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Il basket nel pordenonese provinciale partì da Torre

La storia: fu il dopolavoro del Cotonificio Veneziano la prima squadra

Il basket nel pordenonese provinciale partì da Torre

Nel 2021 la Federazione Italiana Pallacanestro festeggerà il centenario dalla fondazione e qualcuno, anche a livello locale, si sta già muovendo per celebrare l’appuntamento in grande stile con idee attinte dalle origini e con qualche spunto che proviene dai libri di storia.

Come "Quintetto base", il volume edito nel 2015 da Tiziano Barbisin, ex giocatore, allenatore e dirigente, tra i rifondatori del Torre Basket nel 1982, che nel volume ripercorre in particolare la "saga" della pallacanestro a Torre, il suo quartiere.

Sì perché il popoloso rione ad Est del centro cittadino pare essere stato l’origine di Pordenone non solo dal punto di vista storico in senso stretto (qui si trovano le vestigia del periodo romano), bensì anche il luogo dove quello strano gioco arrivato da Oltreoceano per primo attecchì nel nostro territorio.

Alla metà degli anni Venti, quindi una manciata d’anni dopo la fondazione della Federazione, risale la prima squadra di pallacanestro, quella del dopolavoro del Cotonificio Veneziano.

Nelle stesse stagioni il ritrovo di tutti gli appassionati cittadini era la palestra "Bresin" nell’immobile dove si tenevano tutte le attività del Cral legato al Cotonificio stesso.

Nel 1936 fu poi creato in via Vittorio Veneto il primo campo in cemento e proprio qui negli anni Cinquanta avvenne l’episodio che si vorrebbe ricordare. «C’era un giocatore del Cral Torre, Gianfranco Ferrin, che si era messo in luce durante i campionati nazionali universitari del 1952 - racconta Barbisin - gli osservatori della già allora blasonata Reyer Venezia gli avevano messo gli occhi sopra, tanto che, per iniziare ad intavolare una trattativa con l’atleta ed il suo club, proposero di organizzare una partita amichevole proprio sul campo all’aperto del Cral».

Il match si tenne il primo maggio di quell’anno in una cornice di pubblico degna dell’evento. Alla fine il trasferimento del giocatore non si perfezionò perché Ferrin preferì saggiamente restare nell’azienda pordenonese che lo aveva appena assunto piuttosto che affrontare le incertezze di quel professionismo pionieristico.

«Ci stiamo attivando - conclude Barbisin - per riportare la Reyer Venezia, campione d’Italia in carica, a giocare a Torre per un’amichevole contro una squadra di All Stars pordenonesi».

Covid permettendo, l’evento potrebbe tenersi nella tarda primavera al termine dei campionati al palazzetto di via Peruzza.

Fonte: Redazione Online
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