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L’educazione civica al Naonis Studium: metodo non materia

Occorreva dunque inventarsi qualcosa per rendere questa "nuova" materia interessante ed utile per la formazione degli studenti. E un’idea interessante è nata ai docenti del Naonis Studium, scuola paritaria inserita nella Cittadella della formazione con la Fondazione Opera Sacra Famiglia.

L’educazione civica è tornata ad essere una materia curricolare, inserita nel piano formativo degli studenti. Una decisione "imposta" dall’alto per sopperire a quelle che evidentemente erano avvertite come carenze, spesso anche solo comportamentali, da parte dei ragazzi.
Alla scuola il compito di declinarla in lezioni col rischio che venisse avvertita come un "di più", qualcosa che andava ancora ad aggiungersi a un programma già abbastanza fitto.
Occorreva dunque inventarsi qualcosa per rendere questa "nuova" materia interessante ed utile per la formazione degli studenti. E un’idea interessante è nata ai docenti del Naonis Studium, scuola paritaria inserita nella Cittadella della formazione con la Fondazione Opera Sacra Famiglia.
Ne parla con entusiasmo il Dirigente scolastico, Ermes Scaini, insieme alla coordinatrice della materia, prof.ssa Loredana Salvador, e al prof. Michele Barbini.
"Abbiamo voluto cogliere questa novità come un’opportunità - spiegano -, individuando nell’educazione civica non tanto un’altra materia quanto un metodo che potesse coinvolgere un po’ tutti i docenti, in modo che i ragazzi fossero aiutati a cogliere l’attualità dell’educazione civica in modo costante".
E così, se una lezione di lettere dedicata al Canto terzo dell’Inferno consente un’immediata relazione tra l’ignavia descritta da Dante e il comportamento di quanti rinunciano ad andare a votare e quindi ad un diritto e dovere sancito dalla Costituzione, la figura di Catone, guardiano del Purgatorio permette una riflessione sui martiri per la libertà di oggi: Ghandi e Mandela, ma anche i ragazzi Curdi o le donne iraniane.
Ma si può fare educazione civica anche durante le ore di ginnastica ragionando ad esempio sulla tutela della salute, oppure durante le lezioni di economia aziendale valutando la sostenibilità delle scelte aziendali e rinunciando al profitto come unico metro di misura.
"I ragazzi sono molto attenti e coinvolti - concludono i docenti soddisfatti -. Dimostrano particolare sensibilità sui temi ambientali, ma anche sugli altri argomenti: Costituzione, Cittadinanza digitale e Agenda 2030. I ragazzi hanno voglia di sentirsi protagonisti". E questo metodo - aggiungiamo noi - li mette nelle condizione di esserlo ogni giorno

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