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In cattedrale a Concordia, giovedì 3 agosto: premiati con la medaglia di Santo Stefano

Ecco gli insigniti della ‘Medaglia di Santo Stefano’ di quest’anno: Suor Eliangela Tocchet, Rachele Gavasso (alla memoria) e Bruno Cadamuro

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In cattedrale a Concordia, giovedì 3 agosto: premiati con la medaglia di Santo Stefano

Ecco gli insigniti della ‘Medaglia di Santo Stefano’ di quest’anno. Onorificenza consegnata nel contesto del Pontificale che si tiene a Concordia, nella memoria di Santo Stefano, protomartire, patrono della diocesi e della cattedrale. Istituita dal vescovo Giuseppe Pellegrini, con decreto del 19 marzo 2021, quale ‘segno di riconoscimento destinato ad esprimere sentimenti di gratitudine da parte della Comunità diocesana, nei confronti dei fedeli che hanno acquisito speciali benemerenze nel servizio della Chiesa di Concordia Pordenone’.

Suor Eliangela Tocchet.

Nata a Godega di San Urbano (TV) il 15 febbraio 1936; diventata Elisabettina nel 1959. Diplomata caposala nel 1964, formandosi presso la Scuola Maran, in città. Ha svolto il servizio di infermiera negli ospedali di Trieste e Pordenone, per oltre trent’anni e cinque anni in qualità di ‘didattica’, nella Scuola per Infermieri di Pordenone. All’età della pensione, si è impegnata nel ‘ministero della consolazione’ per gli anziani bisognosi di Trieste. Rientrata dal servizio attivo, si è dedicata alla cura delle consorelle, nell’infermeria di via del Traverso, in città. Ora si dedica alle consorelle della Comunità, “Elisabetta Vendramini”, in Pordenone.

Come gentilmente informa Suor Claudia, le prime Elisabettine, sono giunte a Pordenone nel 1885, su invito del ‘Regio delegato dell’Ospedale’, Pericle Crosara. L’ultima fu suor Amabile: concluse nel 2011. Nel 1965 si arrivò ad una quarantina di Suore, tra assistenza ai malati e servizi generali. Notevole fu l’impulso di presenze, con l’istituzione della Scuola per Infermiere Professionali ‘Don Luigi Maran’. Attiva fino al 1997, quando si richiese il corso di laurea, per la professione infermieristica. Alla ‘pastorale ospedaliera’ ora si sta dedicando Suor Eliangela, che affianca il cappellano dell’Ospedale, con l’ascolto delle persone ammalate o segnate da qualche sofferenza, che sostano presso la Cappella dell’Ospedale, donando loro consolazione.

Rachele Gavasso (in memoria).

Per più di 25 anni ha curato il servizio liturgico della parrocchia del Beato Odorico in Pordenone, aiutando con dedizione i vari parroci che si sono susseguiti, predisponendo ciò che occorreva alle celebrazioni, accompagnando con l’organo le funzioni, svolgendo il servizio di ministro straordinario della Comunione, visitando gli ammalati e instaurando relazioni belle e attente con tutti. Era divenuta un punto di riferimento all’interno della Parrocchia. Donna di grande spirito di preghiera, partecipava attivamente a tanti momenti di vita ecclesiale diocesana, anche attraverso Radio Voce nel Deserto. Sorella morte l’ha raggiunta prima che potesse conoscere d’essere stata insignita.

Bruno Cadamuro

Azzanese, classe 1943, dal 1974 sta condividendo l’esperienza dei pellegrinaggi, con centinaia di ammalati, barellieri e dame, sacerdoti e vescovi. Prima come presidente dell’Unitalsi e dal 2013 con l’Oftal, con ben 38 presenze a Lourdes; 8 a Loreto; 4 a Fatima e 5 in Terrasanta. Si è recato anche a Roma e da padre Pio, a Pietrelcina. Quest’anno condivide il 165° anniversario delle apparizioni a Lourdes. Oltre alla dimensione caritativa e solidale, verso gli ammalati, è competente nella parte organizzativa. Assegna gli impegni ad ogni categoria di persone: dai medici, ai volontari, con le dame e i barellieri e con i giovani, che in questi ultimi anni partecipano numerosi; come pure alcune coppie sposi, che scelgono il pellegrinaggio, per festeggiare l’anniversario di matrimonio. È conosciuto a livello nazionale, in stretto contatto col presidente Paolo Angelillo, da Trino (Vercelli), con le 16 diocesi appartenenti all’Oftal.

È convinto che prima di tutto la fede debba alimentare e sorreggere l’esperienza del pellegrinaggio, in modo che i partecipanti sappiano ritmare le personali esigenze, con quelle di tutto il gruppo. Reputa importante l’esperienza della riconciliazione col Signore, attraverso la confessione. Ogni anno, prima di partire per Lourdes, promuove un incontro di spiritualità, ad esempio al Santuario di Madonna del Monte di Marsure, per consolidare lo spirito di servizio dei partecipanti.

Leo Collin

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