Friuli Occidentale
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San Vito: 100 anni del Santuario Madonna di Rosa domenica 26 marzo

Un significativo gesto simbolico ecclesiale è presieduto dal vescovo Giuseppe Pellegrini, domenica 26 marzo, alle 10.00 presso il Santuario di Madonna di Rosa in San Vito al Tagliamento, per sottolineare i cent’anni di presenza dei Frati Minori. Durante la messa solenne, il presule accenderà una ‘lampada votiva’ e al termine della celebrazione, inaugurerà una ‘lapide commemorativa’ e la mostra fotografica retrospettiva.

San Vito: 100 anni del Santuario Madonna di Rosa domenica 26 marzo

Madonna di Rosa cent’anni di presenza dei frati OFM Ordine dei Frati Minori

Un significativo gesto simbolico ecclesiale è presieduto dal vescovo Giuseppe Pellegrini, domenica 26 marzo, alle 10.00 presso il Santuario di Madonna di Rosa in San Vito al Tagliamento, per sottolineare i cent’anni di presenza dei Frati Minori. Durante la messa solenne, il presule accenderà una ‘lampada votiva’ e al termine della celebrazione, inaugurerà una ‘lapide commemorativa’ e la mostra fotografica retrospettiva.

Martedì 28 marzo, alle 20.30, nel Santuario, ci sarà uno spettacolo intitolato “Parole e Musica”, dedicato ad evocare gli eventi più significativi con la presenza dei frati, alternato a brani musicali.

Ordo Fratrum Minorum

L’arrivo dei Frati viene sottolineato nelle pagine del settimanale diocesano ‘Il Popolo’, domenica 9 settembre 1923, in entrambe le edizioni della pubblicazione. Sottolineando che con questa data “Ci sarà una nuova tappa, nella storia del Santuario”, in quanto è stato affidato “ai Francescani della Veneta Provincia di San Antonio, benemeriti per la custodia dei Santuari”.

Allora il settimanale era giunto al secondo anno di vita, col professor Natale Turco, direttore e Suine Felice, gerente responsabile. Veniva stampato presso la ‘Tipografia Sociale Cooperativa’, situata in piazza Municipio in Pordenone – realtà in grado di assumere qualsiasi lavoro tipografico, anche per gli Uffici parrocchiali. Una copia costava 20 centesimi. Sulla testata c’era l’occhiello che precisava: “Settimanale per gli interessi morali ed economici delle nostre popolazioni”.

Il ‘Vescovo di Concordia’ era mons. Luigi Paulini e il vicario generale mons. Paolo Sandrin, mentre nella parrocchia di San Vito c’era il parroco mons. Bertolo.

Questa è la premessa storica riguardante il Santuario, riportata contemporaneamente all’annuncio della presenza dei Frati: “Il Santuario, bellissimo e molto apprezzato nelle sue linee classiche del rinascimento, si erge nel viale che da San Vito conduce a Udine, all'estremità del viale ombroso che unisce la cittadina al Borgo della Madonna.

Ideato dal conte Lodovico Rota, realizzato in breve tempo da una solerte Commissione nel 1836. Degni di nota: -gli alto rilievi del Marsure, in cinque quadri dedicati alla Vergine; - i due angeli del Minisini, che fiancheggiano l’altare della Madonna; - buone le due pale degli altari laterali del Poliaghi; - il soffitto cinquecentesco a rosoni, con stucchi pregiati”.

La narrazione prosegue: “L’immagine della Madonna si trovava in una casa colonica nella riva del Tagliamento. Trasportata nel 1665 nella chiesa di San Nicolò, come da volontà espressa dalla Vergine, alla fanciulla Maria Giacomuzzo, raccolta in preghiera. Feste solenni si fecero nel 1881, per l’incoronazione e ogni anno si festeggia l’8 settembre, nella solennità del Santuario. Una folla giunge dai più lontani paesi, con una fantastica illuminazione. La solennità è confermata dalla presenza del vescovo mons. Luigi Paulini, che celebra la Cresima. La sera c’è la Banda cittadina” (II°, 9 settembre 1923, pag. 5).

Asilo infantile

Nel Popolo di aprile dello stesso anno si era scritto anche del progetto di erigere ‘nel sobborgo di Madonna di Rosa’ un ‘Asilo infantile’, sottolineando che: “Un cittadino anonimo ha messo a disposizione i mezzi perché l’Asilo possa essere costruito, offrendo lire 50 mila”. Purtroppo ci si rammaricava del fatto che un possidente si è rifiutato di concedere un appezzamento di terreno adatto (II, 1 aprile 1923, pag 3).

In giugno dello stesso anno il cavalier Federico Morassutti dona la cospicua somma di lire 50 mila, all’Amministrazione dell’Asilo di San Vito (via Filippini), auspicando che la direzione sia affidata ad un ordine religioso femminile. Prosegue la notizia: “Si impegna inoltre a fabbricare a sue spese un secondo Asilo in località Madonna di Rosa. Scelta coadiuvata dall’offerta gratuita dei Conti Rota di 2 mila metri quadrati di terra” (II, 10 giugno 1923, pag 3).

In settembre viene fatto l’annuncio che i lavori dell’Asilo di Madonna di Rosa sono iniziati e che esso sarà collegato a quello di San Vito, a spese del cavalier Federico Morassutti (II, 16 settembre 1923, pag 3).

Leo Collin

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