Cultura e Spettacoli
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Teatro: “Le Prenom Cena tra amici” e “Di tabacco si vive”

Venerdì 22 e sabato 23 ottobre, prosegue il “Festival Internazionale del Teatro Amatoriale - Premio Marcello Mascherini”

Teatro: “Le Prenom Cena tra amici” e “Di tabacco si vive”

Doppio appuntamento con il “Festival Internazionale dedicato a Marcello Mascherini”. Venerdì 22 ottobre, alle 21, il Teatro Mascherini di Azzano Decimo ospiterà “Gruppo Teatro Tempo” di Carugate (Milano) che si esibirà con “Le Prenom–cena tra amici”, di Matthieu Delaporte e Alexandre de la Patellière, traduzione di Fausto Paravidino (regia di Valentina Usuelli e Nicoletta Colombo); sabato 23 ottobre, sempre alle 21, nel Teatro Gozzi di Pasiano di Pordenone, la Compagnia teatrale “Lunaspina Musica e Teatro” di Montecchio Precalcino (Vicenza)
porterà in scena “Di tabacco si vive!–Storia di Giacomo il contrabbandiere”, testo e regia di Roberta Tonellotto.

 

LE  PRENOM. Le cene di famiglia possono trasformarsi in momenti di scontro memorabili, in cui si abbandonano le maschere, si ignorano le convenzioni delle buone maniere, per sputare veleno o poter dire quello che si pensa in faccia ad amici e parenti. Momenti di cruda verità, insomma.

 

DI TABACCO SI VIVE. Siamo alla fine del 1800 in un paese del Canal di Brenta. Giacomo è un giovane uomo, figlio di coltivatori di tabacco e contrabbandieri. Contrabbanda anche lui, non può far altro. L’Italia appena formata sembra già dimenticarsi dei suoi figli e la montagn4 sorella, amica ma anche matrigna non agevola le coltivazioni se non quella del tabacco che con tanta fatica Giacomo e la sua gente coltivano, strappando terra ai monti. La storia inizia con il giovane contrabbandiere che scappa dalle guardie e si rifugia in una cas4 dove passerà tutta la notte restante e il giorno dopo. Nel suo riposo forzato Giacomo racconta la sua storia. Parla di confini che cambiano ad Ogm nuovo padrone di guardie che ora sono anche o’foreste”, di stravaganti “Strie - levatici”, di spie, di donne che fanno figli e contrabbandano tabacco da fiuto Giacomo rivive i sentimenti che 1o legano come radici alla sua terra che non vuole abbandonare a costo di fare lo o’Spalon” per tutta la vita. Ma nelle difficolta che l’uomo incontra, si respira sempre il suo ottimismo e il suo animo buono e leale. Il tema affrontato è quello quindi del Tabacco e del suo contrabbando a fine ‘800 nei paesi del Canal di Brenta. Ma mano a mano che lo spettacolo si manifesta allo spettatore, si potrà notare come in realtà l’idea è quella di porci delle domande concrete su cosa siano i confini, sia fisici che mentali, se veramente le nostre storie e sventure personali siano così diverse dallo straniero che quei confini li vede dall’altra parte. La narrazione è in lingua veneta

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