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Giornata del ringraziamento per i frutti della terra

"Coltiveremo giardini e ne mangeremo il frutto (Amos 9,14). Custodia del creato, legalità, agromafie": è il messaggio della Cei per la 72 Giornata che ricorre domenica 6 novembre; a livello provinciale si festeggerà invece con la Coldiretti Pordenone domenica 27 novembre a Maron

Giornata del ringraziamento per i frutti della terra

E' da 72 anni che la Chiesa invita ad elevare una preghiera di ringraziamento al Signore, per i frutti della terra e del lavoro dei campi, attraverso le sapienti mani dell’uomo, in occasione della "giornata nazionale del ringraziamento" del 6 novembre prossimo. Quest’anno la "Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace" della CEI, propone il documento: "Coltiveremo giardini e ne mangeremo il frutto (Amos 9,14). Custodia del creato, legalità, agromafie".

Agricoltura sorgente
di valori da tutelare
"L’agricoltura è una attività umana che assicura la produzione di beni primari ed è sorgente di grandi valori: la dignità e la creatività delle persone; la possibilità di una cooperazione fruttuosa; di una fraternità accogliente; del legame sociale tra lavoratori". A causa delle scelte di egoismo e di peccato, l’agricoltura può essere segnata, in alcune Regioni, dall’opera delle "agromafie, che fanno scivolare verso l’economia sommersa anche settori sani, coinvolgendoli in reti corrotte".
Tra le minacce incombenti: il "riciclaggio di danaro sporco"; "l’inquinamento dei terreni"; gli "incendi prodotti da mani criminose", col fenomeno della "terra dei fuochi".
Conseguenze di tutto ciò: le imprese vengono catturate da dinamiche ingiuste che intaccano la qualità del prodotto e calpestano i diritti dei lavoratori, come il "capolarato"; lo sfruttamento di lavoratori immigrati o minorenni; la "sofisticazione alimentare che intacca i prodotti DOP"; l’uso di terreni per immagazzinare "rifiuti tossici industriali e urbani".

La terra è
un bene comune
L’invito rivolto alle persone di buona volontà è di ricordare che Dio ha stipulato una "Alleanza", affidando all’uomo i doni di una terra dove scorreva latte e miele, col compito di trasmetterla alle generazioni future (Genesi 2,15) e di condividerla col forestiero (Deuteronomio 26,11).
Purtroppo ha prevalso l’egoismo e il peccato, giungendo alle aberrazioni elencate dal profeta Amos: "mercanti disonesti falsano le bilance e ingannano sulle unità di misura, per fare guadagni iniqui a svantaggio di chi lavora con onestà. Riescono persino a vendere lo scarto del grano!" (Amos 8, 6).
Occorre promuovere la dinamica della conversione continua, ricucire la ’Cura del Creato’ con la ’Giustizia’, facendo proprio il messaggio della "Laudato sì", che denuncia la complessa crisi socio ambientale: "Legalità e trasparenza sono determinanti per la salute, per la cura della terra, per la qualità della vita sociale: senza di esse non c’è amore per la creazione e tutela della dignità della persona, né amiciazia sociale" (n 139).

Impegno del Pubblico
e del Privato
Il testo della Commissione auspica un impegno comune, da parte di tutte le persone di buona volontà, coinvolgendo anche le Autorità pubbliche: "E’ necessaria un’azione continuativa di prevenzione delle infiltrazioni criminali e di contrasto ad esse (…). Il sostegno di soggetti che operano nella legalità. Essi testimoniano un’economia che valorizza le persone e custodisce l’ambiente. E’ il segno che la Dottrina Sociale della Chiesa si incarna nel concreto e promuove relazioni di fraternità e di cura verso il Creato. Ben venga ogni strumento normativo per strappare i lavoratori alla precarietà! Sosteniamo la responsabilità degli operatori del mondo agricolo e delle loro Associazioni, creando ’reti di sostegno reciproco’, per far fronte alle ’ecomafie’, rafforzate dalla pandemia".
La Commissione conclude additando le positive ’esperienze di cooperazione’ esistenti e invita i consumatori ad esercitare la propria responsabilità, attraverso acquisti corretti, rispettosi delle scelte morali, per essere protagonisti di una economia giusta. "Davvero oggi il mondo agricolo vive una scelta tra ’la vita e il bene, la morte e il male’ (Deuteronomio 30,15). Ne va dell’esistenza personale di uomini e donne ma anche dalla vita sociale, economica, ambientale del Paese".
Sintesi a cura di Leo Collin

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