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In Veneto Orientale c’è chi si è messo subito a fare tamponi

Tre esempi di centri pubblico-privati

A causa del Covid-19, in molti hanno dovuto far fronte al rinvio o all’annullamento di visite, esami o interventi chirurgici. Le strutture sanitarie, dopo le restrizioni dei primi mesi di emergenza, hanno messo in campo tutte le proprie forze per poter recuperare le varie prestazioni.

Il Centro Medico San Biagio di Fossalta di Portogruaro, ad esempio, punto di riferimento per la diagnostica per pazienti del Veneto orientale e del vicino Fvg, è riuscito a riprendere le attività ordinarie riuscendo a inserire anche tutte le visite rimandate. "La maggior parte degli esami è stata recuperata - afferma il presidente Vincenzo Martino -, sia quelle convenzionate con l’Ulss, sia quelle prenotate privatamente. Le tempistiche sono state abbastanza ridotte, abbiamo sempre lavorato rispettando tutte le disposizioni di sicurezza e protezione. È stato, lo è tuttora, molto impegnativo soprattutto per una questione di risorse: l’azienda, infatti, ha dovuto far fronte a dei maggiori costi per poter assicurare ancora di più la sicurezza del personale e dei pazienti". Anche il Poliambulatorio Odontoiatrico di Gruaro, dopo un’iniziale riduzione delle prestazioni, ha ripreso gradualmente le sue attività tornando presto a regime. "Dall’inizio pandemia ai primi di maggio - spiega il dott. Andrea Migliorato - abbiamo gestito solo le emergenze, poi abbiamo ripreso un po’ tutti i nostri servizi dedicando ai pazienti un tempo maggiore per poter fare tutto con tranquillità e in sicurezza, seguendo tutti i protocolli. Soprattutto quando la situazione dei positivi nel territorio si faceva più intensa e grave, abbiamo ricevuto delle disdette, specie riguardo appuntamenti di igiene dentale. Abbiamo avuto un rincaro delle spese per i dpi del personale, ma non per l’igienizzazione degli ambienti e degli strumenti, perché già seguivamo protocolli serrati".

Ha, invece, ampliato i propri servizi il Centro di Medicina di Portogruaro che è stato di supporto un po’ a tutto il territorio. "Non abbiamo mai chiuso - spiega Marco Ceotto dell’ufficio stampa - nel primo periodo di emergenza abbiamo continuato ad effettuare soprattutto visite ginecologiche, cardiologiche e dermatologiche, ma abbiamo riscontrato un calo di prestazioni radiologiche e diagnosi oncologica. Le nostre strutture, tra cui quella di Portogruaro e di Pordenone, svolgono un’importante funzione eseguendo tamponi rapidi, tamponi molecolari e sierologici a singoli cittadini, aziende e realtà sportive del territorio supportando la rete regionale in tempi rapidi".

Fonte: Redazione Online
In Veneto Orientale c’è chi si è messo subito a fare tamponi
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