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Dalla Liventina alla Champions con la Lazio: la favola di Furlanetto

Il 18enne di Motta di Livenza era in panchina con il Bruges e lo Zenit

Dalla Liventina alla Champions con la Lazio: la favola di Furlanetto

Dalla Liventina alla Champions League. Questo il percorso di Alessio Furlanetto, portiere delle giovanili della Lazio, nato a Motta di Livenza il 7 febbraio 2002 e cresciuto nella Liventina. Proprio in maglia biancoverde si è affermato come ottimo giovane portiere. La Lazio lo acquista nell’estate 2016 per impiegarlo nel campionato Under 15.

Mercoledì della scorsa settimana era in panchina per il match di Champions League sul campo dello Zenit (1-1) e la settimana prima in quello del Bruges (1-1). Un sogno che si è avverato: per la prima volta ha assaporato il gusto di una gara europea ai massimi livelli.

GLI INIZI Come la maggior parte dei ragazzi che giocano a calcio, da piccolo vuole fare l’attaccante e vista la sua altezza fin da bambino, inizia come centrattacco nella società del suo paese, la Liventina. Con lo sviluppo, il suo fisico cresce. E nasce la consapevolezza di poter diventare un portiere. Nel 2016 la Lazio lo acquista vedendo in lui un vero potenziale.

IN BIANCOCELESTE Mister Inzaghi che lo convoca ben due volte in Serie A, la prima contro il Cagliari l’1 maggio 2019. In questa stagione entra ufficialmente nella rosa della Primavera, giocando regolarmente in Coppa Italia: nella prima partita giocata riesce anche a tenere la porta inviolata.

LE CARATTERISTICHE Alessio è un portiere moderno: ha visione di gioco, usa i piedi con naturalezza e solitamente staziona fuori dall’area di rigore quando la squadra è nella metà campo avversaria. Oltre a ciò, il fisico lo aiuta nel coprire bene lo specchio della porta e ad essere sicuro nelle uscite. E’ molto abile nel parare i rigori.

I MODELLI Ad inizio carriera si ispirava a Gigio Donnarumma, essendo tifoso del Milan. Ora segue da vicino il portiere belga del Real Madrid Thibaut Courtois e quello dell’atletico Madrid, lo sloveno Jan Oblak.

LA FAMIGLIA Il papà Graziano spiega: «È un ragazzo buono, ma con carattere. Non è uno che si fa tanto vedere, ma sa quello che vuole e con sofferenza ed impegno arriva all’obiettivo. È un tipo intelligente e deciso». Il padre, a Laziopress, ha detto: «Si allena con la prima squadra. A inizio settimana, prima della gara col Bruges, mi ha detto che Strakosha non stava bene e che lui si sarebbe allenato con la prima squadra: ha sperato nella chiamata. Quando ha visto la convocazione mi ha mandato un messaggio con mille cuoricini».

Fonte: Redazione Online
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