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50 anni di missione in Kenya

Nomi e volti, tappe e traguardi

 

Una coppia di sposi che celebra i 50 anni di matrimonio vive tre emozioni : il ricordo degli inizi, il percorso di vita , e il presente. Per noi , diocesi di Concordia Pordenone, la Missione diocesana è iniziata 50 anni fa con la partenza del primo missionario, don Dante Spagnol. Nelle sue numerose lettere don Dante, che maneggiava con facilità più la penna che il cacciavite, ha espresso emozioni, riflessioni, narrato eventi dell’inizio - che di solito non sono mai facili.

Nel gennaio del 1971 lo ha raggiunto don Romano Filippi, poi don Mario Del Frari, le tre suore Elisabettine, la missionaria laica Maria Piaia e in dicembre dello stesso anno il sottoscritto, don Giacomo Sanatossa.

Eravamo in otto, quindi, andati a Gatarakwa, sempre Diocesi di Nyeri. Momenti belli, pieni di entusiasmo, con delle immancabili difficoltà.

La famiglia missionaria si è con il tempo arricchita della presenza di tanti laici, sia a Naromoru che a Gatarakwa: la famiglia Caccia, Pia e Silvana, i Vettorelli, Gianni e molti altri. Il percorso, il lavoro. Piccole comunità cristiane da plasmare, catechisti, consigli pastorali da responsabilizzare, supporto a scuole e asili.

Poi Naromoru iniziò il progetto del Centro Disabili, certamente l’opera – a mio avviso - più importante; poi la scuola di agricoltura a Karemeno, il grande progetto dell’acqua a Mugunda; l’assistenza sanitaria, l’educazione e altre preziose realizzazioni. In esse sempre la fattiva collaborazione tra preti, laici, suore e gente locale. Ci vorrebbe un grosso libro per narrare tutto.

Nel frattempo è arrivato don Elvino Ortolan e poi ancora don Gigi Zadro e don Renzo Da Ros. L’elenco dei laici è molto più numeroso, sempre con presenze qualificate e preziose.

Ci ha sempre ispirato un principio: promuovere la gente locale e un giorno poter consegnare nelle loro mani quelle comunità.

Le parrocchie da tre, sono diventate una decina, per suddivisioni.

Attualmente due sono ancora i “veterani” in missione: don Romano e don Elvino. Altri sono rientrati dopo notevoli periodi di servizio, altri già godono del premio della vita eterna.

Vorremmo rendere omaggio a don Dante, don Mario, don Bruno, Maria Piaia. Siamo certi che hanno già colto il frutto del loro lavoro.

Tutto è stato possibile, ovviamente con l’aiuto di Dio e la vicinanza della preghiera di molti , ma vorrei ringraziare tutti coloro che hanno tenuto vivo in diocesi lo spirito missionario.

E vorrei ricordare Mons. Mario Commisso, vero grande animatore missionario. Godiamo anche della presenza missionaria diocesana in Equador e ora in Mozambico.

Il presente? C’è. I frutti in Kenia sono numerosi: comunità vive e grate della presenza nostra missionaria. Non è tutto, ma sono un segno: una ventina di sacerdoti usciti dalle nostre missioni, e un numero ancora più grande di suore. Ma ci sono soprattutto esemplari e impegnati cristiani.

Nel 1982 sono andato a iniziare la missione di Dol Dol tra i masai; c’era una manciata di battezzati, lo scorso anno lì c’è stato il primo sacerdote Masai. Non l’avrei mai immaginato. Ma è avvenuto, dopo 37 anni! Al Signore un grande grazie!

Fonte: Redazione Online
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