Veneto Orientale
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Loncon, don Francesco Pascotto parroco e fotografo entrato nei libri di storia

Dal 1928 al 1933 fotografò le opere d’arte delle chiese diocesane

Loncon, don Francesco Pascotto parroco e fotografo entrato nei libri di storia

Se don Francesco Pascotto è entrato nei libri di storia della fotografia lo si deve a un’opera singolare per un prete di campagna, arrivato a Loncon nel 1922 come mansionario e divenutone il primo parroco nel 1926.

Pascotto univa ad una profonda spiritualità, che sconfinava nella severità più esigente, una passione per la tecnologia (elettricità, meccanica e campi affini) che espresse, fra le altre cose, nella fotografia. Per questa sua propensione il vescovo, mons. Paulini, lo incaricò di fotografare tutte le opere d’arte delle chiese della diocesi di Concordia, e le chiese stesse (interni ed esterni). Scegliendo la luce e la stagione più propizia. Con la sua Fiat 509 percorse tutta la diocesi.

Questo lavoro lo impegnò dal 1928 al 1933. Dapprima per recarsi nelle varie parrocchie per le riprese, parallalemente per stampare le foto (dai vetrini), e poi per farne copia per la diocesi e per gli archivi vaticani, oltre a realizzare degli album che avrebbe lasciato alle parrocchie.

In questo sforzo fu aiutato, come "garzone di bottega" da un giovane, Enea Carniello di Sacile, che al termine dell’impresa fu gratificato da don Francesco con il dono della sua strumentazione e con l’apprendimento di un mestiere, il fotografo (attività che poi aprì nel suo paese).

Nella canonica di Loncon vi è ancora la camera oscura, dove il nostro prete fotografo sviluppava i suoi vetrini e con l’aiuto, durante le vacanze, dei giovani chierici lonconesi Osvaldo Donadon, Paolo Lino Zovatto e Marco Bottosso, stampava e catalogava i soggetti immortalati con il suo obiettivo. Complessivamente 2.500 negativi di formati diversi, in triplice copia.

Una copia di tutto il materiale che si trova presso il museo diocesano (Fondo Pascotto) è stata restaurata dal Centro regionale del restauro di Villa Manin, ed è a disposizione degli studiosi per indagare sul patrimonio artistico religioso delle nostre terre e sull’arte della fotografia. Nella nostra biblioteca comunale è consultabile l’ultimo premio Monica Casonato, assegnato proprio ad una tesi sul Fondo Pascotto.

Nel 1935 don Francesco fu chiamato in seminario con l’incarico di direttore spirituale, nel 1939 entrò a far parte della Congregazione del Santissimo Sacramento e, dopo essere stato in varie case, visse il suo ultimo periodo nel Seminario Eucaristico di Casier (TV). Morì il 5 novembre del 1968 e, come suo desiderio, volle essere portato a Loncon, dove è sepolto nella prima campata a sinistra, quarta fila.

Fonte: Redazione Online
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