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Paesc, l’obiettivo è ridurre entro il 2030 le emissioni di gas serra sul proprio territorio comunale almeno del 40%

Il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima è elaborato dalla Conferenza dei Sindaci dei 22 Comuni del Veneto Orientale

Paesc, l’obiettivo è ridurre entro il 2030 le emissioni di gas serra sul proprio territorio comunale almeno del 40%

 “Venezia Orientale resiliente". Questa è la denominazione del "Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima" (PAESC) elaborato dalla Conferenza dei Sindaci dei 22 Comuni del Veneto Orientale: un territorio che va dal fiume Tagliamento alle lagune di Caorle e di Venezia ed è molto ricco di valori paesaggistici e naturali. Sono compresi tutti i Comuni del Portogruarese, del Sandonatese e del Litorale dell’Alto Adriatico, che sommano in totale circa 240 mila cittadini residenti e 32 milioni di presenze turistiche balneari annuali (dati del 2019, anno precedente alla pandemia). L’obiettivo è quello di contrastare i cambiamenti climatici in corso con azioni di mitigazione e di adattamento. La "mitigazione" si traduce in riduzione entro il 2030 delle emissioni di gas serra sul proprio territorio comunale almeno del 40%, migliorando l’efficienza energetica, riducendo la dispersione termica, promuovendo la mobilità sostenibile e impiegando fonti energetiche rinnovabili; con le azioni di "adattamento" si aumenta la resilienza dei territori, tendendo a ridurre la vulnerabilità legata al clima mutato e contenendo l’aumentato rischio idrogeologico collegato sia all’innalzamento del livello del mare ("acque alte" sempre più frequenti), sia alle precipitazioni molto intense (piene sempre più minacciose dei grandi fiumi e dei corsi d’acqua minori), sia alla prolungata siccità.

Per altimetria il Veneto orientale è una piccola Olanda, con 2/3 del territorio sotto il livello del mare. Il PAESC costituisce un’assunzione di responsabilità che parte dal basso: dai sindaci e dalle amministrazioni comunali, coinvolgendo tutti i cittadini (famiglie, imprese, scuole ed associazioni).

Il progetto del Piano d’Azione è stato predisposto con il supporto tecnico di VeGAL ed è stato approvato all’unanimità dalla Conferenza dei Sindaci svoltasi il 6 maggio 2020; è cofinanziato dalla Regione Veneto nel quadro delle iniziative della legge regionale 16/1993. L’iniziativa parte dal lontano 2005 ed è stata rilanciata con il PAES nel 2011. Oggi la sigla è stata aggiornata con la "C" di Clima. Il coordinamento del PAESC della Venezia Orientale è stato affidato ad una "cabina di regia" costituita dai Comuni di San Michele al Tagliamento, Fossalta di Piave e San Stino di Livenza. Il ruolo di capofila del progetto è svolto da quest’ultima amministrazione con il vicesindaco Stefano Pellizzon.  «Il PAESC d’area - ha dichiarato Pellizzon - rappresenta uno sforzo importantissimo di tutti i Comuni del Veneto Orientale per rispondere concretamente al tema dei cambiamenti climatici. Un piano del genere non ha eguali in Italia, sia per la portata ed il numero dei comuni interessati sia per i valori ambientali, turistici e produttivi coinvolti. L’ambizione è che tutte queste amministrazioni possano essere l’avanguardia di un movimento che riesca concretamente a rendere più sostenibili e più resilienti il proprio territorio».

Il PAESC è stato già approvato nel 2020 all’unanimità dai Consigli comunali di San Donà di Piave, San Stino di Livenza e Concordia Sagittaria. Negli ultimi giorni di febbraio 2021 è stata la volta di Portogruaro e di Fossalta di Portogruaro, cui seguiranno i restanti comuni della Venezia Orientale.

Fonte: Redazione Online
Paesc, l’obiettivo è ridurre entro il 2030 le emissioni di gas serra sul proprio territorio comunale almeno del 40%
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