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Un anno di Covid, Portogruaro: fatturati in calo di almeno un terzo

A colloquio con Manrico Pedrina

Un anno di Covid, Portogruaro: fatturati in calo di almeno un terzo

Un "annus horribilis" per le aziende messe in ginocchio dall’emergenza Covid-19 e dalle conseguenti chiusure forzate e dalle restrizioni imposte dal Governo. Così Confcommercio Portogruaro-Bibione-Caorle ha definito l’annata appena trascorsa per i settori del commercio, della ristorazione e del ricettivo. Da un’analisi svolta dal Centro Studi dell’Associazione di categoria sui primi dati contabili forniti dalle aziende del mandamento portogruarese, a consuntivo dell’attività svolta nel 2020, si evince infatti che i fatturati delle imprese associate sono calati mediamente di circa un terzo rispetto al 2019. Questa riduzione ha avuto una ripercussione sul reddito e sul patrimonio delle imprese, visto che in diversi casi il guadagno effettivo si è quasi azzerato e in altri ancora non si è proprio registrato a causa delle perdite ingenti.

Per le aziende collocate nel Comune di Portogruaro e limitrofi, come ad esempio San Stino di Livenza, si è attestato un calo del fatturato pari al 30%. Leggermente più alto (33%) è il dato che interessa le imprese del Comune di Caorle, che superano di qualche punto quelle situate a San Michele al Tagliamento e nella località balneare di Bibione con una riduzione del 31,5%.

"Questi dati purtroppo non ci sorprendono e confermano le difficoltà delle nostre imprese, messe in difficoltà dagli effetti economici della pandemia - commenta Manrico Pedrina, presidente di Confcommercio Portogruaro-Bibione-Caorle -. A soffrire sono tutti i settori, dalla ristorazione, colpita dalle chiusure forzate e nelle località turistiche dal minor afflusso di turisti registrato la scorsa estate, al commercio tradizionale che, oltre ad aver pagato le conseguenze del lockdown, patisce ora la scarsa propensione alla spesa dei consumatori, sempre dovuta agli effetti depressivi legati alla pandemia. Non dobbiamo dimenticare, inoltre, i tanti posti di lavoro stagionali che si sono persi nel corso del 2020 e che hanno inciso sul portafoglio delle famiglie che vivono grazie ai flussi turistici in arrivo a Caorle e Bibione. Il 2021 si è aperto con la speranza del vaccino, ma la battaglia contro il virus durerà ancora a lungo. Mai come oggi urge la creazione di una rete sinergica tra imprese, associazioni di categoria, sistema bancario ed amministrazioni pubbliche, a partire dai Comuni e poi a salire fino al nuovo Governo Draghi, oggi in via di formazione, che speriamo sappia ben investire i fondi del Recovery Plan, sostenendo in particolare le attività del nostro comparto, tra le più colpite da questa imprevedibile crisi economica".

Fonte: Redazione Online
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