Veneto Orientale
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Sicurezza, le opere in Comune funzionano

Parla Gasparotto, sindaco di Gruaro

Sicurezza, le opere in Comune funzionano

In occasione delle ripetute ondate di maltempo di questi ultimi mesi abbiamo verificato che gli interventi per la sicurezza idraulica effettuati in comune di Gruaro funzionano». Lo afferma il sindaco, Giacomo Gasparotto. «La piazza del Municipio - prosegue - con le intense piogge di solito veniva allagata. In queste occasioni è rimasta sempre all’asciutto, mentre risultava colmo d’acqua piovana il nuovo canale scolmatore di piena, appena realizzato a protezione del centro abitato». L’opera ha deviato parte del bacino della Versiola verso il Lemene; è stata realizzata dal Consorzio di Bonifica del Veneto Orientale con la prima tranche (annualità 2019) degli interventi collegati alla tempesta Vaia. I lavori si svolti a spron battuto nel  2020, nonostante le interruzioni per il Covid 19.

Altra verifica positiva c’è stata in comune di San Michele al Tagliamento, frazione Villanova della Cartera: ha riguardato il potenziamento dell’impianto di sollevamento e l’innalzamento dell’arginatura della Roggia del Mulino, realizzati con lo stesso finanziamento Vaia. Tali opere sono inserite in un disegno complessivo sul sistema Tagliamento/Cavrato, che affronta le criticità determinate dal grande fiume, che a dicembre 2020 è andato in piena a causa delle precipitazioni eccezionali in Carnia: le sue acque particolarmente alte sono risalite lungo le rogge a scolo naturale, minacciando i centri abitati.

Un terzo intervento Vaia 2019, completato ancora in primavera 2020, è quello di Sindacale, in comune di Concordia, sul canale nei pressi della grande idrovora, a nord del canale Nicesolo (Canalon): è stato rialzato, rafforzato e ringrossato l’argine sinistro, protetto anche con palancole e palificate. I lavori hanno riguardato un tratto di 650 metri, rialzato e ringrossato, a protezione del centro abitato della frazione, dove i più anziani ricordano ancora la disastrosa alluvione del 1966.

A Sindacale, come in tutta la laguna di Caorle, il pericolo proviene dalle eccezionali alte maree del mare Adriatico, che bloccano il deflusso dei fiumi Lemene e Loncon: sono le stesse che provocano sempre più spesso l’acqua alta nella laguna di Venezia, allagando il centro storico del capoluogo lagunare. Gli argini di difesa delle lagune di Caorle e di Bibione soffrono la pressione dell’Adriatico anche a causa del progressivo innalzamento del livello del mare registrato negli ultimi anni, con preoccupanti previsioni per il futuro. Anche in questa situazione eccezionale, i lavori si sono rivelati particolarmente indicati a mitigare gli effetti delle avversità meteorologiche.

Fonte: Redazione Online
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