Pordenone
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Il direttore della Casa dello Studente: "Piccoli grandi sogni e tanto rammendo"

La Casa dello studente A. Zanussi di Pordenone coinvolge una comunità numerosa e qualificata. A fare il punto sulle tante progettualità attuali e future, è don Orioldo Marson dalla scorsa estate direttore della Casa. Venerdì 20 gennaio alle 18.30 la messa in memoria di don Luciano Padovese nell'Auditorium in occasione del trigesimo

Il direttore della Casa dello Studente: "Piccoli grandi sogni e tanto rammendo"

A Natale ho rivolto questa preghiera a Gesù, con sentimenti di bambino e con pensosità di adulto: "Caro Bambino Gesù, tu sei il frutto meraviglioso del sogno di Dio - il suo sogno più grande, coltivato fin dalla creazione del mondo - di venire in mezzo alle sue amate creature, uomo tra gli uomini. Vieni incontro, con il tuo sorriso, alle nostre paure e alle nostre stanchezze. Aiutaci ad avere piccoli grandi sogni che ci accompagnino lungo tutta la vita, in ogni stagione dell’esistenza, all’inizio di questo nuovo anno 2023".
Credo fermamente, con un’energia che non sento solo mia ma che mi è trasmessa da mani amiche e da Qualcuno che non riesce ad abbandonarmi, che possiamo e dobbiamo continuare a sognare. Non sogni sproporzionati, ma piccoli grandi sogni. A misura della nostra debolezza, ma dilatandoci oltre gli angusti confini delle abitudini e delle pigrizie. Senza sfidare la dura realtà dell’attuale contingenza storica, ma proiettando desideri e volontà oltre gli ostacoli.
Come nuovo direttore della Casa dello studente, al lavoro da alcuni mesi, ho comunicato rapidamente questi pensieri alla fine della celebrazione eucaristica di sabato 17 dicembre, con il pesante macigno nel cuore per la grave situazione di don Luciano. Desidero ora nuovamente condividerli, dopo la morte del carissimo e comunque insostituibile don Luciano. Sto cercando, con i collaboratori, di dare un nome, una fisionomia, una organizzazione a questi piccoli grandi sogni.
La Casa ha buone fondamenta. Coinvolge una comunità numerosa e qualificata di responsabili, collaboratori, dipendenti, amici.
É una struttura consolidata nella filiera di progetti, proposte, iniziative.
Gode di un ampio riconoscimento nella città e nel territorio, sia da parte delle istituzioni pubbliche che di molte realtà sociali e culturali. Certamente ci sono dei passaggi in cui è necessario ripensare la mission di un’istituzione, per accogliere sfide nuove e inedite e allargare il coinvolgimento di persone giovani. Questo momento costituisce una chiamata importante. Ci sono molte attese nei miei e nei nostri confronti. Le accolgo e le accogliamo, con i tempi necessari.
Il Centro è chiamato a continuare ad essere, in termini rinnovati, un punto di riferimento culturale per la comunità, per chi è in ricerca, per chi è impegnato in campo sociale e politico, per chi si interroga sulle questioni antropologiche. Può essere questa la strada da seguire. Generativi ma anche recettivi. Propositivi e creativi ma sempre aperti ad accogliere e valorizzare, un "hub" culturale che sia ancora di più un’impresa comunitaria. Si chiama "Casa dello studente": questa rimane la sua vocazione, e su questo aspetto interrogativi e preoccupazioni rimangono pressanti.
Riconosco di essere rimasto profondamente suggestionato dal libro intrigante, forse profetico, dal titolo insolito: Pomeriggio del cristianesimo. Il coraggio di cambiare, da poco pubblicato in Italia. L’autore, Tomáš Halík, è un intellettuale del centro Europa con una straordinaria storia personale. Un cristianesimo maturo, non al tramonto ma in un drammatico passaggio creativo, può essere in grado di impegnarsi in un nuovo ecumenismo, in quella ’fratellanza universale’ alla quale ci sollecita Francesco. Senza aver molto da perdere ormai. Solo questa Chiesa può essere interlocutrice attenta della cultura e della società del nostro tempo, come popolo di Dio in pellegrinaggio nella storia.
Interprete il mio servizio nel luogo "laico" della Casa dello studente animato da questa ricerca inedita di un paradigma diverso di Chiesa. In spirito di dialogo e di collaborazione. Più di sempre c’è necessità di un laboratorio aperto di idee e progetti. Senza padroni e senza interessi.
Ho ascoltato recentemente, proprio alla Casa dello studente, don Dante Carraro, direttore del CUAMM - Medici con l’Africa. Ha insistito sull’importanza di uno stile costruttivo: "Meno lamento, più rammendo". Il rammendo è la cura delle relazioni, l’attenzione ai legami, il rispetto delle diversità. Non siamo rinunciatari, anzi. La strada dei sogni ha bisogno di tanto rammendo. Ogni giorno.

Messa per don Luciano Padovese
In occasione del trigesimo, venerdì 20 gennaio alle 18.30 verrà ricordato don Luciano Padovese con una messa che sarà celebrata nell'Auditorium della Casa dello Studente da don Orioldo Marson.

Fonte: Redazione Online
Il direttore della Casa dello Studente: "Piccoli grandi sogni e tanto rammendo"
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