La Nota
stampa

La Pandemia, il mondo e l’uomo

La diffusione del virus senza confini è un invito a riflettere sulla condizione dell'uomo nel mondo

La Pandemia, il mondo e l’uomo

l mondo: vi è parola più universale di questa, più immensa, più estensiva? Comprende l’uomo, come comprende la montagna. E’ la parola più generica che abbiamo, e in fondo è la parola più profonda che possediamo.
Il mondo è bene e male. Questo bene e male, sostanzialmente, ci fa ritrovare tutti.
Il mondo indica anche ciascuno di noi, disperso in qualche angolo, dovunque si trovi.
Il mondo fa vedere le cose materiali e dà a noi dei compiti da svolgere. E in questo compito ultimo, l’uomo si è bloccato, o meglio, si potrebbe anche sussurrare, sta distruggendo se stesso.
Ma il mondo, che cosa è alla fin fine? Si possono usare diversi aggettivi e sostantivi, mai esaustivi: il mondo dice il contenitore e il contenuto, dice l’uomo e dice la terra dove vive, dice la montagna e il mare, gli animali e le piante.
Il mondo va difeso e conservato perché ne facciamo parte, anzi riteniamo di esserne la parte più intelligente.
Ma il mondo ha le sue leggi, il suo ordine, che l’uomo talvolta vorrebbe sovvertire.
Ecco la contraddizione che stiamo vivendo: siamo parte del mondo e il mondo ci schiaccia. Tutto questo mostra chiaramente come l’uomo non sa sino in fondo in quale mondo vive, cos’è il mondo in cui vive.
Nel mondo c’è vita, dolore, sofferenza c’è un confine che secondo logica ha la capacità di tenere unite tutte le parti dell’universo. Mai ho trovato una parola così difficile da spiegare.
Che facciamo noi in questo mondo? Ce lo chiediamo ogni giorno in quest’epoca di pandemia, perché da esso non possiamo fuggire. Non possiamo fuggire dalla possibilità del dolore, del pianto, dell’affetto, dell’amore.
Siamo in una fase in cui sembra che il mondo ci possa schiacciare, proprio a causa di organismi piccolissimi che per sopravvivere e moltiplicarsi tolgono vita agli esseri umani.
L’uomo intelligente, colui che pensa di conoscere la natura, la terra, la materia, "abbocca" ma nello stesso tempo non riesce ad ottenere il risultato di cambiare. Qui torniamo al concetto di antropocentrismo, già più volte tirato in ballo in questi giorni.
Che significa questa fine dell’antropocentrismo? Significa che dobbiamo diventare edificatori di un nuovo umanesimo, dove l’uomo resta al centro dell’universo ma al tempo stesso conosce e accetta i propri confini, i propri limiti.
E’ una crisi profonda, una revisione della società, una correzione radicale dove l’uomo oggi si è scoperto non più al centro dell’universo, ma deve far di tutto per riportarsi al centro.
Un piccolo virus intralcia il suo percorso e lo sta destabilizzando, spostandolo dal suo centro naturale, mettendolo a confronto con se stesso. Il coronavirus non si tocca, non si vede, eppure definisce molto bene il suo orizzonte.
Il volto del male purtroppo c’è, si sente sulla pelle altrui. Il male c’è, seppur invisibile, oggi si chiama coronavirus e spadroneggia nel mondo. Tocca la sopravvivenza personale, porta alla morte, che è l’estrema contingenza della vita.
Nella pandemia, l’uomo deve nuovamente imparare a rapportarsi con quanto gli sta intorno per ritrovare la sua collocazione centrale. La lotta alla pandemia diventa a questo punto un tentativo più generale di difesa dal male, dai limiti della scienza, dai limiti dell’uomo stesso. Il bruciore di questa pandemia colpisce l’uomo e tenta di distruggere non solo il suo corpo, ma le sue certezze.
Papa Francesco, in modo unico e accalorato, teme che questa crisi sia una ribellione della natura allo scempio che l’uomo ne ha fatto: "Non so se questa crisi sia la vendetta della natura, ma di certo è la sua risposta". L’uomo saprà tornare a governare la natura, l’ambiente, gli animali, tutto ciò che chiamiamo mondo, e saprà usare le risorse disponibili, non per costruire nuove armi ma per aumentare la crescita della luce nella vita umana. Quale sia la strada non è facile né capirlo, né trovare i mezzi adeguati per percorrerla, ma viviamo una nuova sensibilità di bontà in ciascuno, e di revisione delle priorità.

La Pandemia, il mondo e l’uomo
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento