Cultura e Spettacoli
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A “Novecento” il premio Mascherini

La Filodrammatica Orenese di Vimercate (Monza e Brianza) si è aggiudicata il riconoscimento Fita per il miglior spettacolo, migliore regia e premio del pubblico, con l’opera di Baricco

A “Novecento” il premio Mascherini

La Filodrammatica Orenese di Vimercate (Monza e Brianza) con “Novecento”, di Alessandro Baricco (regia di Fabrizio Perrone e Mattia Nodari), ha vinto la quattordicesima edizione del “Festival Internazionale del Teatro amatoriale Marcello Mascherini”. Per la categoria Premio Miglior Spettacolo si è infatti aggiudicata l’ambita “Fata Foglia”, preziosa opera d’arte realizzata dallo scultore azzanese di fama internazionale Dante Turchetto.

Nel Teatro Mascherini di Azzano Decimo questa sera si è tenuta la tradizionale serata di gala, animata dall’esplosivo mix de “Le Betoneghe” con l’accompagnamento musicale della “Banda in Viajo” del Teatro Dei Pazzi, nel corso della quale sono stati consegnati diversi premi per ogni categoria. Il “Festival Internazionale dedicato a Marcello Mascherini” riceve il sostegno della Fondazione Friuli che continua a credere fortemente e a sostenere il progetto culturale della Fita di Pordenone, da oltre 20 anni in prima linea nella promozione e nella valorizzazione del teatro amatoriale.

Come decretato dalla giuria presieduta da Antonio Rocco, il Premio Miglior Spettacolo è andato quindi alla Filodrammatica Orenese di Vimercate (Monza e Brianza) che ha portato in scena “Novecento” per «l’eccellente trasposizione teatrale del celebre monologo di Baricco, curata in ogni dettaglio con una magistralità che rasenta la perfezione, è la dimostrazione concreta di come il teatro amatoriale, espresso come in questo caso ai massimi livelli, non abbia nulla da invidiare a quello professionale». La Filodrammatica Orenese ha ricevuto altri tre importanti riconoscimenti: Premio Miglior attore protagonista a Fabrizio Perrone, «unico attore sul palcoscenico, ha magnificamente occupato lo spazio con grande maestria, trasmettendo alla platea le emozioni sollecitate dal testo di Baricco, che ha portato in scena nella triplice veste di regista, scenografo e attore. Si è mosso con sicurezza, calibrando senza sbavature la varietà delle numerose situazioni vissute»; Premio Miglior Regia a Fabrizio Perrone e Mattia Nodari perché «sul palco a prima vista sguarnito di scenografia, il grande rocchetto e gli sgabelli di legno si muovono, assumono figure diverse, mandando messaggi a guisa di esperti attori. Assieme all’unico attore umano, la regia ha saputo coordinare questi semplici elementi che hanno permesso di capire più profondamente i sogni e la vita del personaggio Novecento»; Premio del Pubblico, decretato dalla platea, con il punteggio di 9,0138.

Il Premio Miglior attore non protagonista è andato a Brayan Torres nell’interpretazione di Ivan in “Art”, portato in scena dalla Compagnia Teatrale La Cricca di Taranto per «gli alti livelli di velocità scenica, i cambi espressivi repentini, l’adeguamento del recitato alla credibilità interpretativa fanno di Ivan un personaggio che può spaventare qualsiasi attore, ma Brayan Torres ha dato il giusto risalto a ogni sfaccettatura del complesso carattere del protagonista, usando al meglio voce, gestualità e ritmo». Il Premio Miglior attrice protagonista è stato consegnato a Marina Eianti nell’interpretazione di Anna in “Diecigiugnoventiquattro”, portato in scena dalla Compagnia teatrale Le Colonne di Sezze (Latina), perché, usando le parole di Anna, “io, con l’onorevole ho preso un impegno già da quella sera che lui non tornò più a casa, l’impegno, che quello che lui ha fatto e quello che è stato fatto a lui, io lo avrei raccontato a tutti”, e così ha recitato Marina Eianti con sentita interpretazione fatta di voce, espressioni e movimenti che calzano perfettamente nel personaggio della domestica, portavoce di un popolo intero. Il Premio Miglior attrice non protagonista è stato vinto da Pamela Marinucci nell’interpretazione di Tania nell’opera Casa Anton, portato in scena dalla Filodrammatica Gruppo Amici dell’arte di Offida (Ascoli Piceno): «La figura teatrale assunta da Pamela Marinucci raggiunge ottimi livelli recitativi con una lucida interpretazione, una spontanea mimica e movimenti scenici perfetti, evidenziando con bravura gli stati d’animo tipicamente cecoviani, favoriti da accurate costumistica e scenografia».

Il Premio Migliore Scenografia è andato a Gherardo Coltri, Luca Altamura, La Moscheta con “Ladro di Razza”, portato in scena dalla Compagnia Teatrale La Moscheta di Colognola ai Colli (Verona) per «la ricerca del particolare sia sulla grafica dei fondali che sull’oggettistica ha portato alla realizzazione di un impianto scenografico di notevole effetto neorealistico, permettendo al pubblico un’istantanea immersione negli ambienti della miseria e dell’agiatezza, solamente con il lento movimento del voltar pagina».

Fonte: Comunicato stampa
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