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Terza serata Settimana sociale: economia sia attenta all'uomo e all'ambiente

Non solo profitto: parola di due esperti docenti universitari come il prof. Enrico Maria Giovannini e la prof.ssa Chiara Mio, relatori della terza serata della Settimana sociale

Terza serata Settimana sociale: economia sia attenta all'uomo e all'ambiente

La XII Settimana Sociale diocesana, organizzata dalla Pastorale Sociale della diocesi di Concordia-Pordenone, si è conclusa venerdì 23 ottobre, con gli interventi di Enrico Giovannini, economista e statistico, professore ordinario di Statistica Economica all’Università di Roma "Tor Vergata" e portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), e Chiara Mio, aziendalista, professore ordinario del Dipartimento Management all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha portato la sua esperienza Francesco Lagonigro, partner e Ceo di Hidra Società Benefit, esperto di Strategia d’Impresa e docente di Economia Applicata al Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Trieste. Il tema della serata è stato "Tutto è connesso: l’ecologia integrale": ha coordinato l’incontro Elena Del Giudice, giornalista de "Il Messaggero Veneto".
Giovannini ha sottolineato come l’economia oggi non si possa più basare sul concetto di crescita, che ha migliorato la qualità della vita, ma non di tutti, lasciando dietro di sé diseguaglianze che sono cresciute nonostante l’aumento della salute, del reddito, del lavoro. Il capitalismo deve cambiare sul piano economico, sociale e ambientale, come suggerisce anche il papa, con una conversione del modello attuale, che oggi è ancora più vulnerabile a causa della pandemia.
Anche Chiara Mio ha evidenziato che l’economia deve andare oltre la mera logica del profitto, per guardare al futuro con lungimiranza, valorizzando beni e servizi che recuperino valori territoriali e che pensino alla risorsa umana in modo diverso, evidenziando il senso del lavoro e non la sua mercificazione. La generazione Z dei giovanissimi, per esempio, vede le persone in modo diverso, non mette al centro il lavoro come valore radicalizzato, in un mercato dove il consumatore vuole scegliere con criteri nuovi.
Giovannini ha suggerito anche che la stessa Costituzione italiana preveda il concetto di garanzia tra le generazioni, perché oggi i giovani pagano il prezzo più alto della crisi economica: sono i primi ad essere licenziati, si carica sulle loro spalle un peso enorme, senza dare loro le stesse opportunità che hanno avuto le generazioni precedenti. La politica deve accelerare la transizione generazionale e di genere, se si vogliono cambiare le cose.
Anche Mio sottolinea che il nostro Paese, pur favorendone l’educazione, non offre alle donne le stesse opportunità degli uomini, a partire dalla parità di salario in molti settori. Nei piani economici italiani è assente la parola futuro (in Francia c’è questa parola ben 18 volte!). Si ha la sensazione che manchi la lungimiranza, la capacità di fare proprie pratiche virtuose che si stanno adottando in altre parti del mondo, per conciliare anche il tema del cambiamento climatico con le esigenze di una nuova interpretazione dell’economia.
Martina Ghersetti

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