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La Chiesa a Bari: una settimana per costruire la pace

Li spinge la necessità di “affrontare insieme i tanti problemi pastorali, sociali dei popoli e di queste terre bagnate dal Mare”, che ha “una vocazione di pace, di promozione, di fraternità”. Per questo 60 vescovi di 20 paesi si incontrano a Bari: sarà “un dialogo tra vescovi, non un convegno

Parole chiave: Bari (4), Mediterraneo (6), Pace (87), Papa Francesco (200), Vescovi (11)
La Chiesa a Bari: una settimana per costruire la pace

Insieme, per costruire la pace

Ascolto e dialogo per costruire la pace. È questo lo spirito che animerà l’incontro di riflessione e spiritualità in programma a Bari dal 19 al 23 febbraio, al quale prenderanno parte i vescovi cattolici di 20 Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum e che si concluderà con la messa celebrata da Papa Francesco. “Il Papa ha messo dei punti precisi; ha detto: non fate lamentele perché è inutile stare a lamentarsi quando le cose non vanno bene. Non fate discorsi campati in aria. Fatemi delle proposte concrete che possono essere utili per risolvere i problemi dell’umanità perché veramente il Mediterraneo è il concentrato di tutti i problemi dell’umanità in quanto abbraccia Asia, Africa e Europa”, ha spiegato il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nel corso della conferenza stampa, a Roma, di presentazione dell’evento “Mediterraneo, frontiera di pace”.

L’idea di questo incontro, ha aggiunto il card. Bassetti, nasce infatti dalla necessità di “affrontare insieme i tanti problemi pastorali, sociali dei popoli e di queste terre bagnate dal Mare”, che ha “una vocazione di pace, di promozione, di fraternità”. Proprio in quest’ottica, l’appuntamento di Bari sarà “un dialogo tra vescovi, non un convegno”, ha precisato da parte sua mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, vice-presidente della Cei e presidente del Comitato scientifico-organizzatore, evidenziando che i lavori prevedono “ore e ore di dialogo”: i vescovi si confronteranno “prima divisi in tavoli, poi in maniera assembleare, con stile sinodale, per definire insieme un testo unico che sarà dibattuto sabato mattina e su cui speriamo di convergere per poi offrirlo al Papa domenica mattina”. “Sarà un’opera di discernimento, tipico di un esercizio di collegialità dei vescovi che sarà sottoposto al giudizio del Santo Padre”, ha osservato mons. Raspanti per il quale è questa “la più grande sfida, non c’è una visione preconfezionata”, ma la volontà di camminare “in maniera unitaria” per rafforzare “la nostra presenza cristiana in questo mare” e “dare un contributo alla pace, alla fraternità, all’amicizia”.

E il cammino non poteva che partire da Bari, città che ha “una vocazione antica che risale alla figura di San Nicola, il santo dell’Oriente e dell’Occidente, traslato da Mira a Bari nel 1087 e quindi da quel momento diventato il santo universale più venerato al mondo”, ha ricordato mons. Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto, che ha fatto riferimento anche al vescovo Tonino Bello che, in occasione delle crisi internazionali tra gli anni 80 e 90, ripeteva continuamente:  “Puglia, arca di pace e non arco di guerra”.

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