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Ferragosto nelle nostre montagne

Non c'è che l'imbarazzo della scelta: in montagna ci sono spettacoli, ci sono sentieri, ci sono le aquile e ci sono ponti tibetani e trenini rossi fuoco.... Non resta che farsi incuriosire e partire. Buone ferie!

Ferragosto nelle nostre montagne

Incoronato dalla cerchia regale delle cime rocciose, il territorio delle Dolomiti Friulane del Pordenonese è tanto incontaminato da costituire un habitat ideale per le aquile. Sul logo del Parco è raffigurata  proprio un’aquila, simbolo di questo straordinario ambiente: se qui stanno bene questi speciali rapaci, come altri animali tipici della montagna, sta certamente  bene anche l’uomo.
"Là dove volano le aquile": non è un’immagine carpita a qualche documentario o film di avventura e coraggio, ma è una delle peculiarità più affascinanti delle nostre Dolomiti Friulane, appunto dimora abituale di una dozzina di coppie di aquile reali, affascinanti rapaci dei quali si dice, con fondatezza scientifica, che possono guardare il sole.
Ai piedi delle cime di queste Dolomiti, sulle quali nidificano questi rapaci esperti delle altezze, si registra il privilegio della bellezza originaria della natura "selvaggia. Priva di agevoli strade e con pochi centri abitati al suo interno, quest’area, estesa su una superficie di 37.000 ettari, è infatti caratterizzata dalla sua attrattiva di paradiso naturale incontaminato per l’alto grado di "wilderness" (selvatichezza), difficilmente riscontrabile in altre zone.
Inoltre offre spettacoli unici, come il Campanile di Val Montanaia, simbolo del Parco, definito l’urlo pietrificato: un fusto quadrangolare alto 200 metri dal quale si eleva una piramide alta 50.
Siamo in un ambiente affascinante per la molteplicità dei suoi richiami naturali, ma anche per le variegate proposte differenziate per tutte le età, studiate da una collaudata organizzazione che le rende ideali per le famiglie.

OTTO CENTRI VISITE
Ciascuno degli otto Centri Visite del Parco ospita a permanenza una mostra su peculiari aspetti di questo territorio tutto da scoprire. Tutti sono aperti fino al primo settembre.
A Barcis pannelli e materiale vario spiegano come si è formata la forra del Cellina; ad Andreis si può ammirare la mostra sui rapaci, in collegamento con le nuovissime voliere del parco avifaunistico che ospitano i volatili feriti; a Claut una articolata mostra sulla casa clautana riproduce fedelmente le caratteristiche abitazioni di un tempo; a Erto Casso si offrono documenti e spiegazioni sull’evento della frana del Vajont; a Cimolais sono rappresentate immagini della fauna del parco con alcune proposte interattive. Qui c’è infatti il parco faunistico recintato dove si possono ammirare cervi, stambecchi, camosci e altri animali tipici della montagna. A Tramonti di Sopra è stata allestita una mostra sull’acqua e sul suo utilizzo nel tempo con i mulini e con la produzione di energia elettrica; a Poffabro - Frisanco si può visitare la mostra di arte casearia del passato con la ricostruzione dell’ambiente originale; a Forni di Sopra e di Sotto grandi pannelli riproducono la ricca vegetazione tipica del Parco.

IL TRENINO DELLA VALCELLINA
Come ci racconta Umberto, del Centro visite di Cimolais, è sempre molto gradito il percorso con il trenino rosso della Valcellina (in prima pagina ndr.), gestito dalla Friulviaggi: corre sulla vecchia strada della valle attraverso un paesaggio emozionante, caratterizzato dalle forre del torrente. Le otto corse giornaliere, ogni mezz’ora a partire dalle 10 e dalle 14.30, tutti i giorni fino al primo settembre, partono alla mattina dal ponte Antoi e al pomeriggio dalla piazza di Barcis, lungo il lago.

ESCURSIONI E PASSEGGIATE
Il Parco offre diverse tipologie di proposte: si possono effettuare percorsi in autonomia, su sentieri dotati di ottima e abbondante segnaletica, oppure con gruppi guidati da esperte guide naturalistiche e guide alpine. Un’ampia scelta di percorsi tra sentieri e mostre tematiche.
Il Servizio di "Escursioni nel Parco" è un articolato calendario di visite guidate, caratterizzato da diverse tipologie e difficoltà, aperte a tutti. Si tratta di un turismo essenzialmente di giornata, comunque l’impatto con la straordinaria unicità e con il fascino del Parco supera ogni aspettativa.

PONTE TIBETANO E DIGA DEL VAJONT
E’ possibile fare un’esperienza molto speciale all’interno della vecchia strada del Cellina, con adeguata imbragatura per la sicurezza, sul Ponte Tibetano lungo 50 metri, sospeso sull’orrido del fiume.
E’ pure un’esperienza singolare la visita guidata alla Diga del Vajont, con biglietto d’ingresso. Si attraversa la diga mentre la guida spiega gli avvenimenti relativi  ai grandiosi depositi della Frana del Monte Toc (o del Vajont) che evocano la catastrofe del 1963 e costituiscono un esempio unico di colossale evento franoso. Si tratta di un’esperienza di grande interesse, che si suggerisce anche alle famiglie.

ALTRE ATTIVITÀ CON PRENOTAZIONE
Alcune specialità possono essere richieste dagli appassionati di alcune discipline. Si tratta dell’ecoclimbing, arrampicata su roccia con palestra attrezzata, del canyoning con discesa in strette gole di torrenti e infine dell’escursionismo impegnativo che richiede la presenza di una guida.
INFO: 0427 87 333.
Flavia Sacilotto

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