralmente: vivere secondo uno stile di vita qualitativo, in equilibrio tra l’autonomia della casa privata e la socialità degli spazi comuni, all’interno di luoghi co-progettati da/e con le persone che li abiteranno. Nella pratica le parole chiave sono comunità e inclusione. Dove? Con chi? Pensato da…? Eccolo il nuovo contesto di co-housing creato attorno alla comunità Cjasaluna di San Giovanni di Casarsa, pensato per le famiglie che vogliano fare una scelta abitativa innovativa, in un contesto di socialità, tra orti e vita all’aria aperta in un contesto inclusivo. L’inaugurazione il 28 settembre.
Lungo questo percorso, presentato recentemente assieme a "Cittadinanza Attiva" dell’Osservatorio Sociale del Comune di Casarsa della Delizia, l’Associazione Laluna Onlus ha aperto un bando pubblico rivolto a tutti i cittadini. Sarà pubblicato dall’Amministrazione comunale e conterrà una manifestazione d’interesse con le relative modulistiche da compilare.
LALUNANUOVA 2.0 Un percorso "nuovo" che, però, ruota attorno ai "perni" di sempre, ai cavalli di battaglia dell’associazione nata nel 1994: la disabilità significa abilità, diversamente ma pur sempre abilità. Ciò che conta è fare, essere protagonista, tenere il telecomando della propria vita in mano.
Il "nuovo" è racchiuso nella condivisione di risorse, in quel fare rete universale, che non conosce tempi, ma che di questi tempi è diventata quasi una necessità. Di necessità virtù, esatto: la virtù dello scambio, del dialogo, fonti di arricchimento e non causa di pregiudizi.
Il resto è una magnifica conseguenza. "Questo è un luogo normalizzante, e non per persone "speciali" - sottolinea il presidente e fondatore de Laluna, Francesco Osquino -. Qui ci sono persone, non etichette". D’altra parte siamo tutti persone, diverse com’è normale - appunto - che sia. "Vivere in co-housing è accomunarsi al di là della diversità". 
NELLA PRATICA Così, dalla Cjasaluna, nel 1998, a Lalunanuova la storia continua. Il cohousing dell’associazione è stato pensato come un modello di abitare rivolto a persone con fragilità e non, con l’obiettivo di creare un contesto inclusivo.
Gli appartamenti sono sette, di cui tre oggetto del bando. Due degli appartamenti saranno riservati a famiglie con bambini che parteciperanno al bando e che verranno selezionate dall’Associazione.
"Utilizzare qualche risorsa che si può condividere, oltre a consentire l’abbattimento delle spese, fa diventare quello un luogo di relazione - prosegue Osquino -. Penso, ad esempio, all’orto sociale che abbiamo: c’è chi lo lavora e chi, come le famiglie che vivono in co-housing, se ne avvalgono utilizzando i relativi prodotti e i derivati: dai pomodori alla passata, dalla frutta alla marmellata. Il tutto alimentando un modo di fare impresa senza barriere, all’insegna dell’ambiente attraverso procedure bio che tutelano la terra e la salute".
Un unico contenitore ricco di molti contenuti straordinariamente normalizzanti.
Alberto Francescut

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