Commento al Vangelo
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Domenica 28 marzo, Le Palme o Domenica della Passione, commento di don Renato De Zan

La Passione è la penultima tappa di un cammino, inizia dal racconto del complotto contro Gesù e termina col Calvario

Domenica 28 marzo, Le Palme o Domenica della Passione, commento di don Renato De Zan

 

Mc 14,1-15,47 (per scene)

Complotto contro Gesù, l’unzione di Betania, tradimento di Giuda, preparativi per il pasto pasquale, il pasto pasquale: annuncio del tradimento di Giuda, istituzione dell’eucaristia, predizione del rinnegamento di Pietro, agonia del Getsemani: preghiera al Padre e ricerca degli amici addormentati, arresto di Gesù, Gesù processato dal Sinedrio, rinnegamento di Pietro, Gesù processato da Pilato: rifiutato per Barabba e flagellato, la corona di spine, la via della croce, la crocifissione sul Golgota: la divisione delle vesti, Gesù deriso e oltraggiato, la morte di Gesù e la confessione di fede del centurione, le pie donne sul Calvario, la sepoltura.

 

 

Tematica liturgico-biblica

La Liturgia ha un suo modo di leggere la passione: la passione di Gesù, preludio della sua risurrezione, sintetizza l’itinerario delle letture quaresimali.

 

a. L’imitazione nei Vangeli

Il cammino di Quaresima ha preparato la comunità cristiana ad accogliere il racconto della Passione. Il percorso compiuto attraverso i vangeli, lungo le cinque domeniche, ha permesso di percorrere ed esplorare il tema “come Lui”. Ha permesso di comprendere e compiere il cammino di imitazione e sequela di Gesù. Nella prima domenica, il racconto evangelico delle tentazioni ha invitato i credenti ad accogliere e a imitare Gesù come “uomo nuovo”. Nella seconda domenica, Gesù trasfigurato è stato indicato dal Padre come colui che i credenti devono ascoltare perché egli è la “fede e la morale del cristiano”. Nella terza, la cacciata dei venditori del tempio ha illustrato il culto non come “mercanteggiamento con Dio”, ma come incontro con Lui attraverso la persona di Gesù, vero tempio del cristiano. La quarta domenica, con l’episodio dell’incontro con Nicodemo ha permesso a Gesù di dire che se l’uomo crede in Gesù ha il giudizio di Dio alle spalle perché è salvo. Nell’ultima domenica di Quaresima, Gesù ha spiegato che la sua morte associa il credente anche alla sua gloria perché il discepolo sia là dov’è il suo Signore.

 

b. L’alleanza nelle prime letture

Anche le prime letture hanno svolto un tema importante. Nella prima domenica la Parola ci ha detto che Dio ha fatto un’alleanza universale con l’umanità. Nella seconda domenica è stato presentato Abramo chiamato a sacrificare il figlio Isacco perché lo riteneva più importante dell’alleanza. Nella terza, è stato proclamato il decalogo, la parte più importante delle clausole dell’alleanza del Sinai. Nella quarta domenica la Parola ci ha presentato l’esilio babilonese e il suo ritorno: castigo e perdono per l’inosservanza dell’alleanza. Nella quinta domenica è stata presentata la nuova alleanza profetizata da Geremia. Questo cammino dell’alleanza si è compiuto con la morte di Gesù e la sua risurrezione: qui nasce la nuova alleanza.

 

c. Il battesimo nelle seconde letture

Le seconde letture hanno presentato il tema battesimale. Nella prima domenica Pietro ha presentato l’acqua del diluvio come immagine del Battesimo. Nella seconda, Paolo ha illustrato la giustificazione derivante dal Battesimo. Nella terza domenica, ancora Paolo ha illustrato come il Battesimo “innesti” i battezzati in Cristo. Nella quarta, l’Apostolo ha annunciato che i battezzati sono salvati per la fede. Nella quinta domenica i battezzati sono stati presentati come coloro che “obbediscono” a Cristo. Oggi, l’inno cristologico di Fil 2,5-11 presenta Gesù, disceso nell’umiliazione della morte e super-esaltato dal Padre con la risurrezione: il cristiano, con il Battesimo, viene associato a Cristo nel suo consegnarsi alla morte, certo della risurrezione che riceverà alla fine del mondo.

 

d) La Colletta

Nell’amplificazione dell’invocazione, la Colletta riprende il tema della imitazione del Maestro, presente nei vangeli quaresimali: “Dio onnipotente ed eterno, che hai dato come modello agli uomini il Cristo tuo Figlio nostro Salvatore…”. Nella petizione la comunità chiede di “aver sempre presente il grande insegnamento della sua passione”. La Colletta invita a tradurre la contemplazione in azione e la partecipazione alle sofferenze di Gesù in testimonianza di vita.

 

Dimensione letteraria

Il racconto primitivo della passione, originariamente proclamato nell’Eucaristia (cfr 1Cor 11,26) è stato teologicamente arricchito da Marco nella prima parte (Mc 14,1-42), mentre nella seconda (Mc 14,43-15,47), l’evangelista rimane fedele al racconto tradizionale.

 

Riflessione biblico-liturgica

La narrazione evangelica della passione viene “riletta” dai cristiani con gli occhiali della Liturgia che “celebra il Mistero Pasquale” nel triduo: nel giovedì santo sera, la cena; nel giorno di venerdì, la morte; il sabato è dedicato al silenzio e nella notte, il trionfo della risurrezione. A livello storico, Gesù celebrò l’ultima cena il martedì sera. Il martedì notte visse l’agonia del Getsemani e l’interrogatorio di Anna. Mercoledì fu processato al Sinedrio e il giovedì fu processato da Pilato (con l’intermezzo di Erode). Marco ci dice che alle nove del mattino del venerdì, Gesù era già stato crocifisso. A mezzogiorno si fece buio. Alle quindici del pomeriggio morì e alle prime luci della Pasqua (le prime tre stelle della sera) venne deposto dalla croce e inumato nel sepolcro. Era venerdì 7 aprile del 30 d.C.

 

Domenica 28 marzo, Le Palme o Domenica della Passione, commento di don Renato De Zan
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