La Parola del Papa
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Domenica 23 aprile: angelus di papa Francesco

Il ricordo alla terra, il pensiero al viaggio a Budapesta la preghiera perché si fermi la guerra in Sudan e nel cuore dell'Europa

Domenica 23 aprile: angelus di papa Francesco

ari fratelli e sorelle!

Ieri, a Parigi, sono stati beatificati Enrico Planchat, sacerdote della Congregazione di San Vincenzo de Paoli, Ladislao Radigue e tre compagni sacerdoti della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e Maria. Pastori animati da zelo apostolico, sono accomunati nella testimonianza della fede fino al martirio, che subirono a Parigi nel 1871, durante la cosiddetta “Comune” parigina. Un applauso ai nuovi Beati!

Ieri è stata celebrata la Giornata Mondiale della Terra. Auspico che l’impegno per la cura del creato sia sempre unito ad una effettiva solidarietà con i più poveri.

Rimane purtroppo grave la situazione in Sudan, perciò rinnovo il mio appello affinché cessi al più presto la violenza e sia ripresa la strada del dialogo. Invito tutti a pregare per i nostri fratelli e sorelle sudanesi.

Oggi ricorre la 99ª Giornata dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sul tema Per amore di conoscenza. Le sfide del nuovo umanesimo. Auguro al più grande Ateneo cattolico italiano di affrontare queste sfide con lo spirito dei fondatori, in particolare della giovane Armida Barelli, proclamata Beata un anno fa.

Venerdì prossimo mi recherò per tre giorni a Budapest, in Ungheria, a completamento del viaggio compiuto nel 2021 per il Congresso Eucaristico Internazionale. Sarà l’occasione per riabbracciare una Chiesa e un popolo tanto cari. Sarà anche un viaggio al centro dell’Europa, sulla quale continuano ad abbattersi gelidi venti di guerra, mentre gli spostamenti di tante persone pongono all’ordine del giorno questioni umanitarie urgenti. Ma ora desidero rivolgermi con affetto a voi, fratelli e sorelle ungheresi, in attesa di visitarvi come pellegrino, amico e fratello di tutti, e di incontrare, tra gli altri, le vostre Autorità, i Vescovi, i sacerdoti e i consacrati, i giovani, gli universitari e i poveri. So che state preparando con tanto impegno la mia venuta: vi ringrazio di cuore per questo. E a tutti chiedo di accompagnarmi con la preghiera in questo viaggio.

E non dimentichiamoci dei nostri fratelli e sorelle ucraini, ancora afflitti da questa guerra.

Saluto di cuore tutti voi, romani e pellegrini dall’Italia e da tanti Paesi – vedo tante bandiere di tanti Paesi –, in particolare quelli di Salamanca e gli studenti di Albacete come pure il raggruppamento Veneto-Trentino del Corpo di Soccorso dell’Ordine di Malta.

Saluto i fedeli di Ferrara, Palermo e Grumello del Monte; la comunità della Scuola Diocesana di Lodi; i giovani di diversi paesi delle diocesi di Alba, Bergamo, Brescia, Como e Milano; i ragazzi della Cresima di molte parrocchie italiane; gli alunni dell’Istituto S. Cuore di Cadoneghe; la cooperativa “Volœntieri” di Casoli e il gruppo “Mototurismo” di Agna.

A tutti auguro una buona domenica; e, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!

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