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“Sindemia” la personale di Gaetano De Faveri a San Vito

Inaugura sabato 4 marzo alle 11 nell’antico Ospedale di Santa Maria dei Battuti di San Vito al Tagliamento la mostra fotografica con opere di De Faveri, presentazione a cura di Roberto Salbitani, organizzazione del Comune di San Vito

“Sindemia” la personale di Gaetano De Faveri a San Vito

Sabato 4 marzo alle ore 11 nell’antico Ospedale di Santa Maria dei Battuti sarà presentata da Roberto Salbitani la mostra fotografica Sindemia di Gaetano De Faveri, organizzata dal Comune di San Vito al Tagliamento – Assessorato alla Vitalità.

La serie di immagini che costituiscono il corpus della mostra è stata progettata dall’artista durante il periodo della pandemia del Coronavirus. Il titolo stesso ne spiega i contenuti: “sindemia” è l’insieme di problemi di salute, ambientali, sociali ed economici prodotti dall’interazione tra due o più patologie epidemiche, che comporta pesanti ripercussioni sulle condizioni di vita della popolazione colpita.

La necessità del confinamento prolungato a causa del virus ha trasformato le abitazioni in luoghi di “salvezza”, ma anche di reclusione. Nelle lunghe ore di chiusura De Faveri ha rivisitato il suo archivio fotografico. Le immagini scattate in precedenza sono diventate specchio e memoria di un’esistenza destabilizzata. Per rappresentare fotograficamente questo passaggio epocale De Faveri ha racchiuso il mondo in teche a forma di sfere, cilindri, parallelepipedi. Il flusso delle immagini si materializza. Le persone fotografate nel teatro della vita, come attori inconsapevoli sullo sfondo dei paesaggi attraversati, assumono forma onirica. Il gioco di racchiuderle nelle teche diventa surreale e svela l’aspetto effimero del nostro viaggio esistenziale. Non c’è più razionalità e logica nella sequenza fotografica. Non è la cronaca di un evento, la rappresentazione tragica di un periodo, ma il riflesso del tramonto di una civiltà. Si susseguono e incalzano le figure nei diversi contenitori che di volta in volta diventano deposito di banalità o scrigno di realtà.

Una donna con sigaretta è rinchiusa in un cubo di vetro, tre donne assopite sono compresse su una panchina in uno spazio claustrofobico. C’è chi va a spasso con il cane in un cilindro trasparente e chi con il maiale sullo sfondo di una villa. Una coppia di mimi ci osserva attraverso la fissità dello sguardo, la danza delle libellule è accompagnata dal violoncello. I musicisti confinati suonano il requiem ai piccioni. Qualcuno, seduto su una statua abbattuta guarda fuori, lontano, con sguardo enigmatico. Il mostro meccanico divora la sua vittima. La pittrice vorrebbe dipingere la folla che non c’è più. La bambina guarda fuori con stupore e timore il rinoceronte e il cavallo rampante. Nella boccia acquario due esseri umani si stanno decomponendo.

Il filo che unisce questo pazzo mondo annoda solitudine, incomunicabilità, paura, vuoto mentale che trasuda dalle pareti delle teche aggredite, ossidate, crepate, mostrando la precarietà delle nostre difese. La speranza di salvezza è flebilmente rappresentata dall’ultima immagine della serie, L’erezione del serpente di bronzo, che riprende la celeberrima opera di Tintoretto, realizzata nel 1575-1576 per la Scuola Grande di San Rocco quando a Venezia dilagava un’epidemia di peste.

Il serpente di bronzo issato su di un’asta da Mosè salvò il popolo d’Israele dai serpenti fiammeggianti. De Faveri si pone e ci pone una domanda: avremo anche noi il nostro serpente di bronzo che ci salverà o ci rimarrà solo quello dell’albero della conoscenza del bene e del male che ci fece cacciare dal paradiso terrestre?

SINDEMIA DI GAETANO DE FAVERI
Antico Ospedale di Santa Maria dei Battuti
4 marzo – 16 aprile 2023
Sabato, domenica 10.30 - 12.30 / 15.30 - 19.00

Fonte: Comunicato stampa
“Sindemia” la personale di Gaetano De Faveri a San Vito
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