Nelle Parrocchie
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Voce e messaggi di Pace dal Carcere

I pensieri riportati sul foglio informativo della Casa Circondariale

Voce e messaggi di Pace dal Carcere

Scopri chi sei e non avere paura di esserlo" è il messaggio del Mahatma Gandhi che viene rilanciato da don Piergiorgio Rigolo, nel foglio settimanale distribuito nella Casa Circondariale di Piazza della Motta, dal cappellano. Viene letto dagli ospiti, dalle guardie carcerarie, dai volontari e da un gran numero di simpatizzanti. Il sottotitolo del messaggio è il seguente: "L’orrore delle armi e il realismo della pace". Ci si pone sulla scia che racchiude messaggi di pace, condivisi anche da Mandela e da papa Francesco.
L’interrogativo posto in risalto esprime un preciso tema: "Un Paese aggredito e invaso militarmente come dovrebbe reagire nell’immediato, se non difendendosi con le armi?".
Questa la risposta, con un duplice soggetto: Gandhi e l’autore del foglio intitolato "Il Giorno che Verrà", voce della "Casa Circondariale di Pordenone - la Parrocchia-che-non-c’è".
"Io penso che esista una forma di resistenza alternativa al ricorso alle armi. Parlo della difesa nonviolenta, che non significa resa, ma volontà di resistere senza il ricorso alle armi, restando al proprio posto, assumendo il rischio della violenza altrui, senza contrapporre altra violenza. È la strada indicata da Gandhi, da Martin Luther King, da Nelson Mandela, da papa Francesco. È la strada indicata da Cristo al cospetto di chi veniva a crocifiggerlo. Molti dicono che questa non sia una strada realistica, io invece sostengo che sia l’unica sensata, in un mondo sempre più brutale. È la scelta di chi non vuole che sia immolata una sola vita, per rispondere alla prepotenza altrui e sopporta i soprusi, la prevaricazione, l’offesa rifiutando di adottare i metodi dell’aggressione. La guerra porta sempre non solo morte e distruzione fra gli innocenti, ma anche fratture profonde e irrimediabili".
Quasi a voler ulteriormente porre in risalto questo messaggio, viene riportato anche una sottolineatura di Papa Francesco, il quale invita a cercare la propria strada per essere felici. "Il vero amore apprezza i successi degli altri, non li sente come una minaccia, e si libera del sapore amaro dell’invidia. Accetta il fatto che ognuno ha doni differenti e strade diverse nella vita. Dunque fa in modo di scoprire la propria strada per essere felice, lasciando che gli altri trovino la loro" (Amoris Laetitia, 95").

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