La Nota
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Vincere il virus stringendosi in unità

Il genere umano davanti a una sfida decisiva

Il gigante nascosto, infiltrato tra gli uomini di tutto il mondo, è ancora in grado di nuocere in maniera grave o morirà schiacciato dalla scienza, dalla medicina, dal progresso tecnologico?
Secondo alcuni, più pessimisti, il coronavirus sta devastando il mondo e il modo stesso di pensarlo. Costoro hanno paura di sparire dal mondo, o forse che il mondo che conosciamo sparisca per sempre. Il mondo di cui parlano è il nostro modo di ragionare, di compiere le azioni e interazioni quotidiane, dalle più banali alle più complesse. Il coronavirus, questa folla di micro-organismi, è capace di modificare sia il mondo materiale che il mondo culturale.
Finora -per quanto ne sappiamo - è destinato a farci compagnia per un bel po’.
Gli antichi avevano a disposizione la preveggenza, gli auspici, per immaginare il futuro, ma questa volta neppure le oscure alchimie dei vari maghi presenti nel mondo si azzardano a pronunciarsi. La parte emotiva, irrazionale, forse anche un po’ superstiziosa dell’uomo, non serve a nulla ora, non ci si deve fidare della potenza fattucchiera di alcuni, che si trova anche nelle sette. Tocca all’altra parte della nostra natura, quella razionale, reagire.
Bisogna badare a ciò che è logica, studio, sapere, prove scientifiche. Questo coronavirus si combatte e si vince con l’intelligenza e il sapere, che sempre nelle varie epoche hanno contribuito al progresso. Chi potrà dire il senso e il significato di questo movimento tellurico?
E purtroppo viene da chiedersi anche: chi resisterà a questo movimento tellurico?
Ancora una volta, l’uomo, quell’essere unico che c’è nell’universo, si dimostrerà capace e intelligente. Tornerà a ripetersi quello che è accaduto con le scoperte del nord e del sud del mondo, dei nuovi continenti. Anch’esse sono costate enormi sacrifici con perdite di milioni di esseri umani.
Questa volta lo sconvolgimento è presente, più che in passato, nella duplice facciata, intelletto e natura, di questi movimenti universali. Infatti, siamo costretti a difenderci da questa pandemia in maniera forte, modificando radicalmente le nostre abitudini, come non era mai avvenuto, anche in tempi recenti, per l’influenza suina, l’aviaria.
L’uomo resta al centro dell’universo e quindi possiamo sperare che questa catastrofe possa essere ingoiata e ridotta al nulla. Prima di tutto, dobbiamo ridurla soprattutto nella sua forza di cattiveria, di distruzione dell’essere umano. Solo questa riduzione del male, ci permetterà di riprendere la nostra vita, se non da dove l’abbiamo interrotta, perlomeno con uno sguardo fiducioso al futuro. Ovviamente non sappiamo come andranno le cose.
Per riuscire nella nostra impresa occorre non disunirci, la pandemia è presente nel mondo occidentale, in Asia come in Africa. L’uomo moderno ha gli strumenti per tenere uniti popoli diversi tra loro. Forse questa riduzione ad unità per costruire una nuova società mondiale solidale è il lato più difficile.
Certamente possiamo affrontare i problemi, ma bisognerà congiungere le forze di tutto il mondo, includendo anche coloro che sono poveri ed ora non fanno parte di questa idea di ricostruzione. La ricostruzione avrà successo, se vi saranno inclusi anche gli ultimi.
Infine, non si può saltare un argomento: il riconoscimento dell’insufficienza dell’uomo e della forza di Dio. L’uomo credente di tutte le religioni alza le braccia verso il Cielo. Papa Francesco ci ricorda che il più grande antidoto al virus è che noi adottiamo la fiducia in Dio, in quell’Essere Supremo, il Creatore, che ha mandato suo Figlio a salvare gli uomini e che non ci lascia soli in balia della tempesta.

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