Veneto Orientale
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In caso di arresto cardiaco 13 nuovi defibrillatori nel territorio

La novità nell'ambito del progetto “defibrillazione precoce”. I nuovi salvavita sono installati nelle strutture territoriali dell'azienda sanitaria

Un nuovo defibrillatore con il direttore sanitario Ciraolo, il coordinatore Benetti e il direttore Toffoletto

Si trovano a San Michele al Tagliamento, San Stino di Livenza, Eraclea, Cavallino Treporti, Jesolo, Portogruaro e a San Donà di Piave. La maggioranza di essi sono collocati in teche fornite di monitor che mostra all'utenza come intervenire ad esempio in caso di soffocamento, arresto cardiaco. Con il progetto “Defibrillazione precoce nelle strutture territoriali” che ha previsto l'installazione di 13 defibrillatori semiautomatici in altrettante strutture territoriali dell'Ulss 4, in caso di arresto cardiaco il Veneto orientale è ora più sicuro.

In questi giorni si è infatti completata l'attivazione dei defibrillatori che, per la particolarità di essere forniti in gran parte di video tutorial, hanno già destato non poca curiosità nell’utenza. Non solo. Nelle teche che contengono il defibrillatore sono stati inseriti anche dei dispositivi di protezione individuale (guanti e mascherina) da utilizzare in caso emergenza, una forbice bottonuta per tagliare eventuali indumenti ed un rasoio per la tricotomia. I defibrillatori sono forniti di 2 coppie di piastre (per adulto e pediatrico).

“E’ un progetto che ha l'obiettivo primario di salvare vite, che contribuisce alla crescita della cultura della sicurezza nella nostra popolazione – sottolinea il direttore sanitario dell'Ulss 4, Francesca Ciraolo – . Ogni aspetto è stato definito nel dettaglio, dall’individuazione della struttura alla teca che contiene il defibrillatore, molte delle quali fornite di display. Non meno importante è inoltre l’individuazione un referente in ogni struttura interessata, che ha il compito di controllare e mantenere l'efficienza del dispositivo nel tempo”.

“Ogni secondo trascorso in assenza di attività cardiaca determina conseguenze permanenti alla persona colpita da infarto, sino ad arrivare al decesso – continua il direttore sanitario -  .Pertanto la presenza dei defibrillatori sul territorio garantisce un intervento più tempestivo. Questi dispositivi potranno essere utilizzati dal personale aziendale qualificato, ma saranno a disposizione anche della cittadinanza provvista di certificato BLSD in presenza di emergenze nelle immediate vicinanze”.

Il progetto è stato coordinato da Corrado Benetti l’approvazione del direttore del distretto sociosanitario Cosimo De Chirico e del dipartimento di Area Critica diretto dal dottor Fabio Toffoletto.

I defibrillatori sono posti nelle sedi distrettuali di: piazza Galasso a San Michele al Tagliamento, ex silos di Portogruaro, via Papa Giovanni XXIII a San Stino di Livenza, via Riva dei Bragozzi a Caorle, via Levantina a Jesolo, via Fausta a Ca’ di Valle e via Concordia a Cavallino Treporti, via Trento (ex tribunale), via Verdi (poliambulatorio) e via Nievo a San Donà di Piave, via Marconi ad Eraclea. Inoltre nella sede centrale Ulss4 in piazza De Gasperi a San Donà di Piave e presso il Corso di Laurea in Infermieristica in via Seminario a Portogruaro.

Fonte: Comunicato stampa
In caso di arresto cardiaco 13 nuovi defibrillatori nel territorio
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