L'Editoriale
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Un Natale inedito

Sono stato turbato dalle parole di chi ha detto: “Quest’anno Natale e Capodanno non esistono”. Più corretto dire che non si possono fare tante feste esteriori … ma la realtà rimane, perché il Natale è e rimarrà sempre l’incontro con Gesù che si è fatto uomo, che ha condiviso la nostra umanità e che viene a visitarci in questo frangente doloroso dove sperimentiamo paura e insicurezza.

Un Natale inedito

Sono stato turbato dalle parole di chi ha detto: “Quest’anno Natale e Capodanno non esistono”. Più corretto dire che non si possono fare tante feste esteriori … ma la realtà rimane, perché il Natale è e rimarrà sempre l’incontro con Gesù che si è fatto uomo, che ha condiviso la nostra umanità e che viene a visitarci in questo frangente doloroso dove sperimentiamo paura e insicurezza, portandoci una consolazione che riaccendere il futuro, ci aiuta a ritrovare una comunità attorno a noi e ravviva la nostra speranza.

 

C’è un aspetto della crisi che stiamo vivendo: è sbagliato fare dell’individualismo il principio basilare della riuscita della vita e dello sviluppo della società. Abbiamo bisogni gli uni degli altri perché il bene di ognuno è condizionato dal bene degli altri. Il virus ci ha fatto prendere coscienza che siamo tutti interdipendenti e la nostra vita è legata alla vita degli altri. Ecco perché l’individualismo è un virus ancora più pericoloso del Covid, dal quale non ci si può difendere perché ci fa credere di essere onnipotenti e autosufficienti, senza aver bisogno di nessuno per essere felici. Anzi, l’altro ci è di ostacolo! Dio non è così! È il Dio Trinità – Padre, Figlio e Spirito santo – tre persone che sono costantemente in relazione perché tra di loro c’è il vero amore che è la sorgente dell’amore. Dio nel suo Figlio Gesù ha condiviso la nostra umanità incarnandosi nel grembo di una donna: Maria di Nazareth.

 

Accogliamo con fiducia e speranza la parola di Dio che ascolteremo nella notte santa di Natale: “Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce” (Isaia 9,1). Le tenebre sono l’immagine di ogni situazione negativa dove domina la paura, la malvagità e la morte. In questo tempo siamo ancora immersi nelle tenebre, correndo Il rischio che il Natale diventi un giorno peggiore degli altri. Ma all’improvviso, il buio viene squarciato. Ci ricorda l’evangelista Luca: “Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia: oggi è nato per voi un salvatore”. Gesù è la luce che rischiara le tenebre e illumina il cammino spesso oscuro della vita. La storia non è guidata dal caso o dal destino ma da un Amore che riesce a ricavare dal male un bene più grande.

 

Sono vicino a tutti voi, alle famiglie e alle comunità, messi a dura prova dalla pandemia e dalla crisi sanitaria, economica e sociale. Invito a vivere con fiducia e speranza i giorni inediti di questo Natale per cogliere l’opportunità di apprezzare il cuore di questa festività, con meno esteriorità e feste, ma come un incontro autentico e sempre nuovo con il Dio che in Gesù si fa Bambino, assumendo la fragilità ma anche la dignità di ogni persona e facendoci diventare prossimo verso i più deboli e fragili. Buon Natale a tutti.

 

                                                           + Giuseppe, vostro vescovo

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