Friuli Occidentale
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Allarme siccità dal consorzio Cellina Meduna

I dati raccolti parlano chiaro: nella Destra Tagliamento lo spettro della siccità non è alle spalle, anzi. La pioggia della scorsa settimana ha mitigato la sete dell’agricoltura ma i laghi del Pordenonese continuano a registrare livelli di magra e la portata dei fiumi si è solo in parte ripresa

Parole chiave: Consorzio (20), Meduna (8), Cellina (3), Siccità (18), Pordenone (793)
Allarme siccità dal consorzio Cellina Meduna

LA PIOGGIA MITIGA LA SICCITA' MA NON LA RISOLVE

Colussi: "Resta un quadro di estrema cautela in un momento internazionale complicato"

 

 

I dati raccolti sul campo dal consorzio di bonifica Meduna Cellina parlano chiaro: nella Destra Tagliamento lo spettro della siccità non è alle spalle, anzi. La pioggia della scorsa settimana che a tratti è proseguita anche nelle ultime ore ha certamente mitigato la sete dell’agricoltura e ha sospeso la necessità delle così dette bagnature anticipate di primavera. Ma i laghi del Pordenonese continuano a registrare livelli di magra e la portata dei fiumi si è solo in parte ripresa. “In conclusione, l’allarme resta e occorre proseguire con la massima cautela, evitando ogni tipo di spreco”, ha spiegato il presidente dell’organo irriguo, Valter Colussi. Il lago di Barcis è infatti passato da 3,4 a 3,6 milioni di metri cubi, con un affluente che ora introduce 7 metri cubi di acqua al secondo rispetto ai 5,3 dei giorni scorsi. Situazione analoga in Val Tramontina, bacino idrografico del Meduna che vede aumentare il flusso in ingresso da 2,7 metri cubi a 4,5 al secondo. Restano però invariati i volumi di contenimento dei tre impianti di Redona, Cà Selva e Cà Zul, fermi ai 7,7 milioni di metri cubi della fase precedente all’ondata di maltempo. Ma ci sono anche alcuni elementi positivi in questo quadro di estrema prudenza. “Le precipitazioni non si sono rivelate uniformi e costanti – ha detto Colussi -. Il loro carattere non torrenziale ha in ogni caso consentito che nemmeno una goccia andasse perduta per quanto riguarda i terreni coltivabili. Poi c’è la neve, caduta in quantità diverse da zona a zona e ora presente in quota. Grazie a questi due fattori, possiamo dare il via alla semina dei cereali: non è poco in una situazione internazionale di tensione che ricorre persino alla minaccia delle carenze alimentari e che vede in enorme difficoltà i nostri stessi soci produttori”. Infine Ravedis di Montereale dove tutto è pronto per le operazioni di accumulo estivo, complice il disgelo che a breve dovrebbe ingrossare, almeno un poco, il corso del Cellina. Ma quanto dovrebbe piovere per far tirare un sospiro di sollievo e mandare finalmente in archivio la siccità? “L’ideale sarebbero dai 30 ai 40 millimetri ogni 8 giorni circa ma la perturbazione annunciata per sabato già risulta inferiore a questi parametri”, ha concluso il presidente del Meduna Cellina. Tra l’altro, il fronte meteo in arrivo sembra associato ad un forte vento di Bora che certamente farà abbassare le temperature ma dall’altra accelererà il processo di asciugatura in superficie.

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