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Aumento dei disturbi alimentari in età pediatrica

Necessaria una organizzazione regionale di cura

Aumento dei disturbi alimentari in età pediatrica

Sono in aumento i disturbi alimentari in età pediatrica come è confermato dai dati della Pediatria del Santa Maria degli Angeli di Pordenone. Sono ormai più di cento i minori ricoverati per questa malattia che rappresenta la seconda causa di morte nell’adolescente. Si tratta prevalentemente di ragazze, sempre più giovani e sempre più difficili da gestire ambulatoriamente. Il ricovero diventa una necessità a cui rispondere senza ritardi. Si tratta di ricoveri lunghi, anche per vari mesi. In più dell’ottanta per cento dei casi il ricovero permette poi di proseguire il programma di cure ambulatoriamente. Negli altri casi un ricovero non basta perchè il problema si ripresenta in tutta la sua gravità. Sono accolti anche minori con gravi problemi di obesità. Il ricovero consente di definire un programma e di creare le motivazioni perché possa essere seguito per tempi lunghi. Il direttore della Pediatria, dott. Roberto Dall’Amico, ci racconta che i pazienti durante il ricovero conducono una vita molto vicina alla normalità. Hanno a disposizione una scuola in ospedale con valore legale e, quando le condizioni fisiche lo permettono, possono frequentare la scuola di appartenenza utilizzando i normali mezzi di trasporto. Possono frequentare laboratori di arteterapia e musicoterapia e interagire in base all’età e al problema prevalente con le èquipe di Neuropsichiatria e del Centro per i disturbi alimentari. Il tema dei disturbi alimentari è stato trattato nel corso di una conferenza a più voci organizzata dalla Casa dello Studente di Pordenone. Il dott dall’Amico è stato uno dei relatori.

CONSUMARE I PASTI  CON I FIGLI È stato proposto che i pasti principali siano di regola consumati insieme in famiglia. In questo modo i genitori possono accorgersi precocemente se il rapporto con il cibo cambia, se sono seguite diete più o meno drastiche, se compare una selettività nella scelta degli alimenti. Nel contesto familiare è opportuno inoltre evitare di dare consigli sul peso o, peggio, adottare espressioni poco rispettose in caso di sovrappeso. Atteggiamenti che possono favorire improvvise restrizioni alimentari che possono degenerare in un disturbo spesso grave. E’ invece sempre efficace promuovere una dieta sana ed elogiare uno stile di vita basato sull’importanza del movimento. L’alimentazione selettiva senza controllo degli specialisti può associarsi a quadri di malnutrizione da tenere sempre presenti. Quindi grande attenzione verso i bambini che mangiano solo cibi fluidi, che masticano poco, che hanno paura di soffocare durante la deglutizione.

SEGUIRE CON ATTENZIONE SEGNALI IMPORTANTI E’ necessario seguire con attenzione l’eventuale perdita di peso, particolarmente nel sesso femminile, perché potrebbe essere la spia di anoressia nervosa o di patologie organiche gravi. Va infine segnalato che l’anoressia è sempre più spesso associata a una comorbidita neuropsichiatrica. Il disturbo alimentare spesso assume le forme di un disturbo organico: disfagia, malassorbimento, malattie infiammatorie... Patologie da escludere prima di iniziare un intervento mirato ai disturbi alimentari. Purtroppo oggi si assiste a un’esplosione di malattie neuropsichiatriche associate a un disturbo alimentare che richiede un intervento di più specialisti. Il gruppo di lavoro della Pediatria di Pordenone prevede la presenza della Neuropsichiatria infantile, diretta dalla dott.ssa Ruffilli, e del Centro Disturbi Alimentari guidato dalla dott.ssa Corsaro e dal dott Luxardi. L’èquipe segue un numero significativo di minori dai dieci ai diciotto anni anche nel corso di ricoveri a volte molto prolungati e molto impegnativi.

NECESSITA’  DI UNA SPECIFICA  STRUTTURA REGIONALE Pordenone fa parte di una rete regionale che si occupa di anoressia nervosa e bulimia, spesso a esordio precoce e in fase di cronicizzazione, per cui il periodo di cura è purtroppo non breve. A livello regionale sarebbe necessaria una più adeguata organizzazione in merito, con maggiore disponibilità di strutture specialistiche per il ricovero. Non si è fatto molto in questa direzione, tuttavia sono presenti reparti come la Pediatria del Santa Maria degli Angeli in cui sono stati attivati da anni programmi di ricovero per i minori con disturbi alimentari. Quando un minore sta male a causa di queste  patologie deve avere la possibilità di essere ospedalizzato evitando tempi lunghi di attesa. Il Sistema Sanitario Nazionale dovrebbe pensare alla sede di ricovero per giovani adulti con problemi di alimentazione (18-22 anni) come sta avvenendo, ad esempio, con l’Area Giovani del Cro di Aviano. In Pediatria di Pordenone la presenza di giovani medici in formazione consente di instaurare rapporti positivi con questi pazienti. Inoltre il confronto con adolescenti e bambini affetti da altre patologie, la possibilità di uscire durante la giornata e andare a casa nei fine settimana favoriscono molto il percorso di cura. Purtroppo i disturbi alimentari sono in aumento con una esplosione nel recente periodo di isolamento sociale con un incremento della richiesta di adeguati programmi di cura.

Fonte: Redazione Online
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