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Valorizzare un patrimonio di saperi e sapori passando attraverso l’arte e lo spirito

Il cammino di San Cristoforo

Valorizzare un patrimonio di saperi e sapori passando attraverso l’arte e lo spirito

San Cristoforo ovunque è ritratto con la sua monumentale figura mentre regge sulle spalle il piccolo Bambin Gesù per permettergli di attraversare le acqua del fiume.
Jacopo da Varagine (sec. XIII), con la sua Legenda Aurea, fu l’autore che in Occidente rese celebre Cristoforo. Secondo questo testo, egli era un giovane gigante che si era proposto di servire il signore più potente. Per questo fu successivamente al servizio di un re, di un imperatore, poi del demonio, dal quale apprese che Cristo era il più forte di tutti: di qui nacque il desiderio della conversione. Da un pio eremita fu istruito sui precetti della carità: volendo esercitarsi in tale virtù e prepararsi al battesimo, scelse un’abitazione nelle vicinanze di un fiume, con lo scopo di aiutare i viaggiatori a passare da una riva all’altra. Una notte fu svegliato da un grazioso fanciullo che lo pregò di traghettarlo; il Santo se lo caricò sulle spalle, ma più s’inoltrava nell’acqua, più il peso del fanciullo aumentava e a stento, aiutandosi col grosso e lungo bastone, riuscì a guadagnare l’altra riva. Qui il bambino si rivelò come Cristo e gli profetizzò il martirio a breve scadenza. Dopo aver ricevuto il battesimo, Cristoforo si recò in Licia a predicare e qui subì il martirio.
San Cristoforo quindi è il simbolo del passaggio, del cambiamento attraverso un cammino.
Nel 2018 nel Friuli occidentale è nata l’idea di organizzare un cammino intitolato a S. Cristoforo, proprio per invitare a un cammino spirituale, naturalistico, artistico, per ritrovarsi, perdersi i senso positivo e poi ritrovarsi diversi. Nasce così il cammino di S. Cristoforo che in questi anni è andato perfezionandosi quanto a strutture ricettive per i pellegrini, a nuove proposte.
In realtà il cammino di S. Cristoforo non si propone di partire da un punto A per giungere a un punto B, come quelli di Compostela o la via Francigena. Chi decide di percorrerlo a piedi, in bicicletta, utilizzando tratte in bicibus, magari per il ritorno alla base o in treno, ultimamente anche tratti a cavallo, può costruire un proprio cammino all’interno di quella tratta che parte dall’area presso Caneva (diocesi di Vittorio Veneto), attraversa la Pedemontana, le terre di Padre Maro d’Aviano, il maniaghese, la Valcellina, lo Spilimberghese e può arrivare a Pordenone, percorrendo un secondo cammino sia al ritorno che all’andata, attraverso la splendida oasi naturalistica che sono i Magredi, un mare di sassi e vegetazione spontanea autoctona.
E’ un cammino da fare a tappe, magari nei fine settimana. La meta è sempre il cammino stesso.
Per chi vieni da territori fuori provincia, sappiamo di gruppi giunti da Torino, molte le donne, è disponibile una lista di locali aderenti convenzionati dove soggiornare. Vecchie case trasformatesi in Bed and Brekfast o appartamenti come nella piccola borgata di Preplans al limite del comune di Frisanco. C’è poi l’albergo diffuso.
Tutto si può trovare nel sito www.camminodisancristoforo.com.
Lungo il cammino i contatti sono con la natura, citiamo il sito del Palù del Livenza, i Magredi, unici in Italia, le Grotte di Pradis, il Cellina, la Valcolvera, prossimamente anche la Valtramontina. Ovunque si possono fare digressioni a propria scelta.
Lungo il cammino centinaia le chiese e chiesette affrescate da celebri artisti, il Pordenone a Villanova, terra natale del Beato Odorico, GianFrancesco da Tolmezzo a Castel d’Aviano, o da frescanti di strada.
Molto presente l’immagine affrescata di S. Cristoforo, fuori e dentro le chiese. Impossibile elencarle tutte, non dimentichiamo i luoghi del Pordenone sulla destra del Tagliamento.
Lungo il cammino contatti con l’arte fabbrile e quella tessile a Maniago, con i mosaici a Spilimbergo. Poi le specialità del luogo, i vini autoctoni, gli ortaggi, gli asparagi di Cordenons, i fagioli di San Quirino.
In ambito artistico non possiamo dimenticare la città Pordenone, con i suoi musei civici e diocesano, le chiese, il grande S. Cristoforo nella pala della Madonna della Misericordia in duomo concattedrale. Basta un tratto di strada da Villanova al centro città e scopriremo cose mai viste.
Cammino lento, ricco di offerte per ogni interesse personale, per scoprire, per trovare, per arricchirci interiormente e magari per cambiare strada.

Fonte: Redazione Online
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