Pordenone
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Pordenonelegge: la performance di Gian Carlo Venuto in auditorium Costantini

Oggi alle 17.30 l'incontro con l'artista Venuto che sarà intervistato da Fulvio Dall'Agnese in Auditorium Costantini per presentare il catalogo della mostra "Amores/Incontri" allestita alla Casa dello Studente  

Pordenonelegge: la performance di Gian Carlo Venuto in auditorium Costantini

Venerdì 15 settembre ore 17.30 nell’Auditorium Cardinale Celso Costantini, presso la Curia diocesana, Gian Carlo Venuto incontrerà Fulvio dell’Agnese e il poeta Luca De Clara, in occasione della presentazione del catalogo della mostra "Amores/Incontri" allestita presso la Galleria Sagittaria di Pordenone di via Concordia, tra dicembre 2022 e aprile 2023. L’allestimento è stato curato proprio da Fulvio Dell’Agnese.
Gian Carlo Venuto vive e lavora a Milano e a Udine, dove V è nato. Docente emerito all’Accademia di Belle Arti di Venezia, l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. Legato al Museo Diocesano da una lunga consuetudine di esposizioni e laboratori. Artista, docente in pittura, decorazione, anatomia artistica e graphic design. Si occupa di pittura murale, affreschi, mosaici, ceramiche, vetrate artistiche e incisioni calcografiche. Ha esposto alla Sagittaria
in una personale già venticinque anni fa.
"In questo lasso di tempo - ha scritto Fulvio Dell’Agnese nella presentazione - Venuto ha eseguito oli, incisioni e affreschi che testimoniano con forza una poetica adesione alla realtà mediata da scrittori e artisti legati alla terra che l’autore meglio conosce  da Amedeo Giacomini a Elio Bartolini, Franco Marchetta, Luca De Clara, Tina Modotti, ritrovata sulle coste del Messico), o una visione di natura che fa anche dell’elemento decorativo lo strumento di una ritmica introspettiva: è quanto accade nella lunga serie dei Cieli, liquide velature di nubi sciolte sulla tela o raggrumate concrezioni d’olio e di vento su tavole e cornici, ma pure nei cadenzati festoni vegetali di Danubius umbratilis, che sembrano da sempre pencolare su un mondo umido e oscuro, in cui ogni giorno attraverso l’arte tocca ricercare il senso delle cose. Quel che le opere manifestano sono i dialoghi - ecco gli Amores! - intrecciati dall’artista con l’antico e con la dimensione del sacro; e in questo caso, che il riferimento vada alla pittura romana (nei ritratti di provinciali mediterranei sospesi nel tempo, che Venuto definisce Migrantes) o ai Crocifissi padovani di Donatello (primo fra tutti quello - sublime - di recente riscoperto nella Basilica dei Servi), il prisma della citazione culturale serve sempre a riflettere l’immagine da cui si è partiti: un uomo eroicamente inchiodato alla propria fragilità". Nel dialogo con Fulvio Dell’Agnese Venuto farà il punto sugli ultimi vent’anni della sua attività artistica.

Fonte: Redazione Online
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