Commento al Vangelo
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Sabato 15 agosto, solennità dell'Assunta

Sappiamo, però, che a Gerusalemme, fin dagli inizi del sec. V, c’era una festa di Maria celebrata il 15 agosto: "Il 15 di agosto è il giorno di Maria, Madre di Dio al terzo miglio di Betlem". 

Sabato 15 agosto, solennità dell'Assunta

San Epifanio, passando in esame le varie opinioni che circolavano a suo tempo sulla morte di Maria vergine, affermò con molta saggezza: "Nessuno conosce quale sia stata la fine terrena della Madre di Dio".
Qualcuno, infatti, diceva che Maria era morta a 63 anni, altri ritenevano che di anni ne avesse 69.
Qualcuno pensava che fosse morta a Gerusalemme, altri a Efeso.
Qualcuno riteneva che fosse morta martire, altri che non fosse neppure morta.
Sappiamo, però, che a Gerusalemme, fin dagli inizi del sec. V, c’era una festa di Maria celebrata il 15 agosto: "Il 15 di agosto è il giorno di Maria, Madre di Dio al terzo miglio di Betlem". L’informazione si trova niente meno che nel calendario del Lezionario di Gerusalemme.
Sappiamo che Giovenale e Icelia avevano costruito una chiesa in onore di Maria a sei chilometri da Gerusalemme.
Giacomo di Sarug testimonia che alcune chiese della Siria celebravano il 15 di agosto la morte di Maria.
Nel sec. VI, in Palestina e in Siria, il 15 agosto si trovava la commemorazione della "dormitio" di Maria. Sempre nel sec. VI si ha testimonianza che nella valle del Getsemani era venerato il sepolcro "dal quale si dice che Maria fosse assunta in cielo".
Due secoli dopo, Maurizio, l’imperatore di Bisanzio, estese la festa in tutte le regioni dell’impero con il nome di "giorno della nascita di Maria al cielo" ("dormizione di Maria", "festa del Transito di Maria al cielo").
Nel 1950 Pio XII proclamò come dogma l’Assunzione di Maria, senza sciogliere l’enigma teologico della morte di Maria (prima di essere assunta, Maria ha esperimentato la morte o no?).
Durante il Concilio Vaticano II venne proposto di commemorare la morte di Maria il 14 Agosto e celebrare l’Assunzione il 15. Non se ne fece niente.
S. Giovanni Paolo II, infine, espresse la sua posizione circa l’enigma della morte di Maria. Essa, strettamente legata alla missione de Figlio, esperimentò la morte come lui. La costituzione conciliare "Lumen Gentium", al n. 59, così si esprime: "L’immacolata Vergine, preservata immune da ogni macchia di colpa originale, finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla celeste gloria col suo corpo e con la sua anima, e dal Signore esaltata come la regina dell’universo, perché fosse più pienamente conformata al Figlio suo, il Signore dei dominanti (cfr. Ap 19, 16), il vincitore del peccato e della morte".
Ciò che i cattolici chiamano Assunzione, gli ortodossi e gli armeni chiamano Dormizione di Maria.

Messa della vigilia
Nella Messa vigiliare la tematica liturgico-teologica ruota attorno all’arca. In 1 Cr 15, 3-4.15-16; 16, 1-2 (prima lettura) si narra come l’arca, che contiene la Parola (tavole della legge), il Pane dal cielo (la manna) e il Sacerdozio (il bastone di Aronne) venga portata a Gerusalemme, sotto la tenda preparata da Davide. Nel vangelo (Lc 11, 27-28), la donna proclama la beatitudine del grembo della Madre, nuova arca dell’alleanza, che ha portato Gesù, che a sua volta proclama la beatitudine di sua Madre e di ogni discepolo perché ascoltano la Parola e la mettono in pratica. Dal grembo di Maria è nato colui per mezzo del quale Dio dona a noi la vittoria sulla morte (seconda lettura: 1 Cor 15, 54-57)

Messa del giorno
Nella Messa del giorno, invece, la tematica liturgico-teologica ruota attorno legame di Maria con la Chiesa. Nel testo dell’Apocalisse viene presentata la donna rivestita di sole (Ap 11, 19a; 12, 1-6a.10ab), che nella teologia apocalittica è la Chiesa e che i Padri hanno interpretato come simbolo mariano. Gli stessi Padri, leggendo il testo evangelico di Lc 1,39-56, vedono nell’incontro tra Maria ed Elisabetta, l’incontro tra la Chiesa (Maria) e la sinagoga (Elisabetta). Nella visione patristica, come Maria ha generato il Cristo al mondo, la Chiesa è la generatrice del cristiano sia davanti al Padre sia davanti agli uomini. Gesù, il figlio generato da Maria, è colui a causa del quale avviene la risurrezione per tutti. La resurrezione è il modo scelto da Dio per assoggettare a Cristo ogni cosa, compreso l’ultimo nemico (dell’uomo) che è la morte (seconda lettura: 1 Cor 15,20-26).

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