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Il calumet della pace

Fumando la pipa, gli indiani  sancivano trattati inviolabili

Il calumet della pace

Jerome Welpis, esploratore americano, nel 1854 scriveva: "Oltre alle frecce, un simbolo di tutte le tribu indiane nord americane è il calumet o pipa sacra. Con essa si celebravano matrimoni e si stabiliscono alleanze. Il fumo, evocando lo spirito degli antenati, rendeva sacro e inviolabile ogni patto".
La pipa era composta di un cannello di legno di radica e da un fornello fatto con una pietra dolce di color ocra che si trova solo da quelle parti. Si chiama calinite, nome derivato da George Calin, il primo bianco che scese nelle cave di quel materiale conosciuto dagli indiani.
Prima che gli europei facessero conoscere gli strumenti di ferro, la lavorazione della pietra dolce, molto difficile, avveniva usando selce o altri materiali molto duri. Da un blocco di pietra, eliminato l’eccesso, si sagomava il fornello nel quale venivano praticati i fori per il tabacco e il cannello, usando per trapano un bastone molto duro  delle dimensioni desiderate e un po’ di sabbia abrasiva con acqua. Il fornello levigato con selce, qualzite, sabbia fine, il midollo arroventando un ferro caldo, lasciava spazio per il pas a sezione che si otteneva tagliando il ramo prescelto. Poi si univano le parti con fili di tendine o con delle borchie di ottone.
Il laboratorio di archeologia sperimentale di Torino, dopo moltissime prove, ha dimostrato che il procedimento per costruire il fornello di un calumet prima dell’introduzione del ferro da parte degli europei, era molto lungo, infatti per aprire un foro conico di 20 millimetri in un blocco di calinite, come racconta Calin, occorre un’ora e mezza abbondante. Un gruppo di ricercatori italiani si sono voluti cimentare nell’impresa di costruire un calumet. Per farlo si sono rifatti a un modello con un blocco di calinite (16 x 8 x 4 cm) proveniente dal Minesota. Nella pietra tagliata e forata è stata scolpita a punta di coltello una testa di cavallo, gli occhi due schegge di conchiglia di alotide intarsiate. Sabbia finissima unita a grasso animale, l’hanno resa lucida e liscia mentre il cannello a sezione rotonda in radica, di frassino (Fraxinus excelaior) lungo 54 cm per un diametro di 1,8, è stato levigato con la selce. Il midollo centrale è stato lavato con un filo di ferro rovente. Grazie a un coltello e una radice di frassino è stato realizzato un nettapipe.
Insomma, l’uomo bianco ha dimostrato di non gradire i segni delle loro tradizioni fino a confinarli nelle riserve, cancellato la civiltà dei liberi figli delle praterie, salvo poi cercare di imitarli e copiarli.

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