Pordenone
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Solennità del Sacro Cuore vissuto dalla Comunità in Comina

Una parrocchia ricca di persone e luoghi per una significativa attività pastorale

Solennità del Sacro Cuore vissuto dalla Comunità in Comina

La solennità del Sacro Cuore di Gesù, che la chiesa celebra nella festa mobile di venerdì 19 giugno, offre la possibilità a quanti appartengono alla parrocchia del Sacro Cuore in Comina, col parroco don Maurizio Lessio, di vivere un tempo di preghiera e riflessione, nonostante siano ancora incombenti le minacce del virus. Quel giorno alle 18, nella parrocchiale, inizia la preghiera di adorazione eucaristica, seguita dalla celebrazione dell’eucaristia alle 19.
L’appuntamento offre lo spunto per ripensare ad alcune delle tappe del cammino di questa vivace comunità, ricca di presenze e associazioni. Eventi che ora ci si permette di rievocare per brevi cenni, nella gioia e nell’affetto di chi ha condiviso alcuni momenti del cammino di crescita di questa comunità.

Giunge il Parroco

Il 25 settembre 1960, come narrano le cronache di questo stesso settimanale, la comunità ha accolto il suo primo parroco, don Angelo Ciani. Ma già alcuni giorni prima, una delegazione di capo famiglia si era recata a Valeriano per rendere omaggio al suo primo pastore, che quella domenica avrebbe celebrato la prima messa per questa comunità, su un altare improvvisato, all’aperto. Nel territorio della neonata comunità, non c’erano le importanti strutture specifiche della ottava parrocchia cittadina – chiesa, canonica, oratorio, asilo… -, ma alcune presenze ecclesiali ugualmente significative, dal punto di vista sociale, religioso ed ecclesiale: Il Villaggio del Fanciullo; la Casa della Fanciulla e l’Istituto dei Missionari Comboniani. Commenterà il cronista di allora, con tono arguto: “Da parte di don Angelo, più che una presa di possesso della struttura, sarebbe stata una presa di possesso dei buoni propositi dei fedeli”. Allora, infatti, don Angelo abitò in un edificio di via Montereale, con un ufficio presso la Casa della Fanciulla.
La domenica successiva, 2 ottobre, il cronista metterà in risalto come la Comina, fino a pochi anni prima, per larga parte, fosse una brughiera ed una campagna, con un campo d’aviazione che, nell’agosto dell’anno precedente, aveva compiuto il cinquantesimo anniversario d’esistenza. Auspicava che anche la parrocchia “prendesse il volo”. Poteva infatti già contare sulla presenza di circa tre mila persone qui insediate. Don Angelo era stato accolto da mons. Ennio Cecco, arciprete della parrocchia di San Giorgio, dalla quale questa porzione di comunità era stata smembrata e dall’avvocato Raengo, a nome del Sindaco di Pordenone, e da altre autorità. Nella fase successiva le celebrazioni liturgiche si sarebbero tenute presso la cappella della Casa della Fanciulla. Tra le prime aggregazioni volute da don Angelo ci sarà l’Azione Cattolica, che egli era solito definire “Il cuore della parrocchia”. Mentre gli Scuot nasceranno nel 1978, ad opera di due vecchi ed energici scout - Claudio Cudin e Attilio Eleonori - e il cappellano di turno.

Scuola Materna

Il 30 maggio 1970 ci fu l’inaugurazione della Scuola Materna Parrocchiale, già attiva da alcuni anni nei locali dell’Oratorio e prima ancora nei locali della Casa della Fanciulla, per iniziativa dell’Opera Sacra Famiglia - già dal 1° ottobre 1960. La crescita sarà continua, accogliendo anche bambini provenienti da tutta la città, raccolti con un pulmino. Il 30 maggio 2010 la scuola Materna festeggerà il quarantesimo anniversario di vitalità, con 160 bambini iscritti, presenti anche le numerose Suore Elisabettine che negli anni si erano succedute nell’attività educativa - erano giunte nel 1962. Nello stesso 2010 ci sarà pure l’inaugurazione di altri lavori, già avviati in precedenza: la mensa, il dormitorio e la palestra.

Dedicazione della Chiesa

Nell’aprile del 1979 il Consiglio Pastorale Parrocchiale decide di dare l’avvio alla costruzione della nuova chiesa, in alternativa al salone dell’oratorio ove si facevano le celebrazioni. Per la parrocchia sarà l’ing. Ivano Bordugo a seguire l’iter burocratico e organizzativo, con l’appalto dei lavori dei vari lotti. Nel 1984 ci sarà il completamento del rustico. L’anno successivo la finitura del fabbricato, l’installazione degli impianti e la sistemazione delle aree esterne. Il progetto selezionato, con tanto di bando di concorso, era quello dell’architetto Pietro Previsan.
L’8 giugno 1986, in occasione del 25° anniversario di erezione della parrocchia e della presenza di don Angelo, ci fu la “dedicazione” o consacrazione della Chiesa, col vescovo Abramo Freschi. Per l’occasione venne realizzata anche una pubblicazione, che ricordava alcuni degli eventi sopra narrati. Sono questi dunque alcuni momenti del cammino che potrà essere rievocato venerdì 19 giugno, come annunciato in apertura, con l’augurio che possano rinsaldare il senso di appartenenza ecclesiale dei fedeli.

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