Pordenone
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"Se si continua così in molti non riapriranno"

Grido di dolore e allarme lanciato dal Presidente provinciale di Ascom-Confcommercio, ALberto Marchiori

"Se si continua così in molti non riapriranno"

"Se andiamo avanti di questo passo più delle metà dei commercianti non avrà la forza per ripartire”. Sono davvero preoccupate le previsioni del presidente dell’Ascom-Confcommercio provinciale, Alberto Marchiori. Già il comparto mercantile non stava attraversando un grande momento, e ora, con l’emergenza coronavirus che sta costringendo i negozianti ad abbassare le saracinesche, la situazione rischia di diventare incandescente e il futuro si sta dipingendo di nubi fosche. “I nostri associati –rileva Marchiori –sono rassegnati e la maggior parte di loro è ormai allo stremo. La serrata delle attività, specie bar, ristoranti, negozi di abbigliamento e hotel, sta causando un danno grandissimo all’economia locale. Sono in tanti a raccontarmi di non saper come fare per pagare l’affitto dei locali e i dipendenti. Qui c’è gente che ha famiglia, che ha investito capitali, che ha in piedi mutui con le banche. Qualche soluzione bisogna trovarla”. Riguardo al futuro “quello che temo maggiormente – sottolinea il presidente Ascom - è l’effetto domino: per una serranda che si abbassa definitivamente, decine potrebbero essere segnate dalla stessa sorte. E’ un discorso che vale per il settore dell’abbigliamento così come per quello legato alla ricettività, per i bar e i ristoranti. A tutti consiglio di pensare alla ricostruzione, a un domani che, necessariamente, dovrà essere migliore. Ma non è facile”. Per aiutare a risolvere la difficile situazione, Marchiori propone l’introduzione dei manager salva-imprese. “Si tratta di veri e propri dirigenti – evidenzia – chiamati a sanare situazioni di crisi attraversate dai nostri esercenti che, sempre più spesso, chiedono aiuto quando ormai la situazione è seriamente compromessa. Persone altamente specializzate, chiamate a risollevare le sorti di un comparto travolto da una crisi epocale. Senza interventi mirati da parte dello Stato, però, il futuro si presenta drammatico”. Poi, un affondo sul Governo. “In tutti i provvedimenti varati dal presidente Conte ho potuto appurare quanta burocrazia ci sia ancora. Era il momento giusto per voltare pagina, snellire i procedimenti e dare un aiuto, con possibilità di accesso facilitate, a famiglie, liberi professionisti e imprese. Invece chi ci amministra ci sta portando all’esasperazione”. Infine, un attacco all’Europa. “Le istituzioni continentali sono assenti. Se da questa battaglia l’Italia ne uscirà con le ossa rotte, qualcuno a Bruxelles dovrà cominciare a prepararsi all’Italexit”. 

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