Commento al Vangelo
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1° gennaio, Giornata della Pace, commento di don Renato De Zan

L'anno comincia affidandosi a Maria,Madre di Cristo e Madre della Chiesa

1° gennaio, Giornata della Pace, commento di don Renato De Zan

Lc 2,16-21
Il quel tempo [i pastori] 16 andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17 E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18 Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19 Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20 I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. 21 Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Tematica liturgica
Per la comunità cristiana il primo giorno dell’anno è un giorno carico di significati. E’ la porta del nuovo anno. Certamente si tratta di una convenzione. Nel primo Medio-Evo l’anno incominciava in giorni diversi, secondo i luoghi geografici. In alcuni territori incominciava a Natale, in altri il giorno di Pasqua, in altri ancora il giorno dell’Annunciazione e così via. La convenzione di far incominciare l’anno con il primo di Gennaio è una convenzione di qualche secolo e tutti si sono adeguati, sebbene sussistano ancor altri criteri per datare il tempo. Si veda, per esempio, il mondo mussulmano e il mondo ebraico. Comunque sia, il tempo è un dono di Dio. La seconda Colletta della messa odierna chiede che "tutta la nostra vita nel segno della tua benedizione si renda disponibile ad accogliere il tuo dono": l’anno che ci sta davanti è una delle benedizioni con cui Dio ci viene incontro e apre alla speranza per il superamento del brutto momento che la comunità mondiale sta vivendo. Il dono del tempo è preziosissimo. San Pietro (o chi per lui) diceva con chiarezza: "Noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia. Perciò, carissimi, nell’attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia" (2Pt 3,14-15). Il primo giorno dell’anno è anche il giorno della Pace. Il Magistero ha declinato in vari modi il valore della pace perché è un valore che ha svariate componenti in un equilibrio delicato: la libertà, il progresso, l’assenza di guerre, il perdono, la cultura, l’attenzione ai bisogni dell’altro, il lavoro, la dignità umana, ecc.
Infine, nella Chiesa cattolica il primo giorno dell’anno è dedicato a Maria che resta la realtà centrale della celebrazione odierna. In tutte e due le Collette, infatti, compare la figura di Maira come colei che ha donato agli uomini la salvezza ("nella verginità feconda di Maria hai donato agli uomini i beni della salvezza eterna") e come colei nella quale Dio ha scelto di stabilire la sua dimora in mezzo agli uomini ("in Maria, vergine e madre, benedetta fra tutte le donne, hai stabilito la dimora del tuo Verbo fatto uomo tra noi"). Nell’ultima preghiera, l’orazione dopo la comunione, infine, viene esplicitata la sintesi teologica della festa odierna: Maria è Madre di Cristo e Madre della Chiesa. Per questo motivo la prima Colletta, nella petizione, chiede: "Fa’ che sperimentiamo la sua intercessione".

Dimensione letteraria
Il testo evangelico, Lc 2,16-21, è già stato letto in parte nella messa dell’aurora della Solennità del Natale (Lc 2,15-20). Il testo è stato solo diversamente tagliato. Oggi c’è l’aggiunta del v. 21 ("Quando furono passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima di essere concepito nel grembo della madre"). Il v. 21 non appartiene alla pericope dei pastori, ma la Liturgia ha voluto aggiungerlo perché il nome specifica la grandezza del Bambino: "Gesù", infatti, significa "Yhwh è salvezza".

Riflessione biblico-liturgica
a. La figura di Maria può essere vista in molti modi. Uno dei tanti è la "donna del significato": "Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore". La meditazione di Maria era una "comparazione" (così dice il testo greco: "symballousa", cioè comparante): c’erano i fatti e c’era la Parola di Dio dalla quale i fatti prendevano luce e significato. Maria viene proposta dal testo evangelico come la Maestra che ci insegna a comprendere quello che accade. Lei è la "donna del significato". All’inizio dell’anno siamo dunque al principio di un "itinerario nel tempo" che ci donerà avvenimenti, umanamente positivi e negativi. Sapere che in ognuno di questi Dio ha racchiuso una sua Parola per noi, diventa un modo per saper affrontare il tempo che ci sta davanti.
b. La prima lettura corre su questa linea teologica. Le benedizione sacerdotale di Nm 6,22-27 offre la certezza che, qualunque cosa succeda nel tempo, Dio è propizio e mostra il suo volto al credente. Si tratta di un testo antichissimo. Il primo reperto archeologico che riporta questa preghiera sono due lamelle d’argento del sec. VI a.C. La benedizione, che è una preghiera, chiede a Dio di farsi percepire nella storia ("faccia brillare il suo volto") in mezzo alla sua comunità, ma anche nel singolo componente ("Il Signore rivolga su di te il suo volto"). L’obiettivo è saper cogliere Dio nella propria storia perché Dio si manifesta a ciascuno, come ha fatto per Maria nella sua esperienza di maternità.

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