Friuli Occidentale
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Montereale Valcellina, Bocciofila, una storia di paese e di persone

La struttura sarà ora smantellata. Rimasti pochi i soci davvero interessati all'attività

Montereale Valcellina, Bocciofila, una storia di paese e di persone

C'era una volta … Si potrebbe intitolare così la storia della Bocciofila di Montereale Valcellina, la cui struttura è stata chiusa e smantellata questa primavera. Ne ripercorriamo il cammino per ricordare quanti negli anni passati vi hanno fatto parte.
Quando nei primi anni Novanta l’edificio dell’ex latteria di Grizzo venne donato al Comune, c’era già l’idea di costruire sul retro un campo da bocce. Gli appassionati non mancavano e si sentiva da tempo l’esigenza di un campo adeguato. Questa attività sportiva infatti, è particolarmente congeniale all’anziano, perché è uno sport salutare, non faticoso, che affina le capacità di tiro e di occhio dei giocatori, anche donne, e permette di stare in compagnia e all’aperto.
In attesa che venissero fatti i lavori, i giocatori utilizzarono il campo vicino alla Stazione ferroviaria e il campo della Casa della Gioventù. Il Comune provvide allo scavo e a portare i materiali, i volontari fecero il lavoro rimanente: preparare il fondo, sistemare le sponde e il divisorio, preparare la recinzione. I due campi cominciarono ad essere usati nel 1992, mentre la sede della Società venne inaugurata nel 1998. I primi soci della Bocciofila, chiamata 1° Maggio, davano un contributo per ogni partita persa e , per spegnere la sete, portavano il vino da casa. La Società aderì poi alla Polisportiva di Montereale. Nel 1999, per venire incontro alle esigenze dei soci che desideravano aprire uno spaccio, la Bocciofila si affiliò all’AUSER e si gestì autonomamente. Nel 2001 il Comune provvide alla copertura dei campi per rispondere all’esigenza di giocare con qualsiasi tempo e i campi furono omologati per lo svolgimento di gare regionali e nazionali. Nella bella stagione sotto gli ombrelloni i soci potevano giocare anche a carte L’Associazione si finanziava con le quote associative, con i proventi del punto ristoro e i contributi dei privati. Con parte degli utili dava un contributo alle attività del Circolo del Volontariato: a Natale i pacchi dono per gli ospiti delle Case di Riposo, e l’assicurazione Kasko per i volontari del trasporto di persone presso ambulatori e ospedali.
La Bocciofila, con circa 150 soci, era una delle società più attive di Montereale. Il Bocciodromo era, dal 2004, aperto tutti i giorni dell’anno, e, grazie alla professionalità dei volontari, recuperando materiali di scarto e con opportuni adattamenti, era stata realizzata la chiusura totale della struttura. Grazie alla generosità di un socio, che aveva donato una stufa gasolio, il bocciodromo poteva essere utilizzato anche nelle giornate invernali. L’Associazione ha avuto un’intensa attività socio-ricreativa e ha fatto donazioni per i meno fortunati. Per un periodo ha stretto anche amichevoli relazioni con la bocciofila dell’Area Violis di Maniago.
Con il passare degli anni molti soci si sono ritirati o sono mancati e non c’è stato ricambio, oggi ai giovani il gioco delle bocce non interessa per cui le attività pian piano hanno perso slancio e interesse.
Nella primavera di quest’anno la struttura è stata smantellata in previsione di una modifica urbanistica che riguarda l’area adiacente all’ex scuola elementare di Grizzo. Ci dice il segretario della Bocciofila, Luigi Pezzotta: “La Società è attualmente sospesa in attesa di poter convocare l’Assemblea dei soci che oggi sono 42, e decidere che cosa fare. E’ rimasta solo la stanzetta per giocare a carte, ma non ci sono i giocatori …”.
Una nota storica: il gioco delle bocce ha sempre appassionato la comunità di Montereale, lo testimoniano i numerosi campi esistenti nel Comune di cui si ha ancora memoria (quasi tutti presso le osterie): 9 campi nel Capoluogo, 17 campi a Grizzo, 6 a Malnisio, 4 a San Leonardo. Ma i campi, con le cambiate condizioni di vita, vennero pian piano abbandonati perché gli uomini andavano a lavorare lontano e i giovani non erano interessati a questo svago. Gli ultimi campi a chiudere, prima dell’apertura del Bocciodromo, furono quelli della Stazione ferroviaria, nei primi anni ’90.
Notizie tratte dal libro “10 anni di volontariato” del dicembre 2001 e dal Notiziario “informa” del dicembre 2005, entrambi a cura del Circolo del Volontariato e dell’Anziano di Montereale Valcellina (v. m.)

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